ᴘᴇᴛᴇʀ ᴘᴀʀᴋᴇʀ
❝spiderman's real identity❞Erano le cinque di un giovedì qualsiasi, il cielo newyorchese si stava cominciando a tingere del solito violetto che precedeva l'intenso azzurro e Cynthia se ne stava seduta sul tetto di un palazzo aspettando pazientemente l'arrivo della giornata scolastica.
Leggeva un libro, che probabilmente aveva già letto così tante volte da saperlo a memoria, e ne sussurrava le parole. Era quella strana, a scuola, era quella secchiona; e lei semplicemente rideva della loro stupidità.
Sentì qualcuno gridare ─il solito fruttivendolo che imprecava per colpa del fattorino─, due strade più avanti e alzò gli occhi al cielo, succedeva tutte le mattine. Si ricordava ancora quando una di quelle mattine, di due anni prima, qualcosa era caduto dal cielo ed era scoppiato, proprio vicino a lei, lasciandole il segno indelebile del suo passaggio. Dei poteri. Dei poteri che le avevano dato un udito soprannaturale, degli occhi viola, delle ali sulla schiena e la grande capacità di ghiacciare qualsiasi cosa entrasse in contatto con le sue mani.
Era entrata da pochi mesi negli Avengers, ufficialmente, e gli allenamenti la sfiancavano ogni giorno di più, ma sarebbe stata sempre grata a Steve Rogers per averla accolta con lui, e averle dato una casa e un preparazione migliore, per fare quello che, probabilmente, Tony Stark avrebbe etichettato come opera di carità.
Non era facile, per lei, essere diversa. Come non lo sarebbe stato per nessun altro, ma amava fare quello che faceva e, forse, la sua vecchia nonna non pensava lo stesso; da quando era entrata negli Avengers la veniva a trovare meno rispetto a prima, pensava di proteggerla e invece lei, ormai anziana, cominciava a sentirsi sempre più sola.
Sospirò e chiuse il libro, inserendo con cura dentro lo zaino. I piedi le dondolavano nel vuoto, l'altezza le piaceva, le dava quella scossa di adrenalina che tanto le piaceva..
Si alzò in piedi, ormai era passato abbastanza tempo da poter scendere a comprare qualcosa da mangiare nel bar vicino casa, poi sarebbe passata a prendere Michelle come tutti i giorni da un paio di mesi a questa parte. Era una ragazza strana quella, ma Cynthia non poteva fare a meno di volerle bene, aveva quella cosa che ormai poche persone avevano: personalità; certo, non era una delle persone più coerenti che conoscesse, però sapeva osservare. Quando le aveva detto che era "WinterWoman" aveva alzato un sopracciglio e le aveva semplicemente detto, con il solito tono assente e ironico «No? Ma davvero?», poi l'aveva presa sotto braccio salutando con un cenno del capo un ragazzo (che successivamente aveva scoperto chiamarsi Peter Parker) e l'aveva trascinata nell'aula di fisica.
Amava la fisica, la chimica, l'astronomia, e, in generale, tutto ciò che era scientifico. Così si era ritrovata in una classe avanzata, nel banco accanto a quello di un certo Peter Parker. Ed era stata la sua fine. Non era mai stata innamorata, prima di quel momento, e non sapeva nemmeno di esserlo; non sapeva definire le farfalle nello stomaco; ogni volta che Michelle glie lo chiedeva lei rispondeva. «Non lo so, è una sensazione strana, come se dovessi vomitare da un momento a l'altro» e lei rideva divertita, E le strette al cuore ogni volta che stava vicino a lui. Eppure lui nemmeno la guardava in faccia, innamorato perso di una certa Liz senza carattere e solo un bel faccino, non aveva bisogno di conoscerla bene per dirlo, giocava ancora con le sue amiche a "sposo, scopo, uccido" e Cynthia la trovava così superficiale.
Peter Parker era un ragazzo così intelligente che si stupì ne esistessero ancora di ragazzi come lui al mondo, e Michelle la guardava sempre con quel sorrisetto che le faceva venire i nervi e una grande voglia di farglielo scomparire.
«Allora,» cominciò Michelle appena uscita di casa «il tuo livello di voglia di vivere sta dieci metri sotto terra, cos'è successo?»
Si avviarono verso scuola, Cynthia semplicemente sospirò, osservandosi la punta degli stivaletti grigi.
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Whatever It Takes ━ Marvel
Fanfiction❝Se vi fanno male, fategli del male. Se vi uccidono, resuscitate.❞ [ONE SHOTS] ©bethemoon (2017)