Camila si era addormentata per circa quattro ore. La casa dove alloggiavano era piccola, a mansarda. Lauren trovava che il tetto inclinato perpendicolarmente fosse un gran tedio, ma Camila adorava anche quello.Le pareti erano adornate con tele che raffiguravano principalmente fiori. C'erano anche alcune fotografie appese qua e là, alcune sbiadite, altre luccicanti per la patina immacolata. Comunque i ritratti floreali erano preponderanti rispetto a tutto il resto.
Avevano trovato due tazze nel lavello, ancora sporche. Probabilmente chi aveva usufruito del monolocale prima di loro era un incommensurabile accidioso. Anche il letto era disfatto, le lenzuola erano intrise di cenere e qualche goccio di birra. Lauren si era offerta volontaria per cambiarle, così Camila si era distesa sul divano, aveva accesso la tv, ma nemmeno dieci minuti dopo era sprofondata in un sonno irreversibile, malgrado l'odore stantio dell'imbottitura foderata.
Lauren aveva trovato un paio di guanti sotto al lavello. Armati di quelli e di un'ingente volontà si era affaccendata tutto il pomeriggio per far risplendere il posto, restituendoli l'onore che meritava. Le tende ottenebravano l'ambiente; pensò che necessitasse di luce naturale. Con un gesto accorto le aprì, facendo attenzione a non svegliare Camila.
Quando ebbe finito, si guardò attorno soddisfatta. Adesso era un appartamento più che presentabile. Mentre rimirava i guanti le sovvenne un pensiero. A casa sua, a Boston, non si era mai impegnata a conferire perlomeno alla sua camera un aspetto decente. Sì sentì fiera di se stessa, cresciuta e maturata. In fondo aveva soltanto spolverato qua e là, spazzato i resti friabili della cenere depositatasi sotto al letto e rigovernato i cocci sporchi. Erano cose quotidiane che sua madre svolgeva come rituali immancabili, ma lei non si era mai scomodata di alzarsi dal divano per prendere lo spolverino o la granata e collaborare con lei.
Appuntò mentalmente di farlo, quando sarebbe tornata a casa. Un'occhiata nella direzione di Camila, ancora appisolata sul divano, le fece sperare che il ritorno fosse un concetto remoto.
Camila le aveva dato ordini precisi: alle nove sveglia, ma Lauren l'aveva lasciata dormire fino alle dieci, poi si era intrufolata nel suo sonno con delicatezza. Non conosceva bene Camila, ma aveva imparato quanto testarda fosse e se l'avesse lasciata dormire fino alla mattina successiva avrebbero sicuramente discusso.
«Che ore sono?» La voce impastata della cubana era il primordiale risveglio letargico.
«Le dieci e un quarto...» Disse titubante «Ho pensato di lasciarti dormire un altro po'.» Scattò sulla difensiva, scrollando le spalle con indolenza per non lasciar trasparire il timore.
«Uhm..» Mugugnò contrariata, tirandosi a sedere «Va bene, allora prepariamoci.»
Camila sembrava aver ripreso completa vitalità. Prima saltellò per l'appartamento infilando i pantaloni nuovi che aveva comprato di recente. Poi si acconciò i capelli, sfoggiò la camicetta nuova e lasciò sganciato un bottone, creando un effetto vedo-non vedo. Quando scesero in strada, mimetizzandosi alla folla strepitante, al tramestio notturno, Camila muoveva lo sguardo in ogni dove, catturando quanti più dettagli possibile. Era pregna di entusiasmo e curiosità, si sentiva come una bambina in visita per la prima volta in una città straniera e, beh, un po' era così.
«Allora, cosa hai in mente stasera?» Domandò Lauren, in tono malizioso perché sempre in guardia quando si trattava della creatività della cubana.
«La lista dice: fare il bagno nudi.» Dichiarò disinvolta Camila, soffermandosi ad osservare un'insegna al neon decorata con un pesce guizzante che abboccava l'amo «Però è troppo presto, ci vedrebbero tutti. Dobbiamo inventarci qualcosa per passare il tempo.» Riprese a camminare, emulata da Lauren che aveva assecondato l'attimo di pausa.

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Until Tomorrow
FanfictionCamila e Lauren si conoscono ad una festa. Fra di loro scatta solo un bacio e poi si perdono di vista. Camila scopre di soffrire di una grave malattia alla quale non trova via d'uscita. Dopo aver provato diverse cure sperimentali, decide di trascor...