Capitolo 7

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Erika's Pov

 

Appena il mio sguardo si posò sul suo, capii di quanto ero stata fortunata in quel giorno dato che avevo di fronte un altro dei miei idoli.

La mia bocca si aprì per parlare, ma l'unica cosa che uscì fu il respiro che non mi ero accorta di trattenere. Avevo la voce rotta per l'emozione e altrettanto Giorgia, la quale, notai, aveva gli occhi lucidi.

La mia mente correva all'impazzata mentre cercavo di assimilare quello che era successo in meno di un paio d'ore: avevo 'incontrato' i One Direction bloccati in un negozio, mentre passo Niall mi nota e mi sorride e alla fine scopro di essere pedinata dalla ragazza di uno dei miei idoli la quale è anche lei mio idolo.

A pensarci sembra ridicolo e se lo raccontassi a uno sconosciuto, mi prenderebbe sicuramente per pazza e mi scriverebbe l'indirizzo di un buon manicomio.

Eppure era quello che era successo fino ad allora e nonostante lo stessi vivendo in prima persona, non riuscivo a crederci.

X:''Dai ragazze, non fate quelle facce sconvolte! Prendetela come una conversazione normale. Uh...ma che sbadata! Non mi sono neanche presentata. Piacere io sono Perrie.''-dissi porgendoci la mano.

Per lei era facile parlare dato che non si trovava nei nostri panni, ma accettai lo stesso la sua mano tesa.

Io:''Piacere io sono Erika e lei e Giorgia.''-risposi con voce insicura.

Restammo in un silenzio imbarazzante. Non sapevo proprio come comportarmi dato che di solito i miei idoli non mi pedinavano.

Io:''Non pensavo di incontrarti.''-dissi le prime parole che mi vennere in mente per rompere il ghiaccio che si era creato tra noi.

Perrie:''Sto aspettando Zayn, sperando che riesca ad uscire presto da quel negozio. Abbiamo appuntamento in quella locandina di cui ti parlavo prima. Se volete potete unirvi a noi. Sono sicura che ai ragazzi farebbe piacere.''-ci invitò speranzosa.

Allora il mio viso divenne visibilmente bianco. Non sapevo proprio cosa rispondere. Se avessi accettato l'invito, di sicuro sarei sembrata un'opportunista che voleva approfittarsi della sua offerta solo per avere un'opportunità con loro. Ma, d'altro canto, se avessi rifiutato, sarebbe stato molto scortese da parte nostra.

Giorgia sembrò aver intuito della mia lotta interna dato che rispose lei al mio posto.

Giorgia:''Certo ci farebbe piacere se per voi non è un disturbo.''-rispose semplicemente.

A quel punto avrei voluto abbracciarla forte per avermi aiutato in quella situazione per me impossibile da risolvere. Ma mi trattenni.

Perrie:''Ma state scherzando? Nessun disturbo. Sono sicura che ai ragazzi farebbe bene conoscervi.''-disse amichevolmente.

Io:''Allora accettiamo volentieri.''-risposi alla fine quando ritrovai la voce.

Riprendemmo la camminata in silenzio e, dalla postura di Perrie, notai che non voleva essere vista dalle fans. Per questo non cercai di aggravare la sua situazione.

Quando arrivammo al locale non potei fare a meno di guardarmi in torno e studiare il piccolo luogo:non era molto grande e affollato. Inoltre non era situato su una strada con molto affluenza di persone. D'altronde dal buon odore doveva essere un ottimo locale.

Perrie:''Se non vi dispiace, dovremmo aspettare i ragazzi per un po'.''-disse interrompendo la mia perlustrazione visiva.

Io:''Certo. Nessun disturbo.''-risposi con la mente che ancora vagava per i tavoli.

Giorgia:''Quindi non ci sarà solo Zayn?-aggiunse prestando più attenzione alla sue parole.

Perrie:''Ovvio che no. Quei ragazzi sono inseparabili quindi se si muove uno si muovono anche tutti gli altri, come attratti da una calamita.''

Allora si che la mia attenzione ritornò alla realtà. Tutta la band, tra pochi minuti, si sarebbe riunita in quel locale per pranzare. E c'eravamo anche noi!

Il cuore iniziò a battermi a mille mentre sentivo Giorgia trattenere il fiato.

Sapevo quello che stava provando perchè lo sentivo anche io.

Lei avrebbe incontrato l'amore dei suoi sogni:vHarry.

Io avrei incontrato il mio Peter-Pan: Louis. Senza contare il fatto che prima Niall mi aveva guardata negli occhi. Allora mi posi la questione se lui mi avrebbe riconosciuto o meno e quale sarebbe stata la sua reazione.

Ma soprattutto avremmo incontrato i One Direction.

Per cercare di calmare entrambe, diedi due pacche sulla schiena a Giorgia.

Io:''Ehi Styles cerca di respirare. La tua faccia sta diventando rossa.''-dissi quasi dimenticando che non eravamo sole.

Allora prese un respiro profondo e osservai come la sua faccia tornava ad avere il suo solito colorito.

Giorgia:''Grazie Tomma''-rispose ignorando lo sguardo ovviamente confuso di Perrie.

Credevo fosse per i nomignoli con i quali io e Giorgia ci chiamavamo da anni ormai quindi mi affrettai a darle una risposta.

Io:''Devi sapere che quando abbiamo conosciuto la band il primo che mi colpì fu Louis, invece quello che colpì prima lei fu Harry. Per questo ci siamo date questi soprannomi. Ma non fraintenderci: non abbiamo preferenze.''-aggiunsi velocemente alla fine per non far camibiare la sua opinione su di noi.

Allora Perrie si mise a ridere chiaramente divertita, ma non aggiunse altro. Meglio così: quello situazione non poteva essere più imbarazzante.

Alla fine ci condusse ad un tavolo sul retro, abbastanza isolato dagli altri.

Dovevano essere clienti abituali dato che quando passò di fronte il cassiere la salutò con un leggero cenno del capo al quale lei ricambiò con un sorriso.

Quindi ci accomodammo e passammo il tempo a parlare di come li avevamo conosciuti, della nostra vita in Italia e del nostro trasferimento a Londra.

Per un tratto mi dimenticai che stavo parlando con una persona famosa che conoscevo perfettamente, ma allo stesso tempo era una sconosciuta.

Passò una buona mezz'ora e mentre io ero intenta a rileggere il menu per la terza volta, il telefono di Perrie squillò.

Perrie:''I ragazzi saranno qui tra pochi minuti.''-ci avvisò appena concluse la chimata.

Non aveva accennato niente al fatto che ci aveva portato in quel posto quindi sarebbe stata una sorpresa tanto grande quanto la nostra.

Eppure non mi sentivo preparata.

Io:''Giorgia potresti accompagnarmi in bagno?''-chiesi ansiosa.

Sembrò accettare di buon grado il mio invito per allontanarsi, ma il suo sguardo restò fisso nel vuoto mentre ci avviavamo in bagno. Perrie non disse niente per fortuna, doveva aver notato la nostra 'leggera' agitazione.

Appena chiusa la porta del bagno io iniziai a camminare avanti e indietro di fronte ai lavandini, impaziente e sperando che il momento di incontrarli non sarebbe arrivato tanto presto. Avevo bisogno di molto più tempo per prepararmi psicologicamente.

Giorgia:''Non ci posso credere...tra poco veramente saranno qui...incontrerò i miei idoli...''-balbettava con voce tremante.

Ma a stento l'ascoltavo. Ero troppo su di giri.

Solo quando sentii delle voci maschili provenienti dalla zona in cui avevamo lasciato Perrie, mi fermai. Il momento era arrivato.

 

Presi la mano di Giorgia nella mia...

Dreams Come True (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora