Capitolo trentadue

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"Louis!! Louis!! Aspetta!!" Dopo aver pagato esco fuori dalla pizzeria e corro verso di lui
"Dove vai, Lou?! Cos'è successo?!" Lo fermo per un braccio costringendolo a voltarsi verso di me
"D devo andare a casa"
"Prendi la mia macchina. Io chiamo un taxi per tornare a casa" senza esitazione gli do le chiavi. É davvero sconvolto e non mi va di chiedergli cosa sia successo. Non voglio mettergli pressione
"Non vuoi venire con me?" Mi chiede con un filo di voce
"Tu vuoi che venga?"
"S si, Haz.. Non posso affrontare tutto questo da solo. Prima potevo farcela, ma adesso no. Da quando ci sei tu so che non sono più solo. Come mi hai detto più volte, siamo in due adesso, siamo una coppia e possiamo affrontare insieme qualsiasi cosa. Sempre se te la senti e vorrai stare ancora al mio fianco" annuisco buttandogli le braccia al collo. Non mi sarei mai aspettato nulla del genere, so che fa fatica a parlare di sé e del suo privato, mi sta dimostrando tanto
"Certo che voglio stare al tuo fianco! Supereremo tutto insieme, lo so".
























"Solo, non fare domande. Ti spiegherò io tutto, più tardi" annuisco appena entriamo in casa. Si chiude la porta alle spalle e subito veniamo invasi da un urlo straziante. Seguo Louis in una stanza, al centro c'è un grande letto nel quale si trova una signora che si dimena e urla.
"Mamma, mamma, stai calma. Ci sono io adesso"
"Fermo!!! Sono venuti a prendermi! Devo andare!" La signora ha lo sguardo perso nel vuoto, muove la testa avanti e indietro e si tortura le mani l'una nell'altra. Accanto al letto riconosco la sorella di Louis, anche lei é messa male. Piange, ha il viso pallido, magro ed evidenti occhiaie viola, sotto gli occhi
"Nessuno vuole prenderti, mamma, sei a casa tua, al sicuro"
"Li sento! Sono qui!! I vermi! Li vedo, mi stanno mangiando!!" Inizia a grattarsi spasmodicamente un braccio fino a farselo sanguinare. Louis cerca di fermarla ma é tutto inutile
"Sta peggiorando, Louis. L'ho persa d di vista s solo un secondo e e e.. lei era con un coltello in mano, p poteva uccidersi" la ragazza piange e cerca di abbracciare Louis. Lui la guarda diritta negli occhi, prendendole il mento fra le dita
"M mi avevi promesso che avresti smesso!! T ti sei fatta, Lotts! Ancora! Dove cazzo hai trovato i soldi?!" Inizia ad urlare, esce di scatto dalla stanza e ritorna dopo poco istanti, é sconvolto e ha in mano una bustina bianca, tipo da lettere
"N non ci posso credere.. t tu h hai preso i m miei soldi.. erano per l'affitto, per le bollette. Hai buttato nel cesso il mio ultimo mese di lavoro per comprarti quella merda! Mi dici adesso come paghiamo?! Il padrone di casa mi minaccia ogni mese!! Se non gli porto i soldi in tempo, questo mese, ci caccerá di casa!! D domani viene a prenderseli, dimmi come cazzo faccio!?!?!"
"Io ne avevo bisogno"
"Sai che ti dico?!? Che io ho chiuso!! Basta! Finito! Me ne vado e ti lascio nella merda!! Mi prendo cura di voi da sempre! Avevo appena 19 anni quando ho dovuto farmi carico di tutto, ho dovuto mettere da parte le mie aspirazioni, i miei sogni, per voi. Potresti anche darmi una mano!! Siamo solo io e te, i gemelli sono piccoli e vanno protetti"
"S smetterò"
"Lo dici da 4 anni ma stai sempre peggio. Io non ce la faccio più, Lotts. Bisogna trovare una soluzione, altrimenti impazzisco" mi avvicino a lui e lo tiro fra le mie braccia, senza chiedergli nulla. Sto mettendo insieme i pezzi e mi è tutto più chiaro. É molto, molto più grave di ciò che immaginavo
"N non v volevo c che m mi vedessi così.. i io n non.." scoppia a piangere tremando tutto. Ho seriamente paura si possa sentire male
"Amore mio, quante cose hai dovuto affrontare da solo, ma adesso basta. Ci sono io e mi prenderò cura di te"
"m mia m mamma, é m malata. H ha la schizofrenia, andrebbe ricoverata in una struttura adatta e seguita costantemente, ma io non posso permettermelo. I soldi che guadagno mi servono per le sue medicine, per l'affitto, per le bollette, per i gemelli e anche per pagare i debiti che mia sorella lascia in giro. Lei ha grossi problemi di droga, da 4 anni. Sto cercando di aiutarla ma non ci riesco, dovrebbe andare in una comunità, ma anche qui, non posso permettermelo. Quando l'hai vista in ospedale, qualche settimana fa, era stata picchiata da uno spacciatore, gli doveva dei soldi e lei non li aveva. Alla fine, lavorando in più, sono riuscito a pagare il debito. Dieci giorni fa l'ha rifatto e non avevo abbastanza soldi da dare allo spacciatore, sono andato a parlargli e beh.. m mi ha ridotto male. Sai, il labbro spaccato, il sopracciglio e l'occhio nero, non è stato un cliente. A Zayn ho detto tutto, lui sa ogni cosa, non volevo avere segreti con lui visto che è il mio datore di lavoro, ma non l'ho coinvolto in nessun modo, non voglio la sua pietà e non voglio creargli problemi. Gliel'ho detto solo per essere chiaro e perché, lo sai, a volte ho bisogno di assentarmi quando le cose si fanno insostenibili. Adesso sai tutto, ogni cosa, e sei libero di andartene. So che non è una situazione semplice, bella e risolvibile nell'immediato, quindi non ti giudicheró se non te la sentirai" é decisamente troppo.. tutto così difficile, ma non per me, per lui. Non posso credere che stia passando tutto ciò da solo, ha letteralmente un'intera famiglia sulle spalle
"Sapevo ci fosse qualcosa di più dietro al tuo essere ridotto male, giorni fa. Non me la sono mai bevuta sul serio la storia del cliente ubriaco"
"Sei arrabbiato?"
"No Lou, o almeno non con te. Sono arrabbiato con Dio, con la vita, con chi ti mette costantemente alla prova e ti fa vivere in questo modo ingiusto"
"Sei libero di andartene, Haz. Non sentirti obbligato a rimanere, ti prego"
"Non mi sento obbligato, voglio esserci, punto. Sei il mio ragazzo, risolveremo tutto, te lo prometto"
"C come fai?"
"A fare cosa?"
"A rendere tutto semplice, anche la mia vita di merda e piena di casini"
"Sarà tutto davvero semplice da oggi in poi" lo bacio e gli accarezzo i capelli, sorridendogli. La mamma di Louis dorme, credo siano le medicine che gli hanno dato prima. Lottie é ancora immobile, ferma in mezzo alla stanza. Non dice una parola
"Andiamo in cucina, ti faccio un té. Hai bisogno di calmarti un attimo"
"N non ho té.. i io.. da quando non ci sono i gemelli non faccio la spesa. Ho risparmiato tutto per l'affitto che avrei dovuto pagare domani, ma, come hai potuto capire, Charlotte si è presa tutti i soldi per comprarsi una dose. Siamo rovinati Haz, ci caccerá di casa, mi ha avvisato tante volte i mesi precedenti"
"É vero allora che non stai mangiando! Te l'ho chiesto in questi giorni"
"Non volevo farti preoccupare e non voglio che tu provi pena per me"
"Non potrei mai e poi mai provare pena per te. Sei l'uomo più forte che conosca, te lo ripeto costantemente ma tu non mi credi"
"Sono un fallito"
"Smettila di dire stronzate. Posso chiamare Niall? Porterà un po' di cose da bere e da mangiare. Lottie ne ha bisogno e poi lui ci aiuterà, credimi, Niall puó davvero darci una mano. Non gli dirò nulla che non sia necessario"
"N no.. fai già tanto per me"
"Shh, farei di tutto per te. Vedrai che Niall ci aiuterá, amore" lo stringo a me e nel frattempo mando un messaggio a Niall, lui é l'unico che sa come comportarsi in situazioni così, l'unico che potrà aiutarci. Ne sono più che convinto.

30 sigarette ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora