Mi svegliai stravolta e con un incredibile mal di schiena, avevo dormito seduta sul divano e con la testa piegata all'indietro.
La sera prima ero praticamente crollata cercando di realizzare un piano per salvarmi la vita, avevo passato la serata a fissare l'abito da sposa rovinato ed alla fine Dominique era arrivata ad una conclusione, proponendo l'opzione più ovvia che avevamo.
L'unica in grado di salvarci il deretano era la sua sorellona.
Victoire era un'esperta riguardo qualsiasi cosa nel campo della moda e degli incantesimi, perciò se c'era una persona a poter aggiustare quel disastro era senza dubbio lei.
Così, alle tre di notte avevamo preso il telefono della reception e composto il numero dell'appartamento londinese, dove la nostra biondissima cugina abitava con il suo fidanzato storico, Teddy.
Al terzo tentativo il ragazzo con la voce impastata aveva risposto e Dom gli aveva chiesto di passarle la sorella.
Quest'ultima preoccupata si era precipitata al telefono e dopo averle raccontato cosa era accaduto, aveva accettato di raggiungerci prima per aiutarci.
Quella sera ci sarebbe stato il matrimonio, perciò era stata una fortuna avere questo asso nella manica e sapevo che in qualche modo la francesina avrebbe saputo aiutarci.
Mi stiracchiai e diedi una gomitata a mio fratello, facendolo sussultare e facendogli aprire gli occhi impastati di sonno. «Forza alzatevi» esclamai tirandomi in piedi e stiracchiandomi per riprendere la sensibilità alle articolazioni, compromesse dal modo in cui avevo trascorso la notte.
Lily e Dom collassate sulle poltrone mi imitarono e non appena fummo tutti abbastanza svegli da poter ragionare, il bussare alla porta mi spinse a correre verso di essa.
La spalancai e mi precipitai tra le braccia di Vic e Teddy, li strinsi in maniera soffocante, ero veramente felice di vederli.
Erano una coppia bellissima, lei praticamente una fotomodella bionda e con gli occhi blu oceano e lui con i capelli sparati che in quel momento avevano assunto una bella sfumatura celeste, tipica di quando era felice ed il fisico slanciato.
In un certo senso li invidiavo un po', erano i tipici innamorati su cui si potrebbe fare un film, amici sin da piccoli e che una volta cresciuti scoprono di essere l'uno l'anima gemella dell'altra, niente di più zuccherosamente perfetto.
Eppure, nonostante fossi una cinica stronza, mi ritrovavo a desiderare di avere un un amore come il loro incondizionato e semplice, ma talmente forte da resistere ad ogni intemperie.
Li lasciai andare, permettendo agli altri di salutarmi con il mio stesso calore.
Diciamo che erano gli idoli della famiglia, tutti li adoravamo.
Dopo aver salutato anche Lily, Vic si voltò verso di me sorridendomi.
«Fammi vedere questo abito, cugina» disse.
La scortai verso il divano e le mostrai l'abito bianco rovinato da quell'orribile macchia rosa chiaro.
Lo esaminò attentamente, mentre noi ci mordevano le unghie agitati scambiandoci delle occhiate preoccupate.
Alla fine la bionda estrasse la bacchetta e con un colpo l'abito tornò come nuovo. Spalancai gli occhi sorpresa, non avrei mai creduto fosse così facile.
«Come?» chiesi raggiungendola, con la bocca aperta in un espressione sorpresa e probabilmente molto stupida.
«È stato facile» fece spallucce «Conoscevo l'incantesimo, solo che mi piaceva l'idea di essere l'eroe della situazione, perciò ho fatto un po' di scena».
Scoppiai a ridere e la strinsi un abbraccio, seguita da tutti gli altri.***
Con un colpo di bacchetta Dom ordinò i miei indisciplinati capelli rossi in dei boccoli, poi prese due ciocche laterali e le intrecciò in delle trecce che bloccò sulla nuca.
Mancava poco più di un'ora alla cerimonia e Dominique, Lily, Victoire, Roxanne ed io avevamo deciso di prepararci nella mia camera tutte insieme.
Ci piaceva passare più tempo possibile insieme quando ne avevamo l'occasione.
Vic e Rox non frequentavano più Hogwarts, perciò non ci capitava spesso di ritrovarci riunite, ci eravamo sempre volute molto bene nonostante la differenza.
«Beh, di Dom e Lily sappiamo tutto, invece tu...» disse Roxanne con un sorrisetto furbo stampato sulle labbra, spostando l'attenzione su di me, mentre si passava uno strato di rossetto nude abbinato alla sua pelle abbronzata «C'è qualche bel ragazzone nella tua vita?» domandò.
Sbiancai diventando una statua di ghiaccio, non volevo parlarne proprio in quel momento, soprattutto perché il suddetto bel ragazzone di lì a breve sarebbe stato a pochi metri da me ed io non avevo idea di cosa fare.
Mi aveva praticamente strappato il cuore dal petto chiedendomi di essere amici, dopo che con fatica avevo deciso di fidarmi completamente di lui e di non essere più attenta come uno di quegli acrobati che si muovono su un filo a centinai di metri d'altezza.
Mi aveva fatto pentire di essermi lasciata andare, di avergli donato parte di me stessa e di avergli permesso di avvicinarsi talmente tanto da chiedergli di essere presente in uno dei momenti più difficili della mia vita.
Ed ora, a poche ore dal matrimonio, oltre che di mio padre dovrò preoccuparmi anche di Scorpius e di come poterlo evitare.
Con la festa di capodanno era stato facile, ma ora non lo sarebbe stato altrettanto. Infondo ero la damigella della sposa e mi sarei trovata buona parte dell'attenzione addosso per tutto il tempo, non potevo certo scappare da nessuna parte, quindi avrei dovuto incontrarlo per forza.
«Dobbiamo prenderlo come un sì?!» esclamò eccitata Victoire lasciando cadere l'eye-liner sul tavolinetto davanti allo specchio, dopo diversi minuti di silenzio.
«La nostra gelida Rosie si è innamorata» prese parola Roxanne, ignorando le occhiate di Lily e Dom che le pregavano di smettere di blaterare «Devi raccontarci tutto, chi è il fortunato?».
Restai immobile, mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime, non avevo più pianto da prima delle vacanze e mi ero ripromessa di non farlo mai più per un ragazzo, eppure in quel momento mi sembrava impossibile non farlo.
Quello che provavo per Malfoy andava ben oltre l'attrazione o una cotta, ero sicura di essere innamorata di lui e sapere che lui non provava lo stesso per me mi aveva distrutta.
«Ragazze» provò a fermarle Lily, mentre Vic e Rox troppo prese a sistemarsi continuavano a tempestarmi di domande.
«Ti ho sempre vista bene con Malfoy, non dirmi che è lui» sganciò la bomba Victoire, concludendo il toto nomi per indovinare il "fortunato".
Solo allora una lacrima mi solcò il viso scendendo lungo la guancia, mi sbrigai a spazzarla via e mi ricomposi. «Possiamo non parlarne ora?» le pregai, guadagnandomi uno sguardo preoccupato da entrambe.
Fortunatamente, il discorso venne lasciato cadere, concludendo l'inquisizione e spostando il discorso il gossip.***
Strinsi l'ennesima mano della giornata, presentandomi ad un'anziana coppia dall'aria snob e tirata lucido che entrò nella sala della cerimonia.
Il compito di Hugo e mio era quello di accogliere le persone con cortesia e fortunatamente mio fratello mi era stato molto d'aiuto, restandomi vicino per tutto il tempo e gliene fui grata più che mai.
«Rose, Hugo!» esclamò una voce postata e profonda, non avrei mai potuto confonderla ed i fatta appena mi voltai verso destra notai l'ex Primo Ministro Shacklebolt, seguito dall'elegantissima moglie e dal un ragazzo.
Kingsley e famiglia si erano trasferiti in Italia, più precisamente in Umbria, dopo la conclusione del secondo mandanto al Ministero sette anni prima e da allora li avevamo rivisti solo un paio di volte.
«È un piacere rivederla, signore» dissi stringendogli la mano e finendo per essere stretta in un abbraccio soffocante in compagnia di mio fratello «Vi ho detto di darmi del tu, non voglio sentirmi più vecchio di quanto già non sia» concluse staccandosi.
Gli sorrisi e spostai l'attenzione sulla moglie, Sandra Shacklebolt ci strinse in un abbraccio dopo averci chiesto notizie della mamma.
Alla fine riuscì a scambiare uno sguardo con il ragazzo alto e dai ricci capelli neri che li seguiva, aveva la pelle color caffè latte e gli occhi neri come la pece, dovevo ammettere che era proprio un bel ragazzo.
«Ricorderete nostro figlio Adam, immagino» asserì Sandra orgogliosa e mi sembrò di sentire la mandibola cadere a terra.
Quello non poteva davvero essere quel bambino cicciotto e occhialuto che passava le sue giornate seduto da solo a leggere, era troppo diverso da quella persona e bisognava ammettere che con lui la pubertà era stata molto gentile.
«Oh certo, è un piacere rivederti» commentò Hugo, porgendogli la mano e scambiandosi qualche pacca sulle spalle.
In quel momento venni distratta, riconobbi subito la chioma bionda che per l'occasione era stata pettinata ordinatamente.
Lo guardai avanzare verso di me, chiacchierando a testa bassa con i nostri amici.
Scorpius aveva le mani occupate a sistemarsi i polsini della camicia bianca, nascosta sotto un completo nero che faceva pandan con la cravatta color ghiaccio.
Era estremamente affascinante, con quel sorrisetto ironico dipinto sulle labbra e quella postura sicura di sé, forse uno dei ragazzi più sexy che avessi mai visto in vita mia.
Mi fermai un momento ad ammirarlo nei minimi particolari, estraniandomi da tutto, notai che sicuramente il coloro della sua cravatta avrebbe risaltato quello dei suoi bellissimi occhi chiari è stupendo i della cura dei particolari.
Sam, in un adorabile vestitino rosa antico che risaltava la sua figura snella, gli diede una gomitata ed i nostri sguardi si scontrarono.
Dovetti ricedermi, forse non era uno dei ragazzi più affascinanti di Hogwarts, forse era il più affascinante e basta.
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Attenta
Fanfiction!!! REVISIONATO FINO AL CAPITOLO 11!!! Questa è la mia prima storia e spero non sia troppo deludente. Rosalie Minerva Weasley, diciassette anni ed un passato abbastanza traumatico alle spalle, è all'apparenza una ragazza qualsiasi, se non fosse per...