ʟᴏᴋɪ ʟᴀᴜғᴇʏsᴏɴ
❝verity williams❞
Verity Williams amava leggere.
Sì, era proprio uno dei così detti "topi da biblioteca" e ne andava fiera. Passava le sue giornate tra le pagine degl'antichi libri che quella piccola biblioteca in un paesino di Manhattan offriva.
Srebbero state le ore di lavoro quelle, ma la biblioteca era uno di quei posti dimenticati dagli uomini di quel paese che, alla fin fine, contaba solo di tremila abitanti. Verity, invece, sembrava viverci lì dentro, passava mattine intere a spolverare tutti i libri riposti delicatamente sugli scaffali, mentre il pomeriggio riusciva a intrufolare un caffè all'interno della struttura e occupava pigramente una poltrona di pelle tutta consumata insieme ad un libro e alla solita lampada verde che diffondeva quella leggera luce giallognola.
Talvolta veniva beccata dal guardiano, ─Travis, un uomo mezzo gobbo che proprio non la sopportava─ la discussione finiva sempre con il bicchiere di cartone nel cestino, un Travis soddisfatto nel bancone vivalleall'entrata, e una Verity infastidita e imbronciata alla ricerca di qualche altro libro da leggere.
Erano gli unici due a lavorare in quel posto magico e pieno di avventure; era di famiglia quella biblioteca, e Verity si ricordava tutto il tempo che ci passava da piccola, quando suo nonno viveva ancora e la gente passava frequentemente a prendere in prestito libri o semplicemente per fermarsi a leggere.
Era proprio grazie al nonno che lei si era appassionata alla lettura, Abraham Williams era un grande uomo e modello agli occhi della giovane nipotina. Avevano gli stessi occhi, quei due, di quel grigio così chiaro da sembrare quesi argento, un tratto molto típico nella loro famiglia.
─Sono gli occhi di chi vede─ le diceva spesso il vecchio barbuto, il solito sorriso dolce e stanco che era rivolto solo ed unicamente alla nipote riccioluta; poi le strizzava un occhio e ritornava a leggere nella solita poltrona, gli occhiali adagiati sul naso.
Bei ricci quelli di Verity, lunghi e non eccessivamente folti o crespi, boccolosi e morbidi del colore del grano, come erano stati quelli del padre una volta, forse uno dei pochi tratti che aveva ereditato da lui.
Non ricordava il padre, e nemmeno la madre, ma portava sempre quella collanina d'argento che le era stata regalata alla nascita; Angelina Jonson, la madre, era stretta al corpo del suo riccioluto padre, Regulus Williams, in entrambi i visi due sorrisi stampati e negli occhi un'espressione divertita. Dall'altro lato il motto che i suoi antenati avevano scelto "La verità appare solo agli occhi di chi osserva, e l'argento nel sangue conserva", Verity non aveva mai capito il senso di quella frase, molto spesso la chiedeva al nonno, e lui come ogni volta rispondeva che un giorno l'avrebbe capito.
Quel giorno non era ancora arrivato...forse. Ma comunque Verity cercava di pensarci il meno possibile, cercava di vivere la sua vita come meglio potesse e leggeva.
Quel giorno leggeva un libro un po' vecchio e consunto, il nome era sparito dalla copertina da quelli che sembravano una cinquantina d'anni, le pagine erano ingiallite e la scrittura a mano era piccola e sottile. L'aveva trovato la sera prima in un ala della biblioteca riservata alla famiglia, Abraham le diceva spesso che avrebbe potuto accedervi solo una volta raggiunta la maggior età, ed essendo diciottenne da una manciata di giorni, Verity aveva deciso di prendere la chiave che il nonno le aveva regalto sul letto di norte qualche anno addietro.
Non sapeva esattamente dove fosse questa "biblioteca riservata" di cui tanto parlava il suo vecchio, fin quando non si è trovata a spolverare uno scaffale a muro e, spostando un libro per spolverare meglio, aveva trovato questa toppa incastonata nel muro. Una volta girata la chiave all'interno della toppa il muro si infossò e scivolò dietro un'altra parete facendo vedere l'inizio di un corridoio. Verity lo attraversò velocemente trovandosi davanti a una grande sala, nel camino il fuoco scoppiettava e due poltrone nere e leggermente consumate erano posizionate davanti a esso. Lo stile era più antiquo di quanto si aspettase, ma con grande sorpresa non lo dispiaque, i libri erano vecchi e ordinati in una librería che raggiungeva il soffito, una scala era posizionata verso la fine di essa. Sopra il camino il dipinto di quello che lei riconobbe essere l'Yggdrasil. Era stato dipinto con estrema cura e, nonostante la cornice sembrasse vecchia secoli, i colori del quadro rilucevano di una strana luce.
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Whatever It Takes ━ Marvel
Fanfiction❝Se vi fanno male, fategli del male. Se vi uccidono, resuscitate.❞ [ONE SHOTS] ©bethemoon (2017)
