Mi ritrovai sdraiata sul lettino dell'Infermeria attendendo l'arrivo del Medimago chiamato da mia madre.
Erano passati due giorni da quando Al aveva scritto a mamma e lei si era subito premurata di venire a capo di questa situazione.
Per questo mi ritrovavo in Infermeria ad aspettare di essere visitata da un professionista.
La porta della stanza venne aperta ed Hermione Granger con indosso un tailleur grigio ed elegante, si fece avanti con passo veloce.
Doveva essere appena uscita dal Ministero dove lavorava.
Mi raggiunse e mi strinse in un abbraccio pieno d'amore.«Rosie, sono stata così in pena» disse guardandomi negli occhi «Perché non mi hai detto di come ti sentivi?».
«Non volevo farti preoccupare, mamma» la rassicurai mettendole una mano sulla spalla ed accennando un sorriso «Ma a quanto pare non ci sono riuscita».
Mi fulminò con lo sguardo, sapevo che avrebbe voluto dirmi molte più cose, ma il rumore della porta che veniva aperta la costrinse a non farlo.
Un uomo alto e con un famigliare ciuffo di capelli rossi fece la sua comparsa all'interno della stanza.
Rimasi a bocca aperta a fissare mio padre e la donna bassa e con i capelli scuri e dei colpi di solo biondi al suo fianco.
Lanciai uno sguardo inquisitore alla mamma e lei abbassò il capo colpevole.
Probabilmente avrebbe voluto dirmelo, ma non aveva fatto in tempo perché era stata interrotta proprio dalla mia sorpresa inaspettata.
L'uomo si fece avanti con un po' di insicurezza, mentre la donna al suo fianco adagiava la borsa di pelle sul letto.
Doveva essere la medimaga che doveva visitarmi, ma non le diedi affatto importanza.«Rose» disse l'uomo affiancandosi a mia madre «Rose, come stai?».
Alzai un sopracciglio facendo una smorfia, mentre continuavo a fissarlo con gli occhi fuori dalle orbite.
Non mi aspettavo di vederlo lì e non sapevo cosa pensare di quella situazione, era tutto troppo sconvolgente.
Non sapevo cosa dire e come lui aveva dimostrato qualsiasi parola sarebbe sembrata inutile e stupida.«Bene» sussurrai insicura.
Ero sicura lo stessi guardando come fanno le prede fanno davanti ad un feroce puma.
Mi ero ritrovata incastrata in quella situazione inaspettata e non sapevo cosa fare o dire per uscirne.
Ero intrappola e quello che avrei desiderato continuare a rimandare, adesso era inevitabile.
L'altra donna nella stanza si fece avanti sorridendomi gentile, aveva gli occhi nocciola a mandorla ed il viso chiaro cosparso da alcune piccole efelidi sulle guance.
Era più bassa di mia madre, non avrebbe toccato il metro e settanta neanche con i tacchi dodici, era magra ed indossava una giacca scura ed una camicetta chiara.«Rose, non vedevo l'ora di conoscerti» iniziò con entusiasmo facendo schioccare due baci sulle mie guance «Speravo di poterlo fare in un'occasione migliore» rivelò alla fine allontanandosi da me.
Lanciai uno sguardo interrogativo, volevo chiederle chi fosse quella donna e farmi spiegare la situazione, ma lei fece un cenno per poi abbassare lo sguardo.
La medimaga tornò alla carica aprendosi in un sorriso ancora più grande e gioviale, doveva essere davvero molto vivace ed allegra perché sprizzava gioia da tutti i pori.
Riusciva quasi a mettere di buonumore anche me che, felice, non lo ero mai.«Ci saremmo dovute conoscere durante le vacanze, ma eccoci qui» riprese la donna «Sono Melissa Brown, la fidanzata di tuo padre» concluse lanciando uno sguardo a Ronald rimasto fermo alle sue spalle.
Aggrottai le sopracciglia studiandola, non avrei mai immaginato che la futura moglie di mio "padre" avrebbe avuto quell'aspetto.
Mi aspettavo una poco più che ventenne o massimo una trentenne, svampita e sciocca di cui mi sarei presa gioco e per la quale avrei provato disprezzo senza troppa fatica.
Quindi trovarmi davanti una donna adulta, con un titolo di studi ed in grado di portare avanti una conversazione sensata, mi aveva stupito non poco.
Per gli standard di mio padre, forse, la bella signora davanti a me era anche un po' troppo, come lo era stata mia madre.
Ronald Weasley aveva una fortuna sfacciata.
Melissa era un'eventualità non calcolata, soprattutto perché a primo impatto mi stava simpatica e questo non era nei miei piani.
Malgrado avessi deciso di partecipare al loro matrimonio, avevo deciso che non sarei stata facile da convincere, il mio carattere scontroso non me lo permetteva ed il ritrovarmi ad avere a che fare con una donna sveglia e simpatica rendeva le cose molto difficili.
Come potevo trattare con sufficienza una persona che a primo acchito sembrava così gentile e disponibile?.
Non ci sarei mai riuscita, ma potevo sempre restare di ghiaccio come al solito.
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Attenta
Fanfiction!!! REVISIONATO FINO AL CAPITOLO 11!!! Questa è la mia prima storia e spero non sia troppo deludente. Rosalie Minerva Weasley, diciassette anni ed un passato abbastanza traumatico alle spalle, è all'apparenza una ragazza qualsiasi, se non fosse per...