15 - Santa Monica

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Nonostante le due spiagge distassero solamente cinque chilometri, ce la prendemmo comoda: Jay spense il motore e ci facemmo cullare dalle piccole onde in completa calma e tranquillità.

Io ne approfittai per fare un giro di ricognizione di quella bellissima barca a vela.

Era fatta di legno di ciliegio lucido: amavo quel tipo di materiale infatti nella mia camera vi erano la libreria, la panca ai piedi del letto e la scrivania che erano state fatte dal mio papà proprio con quel legno.

Questo rendeva la barca calda ed accogliente senza risultare eccessivamente snob.

I divanetti bianchi e le vele del medesimo colore, davano idea di candore ed eleganza, mentre il timone, di un legno molto più scuro, aveva un'aria più decisa e statica.

Mi recai per qualche secondo sottocoperta dove scoprii che le pareti e il tavolo erano state riverniciate con un color sabbia molto gradevole ed ospitale, mentre i divanetti apparentemente morbidi erano dello stesso colore di quelli sopra coperta.

Mentre i ragazzi parlavano del football americano e della partita pre natalizia, io, Sole e Troy ne approfittammo per abbronzarci un po'.

In California c'era sempre un bellissimo tempo, il sole picchiava forte e scaldava ma, tutto ciò, non sarebbe durato per sempre.

Sicuramente non sarebbe arrivato il clima polare a cui eravamo abituati noi italiani, ma le temperature si erano già un po' abbassate.

Si cominciava a sentire un venticello fresco ora che era autunno, ma comunque era più che vivibile la situazione.

"Ragazzi stamattina mi è successa una cosa strana..." Cominciai a raccontare mettendomi a pancia in giù per colorare un po' la schiena pallida. "Stavo sistemando il mio zaino nell'armadietto nella più completa solitudine e, con la coda dell'occhio, ho visto che c'era una figura che mi spiava."

"Oddio!" Esclamarono in coro Troy e Sole tirandosi su a sedere per guardami bene in faccia.

"Questa è scappata e io l'ho rincorsa. Sono arrivata alla mensa e dentro, da sola, c'era Ilianne."

"La nostra Ilianne?" Domandò Sole curiosa e confusa.

"Proprio lei. Stava leggendo un libro di chimica. Non aveva con sé l'astuccio e noi sappiamo benissimo quanto abbia bisogno di penne ed evidenziatori mentre studia. Inoltre non penso che legga chimica per diletto personale... Avete presente quando siete sicuri che la persona che avete davanti vi stia mentendo?" Domandai.

"No Sav, è impossibile che sia stata lei. È troppo ingenua e buona per fare una cosa simile..." Ammise Troy guardando il cielo con fare indagatore.

"Appunto! Questo è quello che ci vuole fare credere." Dissi tirando le conclusioni.

*****

Attraccammo al molo di Santa Monica dopo un'ora.

Il silenzio era lentamente scemato per lasciare il posto ad un intenso schiamazzare di bambini e ragazzini sulle giostre: che odio.

"Dai ragazzi andiamo a divertirci!" Esclamò su di giri Jay che alzò il passo.

"Scusatelo, mio fratello è un eterno Peter Pan." Lo prese in giro Sole.

"Hey ma qui ci hanno girato Hannah Montana The Movie!" Annunciai entusiasta ricordandomi benissimo della scena in cui lei arriva sul molo per raggiungere Lily alla festa di compleanno.

Ero cresciuta guardando quel telefilm, Miley Cyrus era stata il mio primo idolo ed ora mi faceva uno stranissimo effetto sapere di essere dove era stata anche lei.

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