Capitolo 5

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Mika POV

Una settimana in questo lurido quartiere e ancora non ero riuscito a raccogliere mezza informazione su quella maledetta organizzazione. Il mio capo, la signorina Krul, mi aveva mandato qui in Giappone, più precisamente nella zona più malfamata di Tokyo, perché era qui che avevamo individuato la base di quei bastardi. Da anni stavamo inseguendo questa cellula criminale. Per molto avevano svolto le loro losche attività nella mia città natale, Mosca, poi all'improvviso sono scomparsi nel nulla per ricomparire qui qualche mese dopo. Questo gruppo si occupava un po' di tutto, dal traffico di armi, droga e esseri umani fino alla prostituzione. Non erano pochi i casi in cui si erano trasformati in spietati assassini per conto di qualche ricca figura. Per colpa loro ero diventato orfano, loro mi avevano tolto tutto quando avevo solo 10 anni. Ed era per loro che ero entrato a fare parte del KGB. Questa mattina, nonostante fosse domenica, era molto tranquilla. Nel bar non c'era quasi nessuno e stranamente non c'era neanche Yūichirō, alla cui presenza mi ero ormai abituato. Non saltava un giorno, era sempre qui seduto al bancone o a un tavolo che chiacchierava con qualcuno. Quel ragazzo era molto strano, era sempre sorridente ma i suoi occhi erano spenti, privi di quella vivacità che il ragazzo sembrava sprizzare da tutti i pori. Tutta quella vivacità che trasmetteva agli altri con un sorriso dentro di lui era inesistente. Aveva l'espressione di uno che ne ha vissute tante, forse troppe, uno con un oscuro passato alle spalle, che nonostante il bisogno evidente si ostinava a non chiedere aiuto. Non so perché ma ero preoccupato per lui, lo conoscevo, se così si può dire, da una settimana scarsa, eppure il mio sesto senso mi diceva che qualcosa non andava. Lui in qualche modo era collegato a loro, agli "UOMINI IN BIANCO". Già questo era il loro nome, erano stati denominati così da noi, non avevano un vero nome e dato che vestivano sempre così quello era diventato il loro nome. Alcuni avevano anche un secondo nome in codice, "I VAMPIRI", ed erano quelli più sadici e violenti del gruppo, nonché quelli che stavano al comando. Dovevo riuscire a trovare qualche informazione su di lui. Dove vivesse, che lavoro facesse e così dicendo. Chiederle a lui era fuori questione, se io ero restio a parlare del mio passato, lui lo era anche più di me. Potevo provare a chiederlo al mio nuovo capo e al suo compagno, Guren e Shinya, mi sembrava che loro lo conoscessero da parecchio tempo, la mia seconda opportunità era pedinarlo scoprendo così lavoro e abitazione ma non il passato, l'ultima science era chiedere direttamente al mio vero capo se poteva fare qualche ricerca su di lui. Lei era un vero genio del computer, un hacker con l'H maiuscola, al contrario di me che ero una vera schiappa. Esclusi il pedinamento data la sua assenza, così chiesi a quei due qualche informazione su di lui, ma non furono molto utili, anche loro che lo conoscevano da tempo sapevano poco e niente. Sapevano il suo nome, la sua età ovvero 17 anni e che era orfano, la madre che avevano anche conosciuto era morta molti anni prima, nient'altro. Ero così costretto a chiedere a Krul di fare questa piccola ricerca, Yūichirō era il mio unico indizio al momento.

Yuū Pov

Ero appena arrivato al mio camerino quando come un tornado entrò Shinoa, la nostra "segretaria" ovvero colei a cui i nostri clienti si rivolgevano per prendere gli appuntamenti, con due notizie per me. Una buona e una cattiva. La buona era che oggi avrei guadagnato un sacco di soldi, la cattiva era che avevo una giornata piena di appuntamenti. Il primo che mi occupava metà mattinata era gia andato, ovvero quello con Ferid, a breve ne avrei avuti altri tre, uno in seguito all'altro senza pause. Per finire in bellezza per il pomeriggio e la notte avevo un totale di quindici appuntamenti. Mi crollò il mondo addosso, non ce la potevo fare, ma non mi era concesso sottrarmi neanche a uno di questi, affrontare l'ira del capo sarebbe stato di sicuro peggio. quindi mi rimaneva solo da sperare che questi diciotto clienti volessero solo un semplice rapporto senza giochetti vari.

<<io penultimo cliente, un certo Lacus, ha richiesto di trovarti pronto nella blackroom, seguendo le direttive da lui lasciate e "indossando" questo speciale fallo>>

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