━ ʙᴜᴄᴋʏ ʙᴀʀɴᴇs

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ʙᴜᴄᴋʏ ʙᴀʀɴᴇs
angel of death

«Attento!» la voce del Capitano perforò le orecchie del Soldato d'Inverno che velocemente parò una pallottola con il braccio di vibranium.

La pallottola cadde a terra con un tintinnio quasi impercettibile, poco dopo un altro lo seguì; solo pochi degli Avengers erano scesi sul campo di battaglia, a Tony sembrava una cosa troppo stupida per intervenire personalmente, perciò aveva mandato il Capitano e il suo braccio destro a vedere quello che succedeva a Mosca, e forse solo il fatto che fosse in una città russa avrebbe dovuto insospettirli entrambi sufficientemente per tenerli lontani dalla capitale russa e la sua gente che da sempre gli avevano creato problemi.

Il moro dagli occhi azzurri come il ghiaccio se la cavava, e dopo mesi senza combattere sentiva come se avesse ricominciato a respirare a pieni polmoni, con Natasha che gli stava col fiato sul collo e gli agenti di S.H.I.E.L.D. che lo guardavano storto mentre mangiava o semplicemente mentre passava per i corridoi per raggiungere la sua palestra; così, semplicemente, aveva imparato ad alzarsi ad orari in cui sapeva che non ci fosse nessuno per i corridoi, pranzare e cenare in camera o sulle scale anti incendio.

E poi c'era Natasha, lei era un po' più difficile da evitare, ma proprio non riusciva a lasciarsi andare con lei, sì erano stati amanti, ma la storia era finita lì, almeno per lui; ma da quando era guarito da ciò che l'Hydra gli aveva fatto riusciva sempre di più a ricordare una ragazza, una ragazza mora e bellissima, e lui sapeva che l'aveva amata, lo sentiva sullo stomaco.

«Бастардо» gli urlò dietro un soldato biondo quando Bucky lo colpì alla gamba e successivamente alla spalla.

«Che ha detto?» chiese Steve girandosi un secondo a guardarlo, poi si coprì velocemente con lo scudo mentre un paio di pallottole si scontravano con la superficie di vibranium.

«Bastardo» rispose semplicemente il moro colpendo un soldato alla gamba, poi ridacchiò vedendo l'espressione di Steve.

Insomma, si stavano proprio divertendo quei due in mezzo a quel putiferio; ma presto si ritrovarono in inferiorità numerica.

Un gruppo si soldati li aveva ormai accerchiati, e si stavano raddoppiando sempre di più, Steve e James quasi non riuscivano più a parare tutti gli spari, erano troppi.

Un boato fece saltare tutti in aria, e presto Bucky si ritrovò a cercare la fonte del rumore, e appena lo vide ne rimase affascinato.

Sembrava quasi un angelo. Grandi ali erano aperte dietro la sua schiena, una maschera la copriva dalla bocca in giù e gli occhi argentati erano messi in evidenza dal colore nero che le copriva gli occhi ed il naso, il giubbotto termico aveva una stella rossa sul braccio sinistro, il fucile in mano sorprese il moro, che presto ritrovò la forza di continuare a combattere, per aprirsi un barco fra i soldati russi caduti.

La ragazza mora continuava a sparare proiettili ai soldati russi, e quando una pallottola cercava di raggiungerla un'ala si chiudeva davanti a lei facendo sì che essa cadesse a terra.

Presto si ritrovò a dover scendere dalla macchina dove si trovava, butto di lato l'arma a fuoco ormai completamente vuota da proiettili e uscì due coltellini a lama piatta, presto rimasero incastrati nella spalla e nella coscia di due soldati dell'Hydra.

Quando un soldato le fu dietro, la donna uscì le ali e muovendole fece volare all'indietro il soldato che tanto la stava irritando, visto che le continuava a sparare addosso.

«Ангел смерти» sentì sussurrare Bucky da una civile che, con un leggero sorriso sul volto, si nascondeva dentro un negozio di dolciumi.

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