Aprì gli occhi a fatica, mentre il dolore tornava a farsi sentire più forte che mai.
La vista era offuscata come se avessi dormito per molte ore, ma a me sembravano passati pochi minuti.
Provai a tirarmi su, ma un colpo di tosse mi fece quasi piegare in due.
Avevo male alle prime costole e non riuscivo a tirarmsu.«Sta giù, Rose» disse Scorpius comparendo davanti ai miei occhi, per poi spingermi delicatamente contro il cuscino «Al è andato a chiamare Madama Wiston, vedrai che ti rimetterà in sesto».
Abbozzai un sorriso di ringraziamento. «Che è successo?» chiesi un po' intontita.
Ricordavo di aver preso il boccino e di essere stata colpita da un bolide, ma non avevo idea di ciò che era successo subito dopo aver perso i sensi.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli biondi e fece un smorfia imbarazzata.«È stata colpa mia, sei stata colpita dal bolide lanciato da Gordon, solo perché non sono riuscito a bloccarlo» raccontò con dispiacere abbassando il capo con vergogna.
Scossì la testa, avrei voluto alzare un braccio per toccarlo e rassicurarlo, ma il dolore non me lo permise.
Non era colpa sua, erano i Corvi a volermi fare fuori a tutti i costi ed il vedermi così vicino al boccino li aveva resi solo più aggressivi.«Non è colpa tua, Scorp» affermai con sicurezza «È stato quel coglione di Gordon, ma deve pregare di non incontrarmi in giro o lo ammazzo».
Proprio in quel momento la tenda che mi separava dal resto dell'Infermeria si aprì lasciando entrare Albus.
Mi sorrise venendo al mio fianco, mi afferrò una mano e la strinse appena.
Puntò lo sguardo sul suo migliore amico, per poi tornare su di me.«Ti assicuro che non ti servirà fare fuori Gordon, è già stato conciato per le feste» commentò soddisfatto.
Lo guardai male, cercando di non scoppiare a ridere.
Sicuramente Al aveva dato il meglio di sé contro il Battitore dell'altra squadra, era sempre molto protettivo nei miei confronti ed avevo paura che avrebbe potuto finire nei guai per questo.
Causare una rissa non è certo quello che in molti definirebbero Fairplay, probabilmente neanche cercare di uccidere l'avversario, ma questi sono dettagli.
D'altronde non avevo bisogno del principe azzurro pronto a salvarmi, anche se pensare che qualcuno potrebbe battersi per te fa sempre piacere.«Spero non sia successo niente di grave» lo redarguì senza avere la possibilità di indagare.
Madama Wiston ci raggiunse sorridendo, gentile come al solito.
Feci una smorfia notando il bicchiere pieno di sbobba fumante tenuto tra le sue mani.
Sapevo cos'era ed il solo pensiero di bere di nuovo la pozione Ossofast, mi fece venire il voltastomaco.
Mi era già capitato di doverla assumere ed era peggio del dolore stesso.«Signorina Weasley, sono felice di riaverla tra noi» disse cortese porgendomi il bicchiere «Beva questo e vedrà che le sue costole e la gamba torneranno presto come nuove».
Mi porse il bicchiere che faticai a prendere tra le mani.
L'odore pungente mi arrivò subito al naso, facendomi storcere la bocca disgustata.
Ci voleva un gran coraggio a berla, ma mi avrebbe fatto stare meglio.
Quindi, dopo aver preso un respiro profondo, ne mandai giù un bel sorso.
Immediatamente la bocca e la gola iniziarono a bruciare, ma il dolore si trasformò in un fastidio leggero.
Sapevo che quella era solo la quiete prima della tempesta.
Piano piano avrei iniziato a percepire degli spilli nella carne, a breve si sarebbero trasformati in delle schegge dolorose e solo al termine di otto ore di tortura sarei tornata come nuova.
Lasciai il bicchiere sul comodino, sistemandomi meglio sul letto con movimenti molto lenti.
Dovevo riuscire a dormire prima che il peggio sarebbe cominciato o non avrei chiuso occhio per tutta la notte.
STAI LEGGENDO
Attenta
Fanfic!!! REVISIONATO FINO AL CAPITOLO 11!!! Questa è la mia prima storia e spero non sia troppo deludente. Rosalie Minerva Weasley, diciassette anni ed un passato abbastanza traumatico alle spalle, è all'apparenza una ragazza qualsiasi, se non fosse per...