━ ᴛʜᴏʀ ᴏᴅɪɴsᴏɴ

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ᴛʜᴏʀ ᴏᴅɪɴsᴏɴ
worthy

Gli Avengers erano seduti in sui veri divano disposti a semicerchio, Kamilla si trovava fra Thor e quello che i midgardiani chiamavano Capitan America.

Dopo una vittoria era quasi da rituale che il gruppo si unisse per festeggiare.

Dopo il momento principale gli invitati e altri agenti cominciarono ad andare via, rimanendo solo gli originali.

Clint se ne stava seduto per terra, la schiena poggiata sul divano mentre giocherellava con un paio di bacchette, accanto a lui l'Agente Maria Hill.

Kamilla era scesa su Midgard solo per aiutare il suo promesso sposo e Re, Thor, con i suoi impegni da vendicatore e protettore di Midgard.

Era scesa con lui nella speranza di sviluppare un legame, ma la guardava pressoché mai e quando lo faceva sembrava non prenderla sul serio.

Quella sera aveva messo degli abiti midgardiani, e i capelli buon di erano legato in una coda bassa che lo faceva sembrare più umano.

Sedeva accanto a lei con un bicchiere semi vuoto poggiato sulla gamba sinistra, si era da poco seduto accanto a lei, poggiando il Mjolnir sul tavolino.

Climti si mise a ridere. «Andiamo, è un trucco»

Thor lo guardò sorridendo. «No, è molto più di questo»

Altre risate partirono da Occhio di Falco. «Ma per favore,» ridacchiò «è un trucco!» ripeté indicando con una bacchetta il martello.

Thor rise. «Avanti allora, accomodati» disse facendogli un gesto con la mano.

«Ah, davvero?» chiese Clint alzandosi.

«Clint,» lo chiamò Tony «è stata una settimana difficile, nessuno ti giudicherà se non riuscirai ad alzarlo» disse con sarcasmo.

Si levarono un paio di risate, ma Clint afferrò il manico del martello con una mano. «Tanto ho visto come si fa...» la sua voce si spense per lo sforzo di tirare, poi lo lasciò e rise «e ancora non so come cavolo fai»

Tony lo guardò. «Senti il giudizio silenzioso?»

Clint allora si girò verso di lui, indicandolo con la mano libera. «Avanti, Stark, tocca a te» poi si rimise a sedere.

«Non mi tiro mai indietro di fronte a una sfida onesta» rispose Tony alzandosi dal suo comodo posto sul divano.

Si sistemò bene difronte al martello. «Allora se lo sollevo regnerò su Asgard?»

«Si, certo» disse Thor senza dargli troppa importanza, Kamilla sorrise.

«Ripristinerò la Prima Nocta» affermò Tony prima di tirare con entrambe le mani.

Il martello non si spostò di un millimetro, il miliardario si allontanò. «Torno subito»

Quando tornò aveva un pezzo dell'armatura sulla mano sinistra, Kamilla ridacchiò quando notò che aveva portato con se anche quella di Rhodey.

Poggiò la mano sul martello e tirò, senza alcun successo.

Poco dopo si unì anche James.

«Ma stai tirando?» gli chiese dopo un po' Rhodey.

«Ma da che parte stai?» gli chiese Tony con il viso rosso dallo sforzo.

«Sta zitto e tira» disse James con ma voce soffocata, poggiando meglio il piede al tavolino per darsi una spinta maggiore.

Poco dopo entrambi si arresero scatenando un boato di risate.

Il turno successivo fu quello di Bruce, che non riuscì a sollevarlo ma cerchò di scherzare facendo dei versi alla Hulk.

Tutti lo guardarono inespressivi, Thor aveva un sopracciglio inarcato e Kamilla lo trovava maledettamente attraente.

Steve, Natasha e la dottoressa Cho sorrisero.

Poco dopo Steve si alzò sussurrano. «E va bene...» superò le gambe di Kamilla.

«Forza Capitano!» lo incitò Kamilla, attirando per un momento l'attenzione del suo dio.

Steve posizionò le mani sin martello, e quando tirò riuscì a spostarlo di qualche millimetro.

Kamilla rise al vedere l'espressione di Thor cambiare. Quando Steve non riuscì più a spostarlo gli ritornò il sorriso.

«Niente» rise nervosamente il dio del Tuono.

Bruce si girò verso Natasha e la invitò con lo sguardo. «Oh no,» rispose lei «questa è una domanda a cui non voglio risposta» disse bevendo un sorso di birra dalla bottiglia verde che teneva stretta in mano.

A Kamilla le piaceva, era una donna forte e indipendente, e sapeva combattere.

Tony si girò verso di lei con un sorriso sarcastico. «Perché non provi tu, Kamilla?» le chiese.

La ragazza sorrise, le labbra risate scoprirono i denti bianchi e perfetti. Era una bella donna, i capelli neri e gli occhi dorati, la pelle olivastra e il sorriso splendente.

La sua unione con Thor era un decisione di Odino, padre di tutto, era tempo che il futuro re di Asgard prendesse in considerazione avere una regina al suo fianco.

Non le era stata neanche data una scelta, ciò che dice il padre degli déi è legge.

Così si alzò, i tacchi la facevano sembrare più alta, superò Thor che la guardava con il suo sguardo azzurro e limpido, un sorrisetto sulle labbra.

Sentiva il suo sguardo bruciarle la schiena, sapeva che stava osservando il suo corpo, le sue forme. Glie lo lasciò fare senza problemi.

Quando arrivò di fronte al martello sorrise, a posizionò entrambe le mani sul manico e tirò. Non ci pensò molto e non le sembrò difficile come avevano fatto sembrare gli altri.

La sorpresa la fece andare un passo indietro, e si ritrovò con il martello in mano. Ben calibrato, non pesava troppo, le trasmetteva potere.

«Beh,» rise Tony «la regina di Asgard deve essere degna»

Kamilla sorrise, notando che qualcosa nello sguardo di Thor era cambiato. Il dio si alzò e lei gli porse il martello sorridendo, la prese per la vita sottile e la baciò per la prima volta, lì davanti a tutti.

Lei ricambiò, stringendosi al corpo muscoloso del dio e lasciando che gli altri commentassero e lanciassero urli ironici.

Quando rientrò nella stanza che Tony gli aveva gentilmente prestato, Kamilla trovò Thor che le dava le spalle.

Il dio guardava fuori dalla finestra il paesaggio newyorchese, nonostante non sembrasse che lo vedesse davvero.

«Ti aspettavo» le disse, girando leggermente il volto verso di lei.

Kamilla non poté non pensare che fosse stupendo alla luce della luna.

«Lo so» rispose semplicemente lei, poggiò i tacchi vicino alla porta e si avvicinò a lui, posizionandosi alla sua destra.

«So che questa unione non ti è gradita, Thor» gli confidò. «Ma potremmo farla funzionare, se vuoi»

Il dio sorrise, quasi un sorriso triste.

«Pensi che sia stato padre a sceglierti? No. Sono stato io» le disse l'uomo. «In tutti i miei anni di vita non avevo mai visto una donna come voi, sapevo che sareste stata giusta»

Kamilla rimase senza parole, le si seccò la gola. «Allora perché non siete mai venuta a parlarmi?» chiese lei in un sussurro.

Thor le accarezzò dolcemente una guancia, le dita callose.

«Eravate qualcosa che preferivo ammirare da una certa distanza» rispose lui.

Kamilla rise, e lui si beò di quel suono dolce.

«Resterò con te, ovunque tu vada» gli disse Kamilla, poi poggiò le labbra su quelle del dio.

Whatever It Takes ━ MarvelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora