44 - Nero

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In quel momento di completa noia mentre i miei amici erano impegnati a rimorchiare, cominciai a toccare l'erba del giardino della villetta.

Non era il passatempo più emozionante del mondo ma mi fece riflettere un po', isolandomi momentaneamente dal vociare e dalla musica della serata.

Quei giorni lontano dalla mia Savannah mi stavano aiutando ad accettare il suo gesto, che l'avesse compiuto o meno.

Ogni qual volta ripensavo alla foto mi ripetevo che non avrebbe mai potuto farmi una cosa simile però, allo stesso tempo, continuava a persistere nella mia mente il pensiero tedioso che qualcuno, durante la mia assenza, avrebbe potuto tastare la sua morbida pelle e le sue labbra carnose.

Quel pensiero bastava a mandarmi in bestia e a fornirmi altre mille ragioni per cui sarei dovuto rimanere in Messico con mia madre.

Ad ogni modo, avevo constatato che al momento un altro ragazzo aveva preso il posto che spettava a me nella vita della mia Savannah, che aveva tutti i motivi del mondo per odiarmi.

Nonostante tutto, io l'amavo ancora e avevo solo bisogno di altro tempo prima di tornare da lei e farla mia per sempre.

Avevo bisogno di tempo per distruggere questo tarlo persistente che me la faceva immaginare in braccio ad un altro uomo.

Perché lo sapevo bene che quella ragazza era la donna della mia vita, l'avevo capito sin dalla prima volta che mi aveva rimproverato sul ritardo in piscina.

L'avevo capito sin dalla prima volta che i nostri occhi si erano incastrati l'uno nell'altro.

"Hey Edu, non mi hai avvisato che fossi in piscina." Sentii una vocina al mio fianco che mi riportò alla festa.

Anche Clara si era appoggiata al bordo vasca come me e mi aveva messo davanti agli occhi un bicchiere rosso come quello che stava al momento sorseggiando.

"Scusa, è stata una decisione improvvisa. Cosa mi hai portato?" Le domandai indicando il bicchiere col mento.

"Oh è solo un po' di vodka alla menta..." Minimizzò la bionda.

Studiai per un po' il suo profilo mentre beveva la sua bevanda e arrivai alla conclusione che quella ragazza era completamente e assolutamente l'esatto opposto della mia Savannah.

Il suo naso era un po' a patata, le sue ciglia erano corte e la sua bocca era a metà strada tra il sottile e il carnoso.

I suoi capelli erano dritti come spaghetti con sfumature castane, ciò significava che erano probabilmente tinti di biondo.

In tutto questo Clara era alta quasi quanto me a differenza della mia Savannah che mi arrivava al petto: all'altezza del cuore.

"Perchè mi guardi?" Mi domandò sorridente.

"Niente, constatavo che sei l'esatto opposto di una persona..." Ammisi sorseggiando la mia bevanda al gusto di menta.

"Ah... spero che tu stia parlando di una persona che odi allora." Mi disse guardandomi con i suoi occhioni marroni.

Altra differenza.

"Chi è quel tipo?" Le domandai indicandole il macho che flirtava con la mia amica in un angolo del giardino adiacente alla villa.

"È il mio ex. Penso che lo stia facendo per farmi ingelosire. Gli avevo detto che non era il benvenuto, che avevo in mente qualcun altro, ma è testardo come un mulo." Mi spiegò con fare arrendevole e facendo spallucce infine.

"Sembra più grande di te. Quanti anni ha?" Le chiesi curioso.

"Ne ha ventidue infatti ed è al terzo anno di università."

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