Capitolo 4

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Erika's Pov

C'impiegammo quasi un'ora con il taxi per arrivare nella nostra nuova casa. Non era al centro della città, dato che noi in Italia abbiamo vissuto in luoghi isolati, ma nemmeno troppo lontana dal cuore di Londra. Distava circa venti minuti in auto.

Era una villetta immersa nel verde con tanto di piscina e idromassaggio. Nell'entrata c'era un sentiero fatto con dei mattoncini color terra che portava alla porta d'ingresso, il tutto costeggiato da piante di vario genere, colore e dimensione.

Varcata la soglia, la casa si apriva con uno splendido salone/sala da pranzo. Sulla destra c'era un tavolo in legno e più avanti un grande divano color cioccolato. Davanti si trovava un camino con al fianco un mega televisore da 55''. Le pareti erano di un arancio scuro, messo ancora più in risalto dalla luce che filtrava dai balconi.

Sembrava di essere in paradiso. C'era tutto quello che potevamo desiderare. E più guardavo il divano color cioccolato, più il mio stomaco brontolava.

Giorgia:''Oh mio dio! Ma ti rendi conto che siamo a Londra!? A Londra! In una casa stupenda costata un occhio della testa!''-iniziò la sua fase isterica.

Era tornata la vecchia e solita Giorgia che mi faceva venire il mal di testa quando sclerava. Per fortuna non si è messa ad urlare in aereoporto, altrimenti avremmo fatto solo una brutta figura.

A quanto pare aveva messo una pietra sopra sulla storia con Rita e ne fui sollevata. Non mi andava molto di parlarne.

Mentre lei partiva alla perlustrazione della casa io, per cercare di scacciare i miei pensieri, cercai di ricordare dove avevo messo le pastiglie per il mal di testa.

Giorgia:''Corri a vedere il bagno! E' stupendo!''-gridò dall'altra parte del corridoio.

Appena entrai nel bagno, restai senza fiato.

Era grande quanto il mio soggiorno nella vecchia casa in Italia. Inoltre c'era una vasca enorme che a me sembrava quasi una piscina.

Giorgia:''Nemmeno il mio letto era tanto grande.''-disse sbavando sul pavimento.

Io:''Concordo pienamente.''-risposi lasciandomi scappare una leggera risata.

Distratta da tutto quel ben di Dio, mi dimenticai di controllare l'orario: erano le 5p.m.

Io:''Ehi Styles! Che ne dici di posare le nostre cose nelle rispettive camere? Vorrei andare a comprare qualcosa da mangiare.''

Giorgia:''Ci sto. Il mio stomaco si sta contorcendo dalla fame da quando siamo arrivate.''

Io:''Guarda non lo sospettavo proprio.''-dissi ironicamente.

Scelte le camere e posati i bagagli, andammo sul retro per prendere la mia macchina perchè tra le due ero l'unica che sapeva guidare.

Ricordavo di aver visto un piccolo supermercato, mentre venivamo in taxi, non molto distante. Quindi ci avviammo.

La parte complicata era stata trovare un parcheggio.

Giorgia:''Secondo me, qui non trovi un posto nemmeno se lo prendi in affitto.''

Risi alla sua battuta.

Alla fine fummo fortunate a trovare un parcheggio proprio di fronte l'entrata.

Presi ogni cosa che mi capitava tra le mani: frutta,verdura, carne, pasta, bibite...In poche parole svuotai il supermercato.

La nostra fortuna era che ci avevano regalato il set di bicchieri, piatti e posate prima di partire, altrimenti avremmo dovuto comprare anche quelli.

Giorgia:''Preso tutto?''

Io:''Ovvio. Ho svuotato il market. E' sicuro che non dimentichiamo niente.''

Tutti si giravano al nostro passaggio e ci guardavano in modo strano. Ma non potevo biasimarli dato che stavo cercando di spingere un carrello tre volte il mio penso.

Al contrario, la cassiera sembrò essere compiaciuta della nostra grande spesa, forse perchè così avrebbe guadagnato molto.

Finita la parte di caricare tutto in macchina, salimmo per tornare a casa.

Io:''La macchina va molto lentamente. Secondo me l'abbiamo caricata troppo.''-dissi notandone l'andamento.

Giorgia:''Io non vedo differenza''-rispose.-''D'altronde io non ne capisco niente.''

Una volta arrivate io mi misi a preparare la cena, mentre Giorgia disfava la spesa. So che si scocciava, ma l'alternativa era morire di fame,quindi non ebbe altra scelta.

Io:''La cena è pronta Styles!''

Giorgia:''Eccomi...Uhmm che buon odore...''-disse leccandosi le labbra.

Ci sedemmo e gustammo la cena.

Io:''Hai cacciato qualcosa dalle valigie?''-chiesi per fare conversazione, dato che si sentiva solo il rumore di lei che masticava come una porca.

Giorgia:''Allora...Spazzolini, dentifricio e asciugamani in bagno. Poi ho messo fuori i pigiami con le pantofole e stavo per mettere le lenzuola al tuo letto.''

Io:''Grazie, ma non preoccuparti. A quello ci penso io. Tu hai già lavorato abbastanza per oggi.''

Finita la cena, sparecchiammo e mentre io facevo i piatti, lei si riposava un po' sul divano.

Una volta finito, vado in camera mia a mettermi le coperte. Poi imposto la sveglia alle 6:30 e vado in bagno per cambiarmi. Poco dopo mi raggiunge Giorgia.

Giorgia:''Che bisogna fare domani?''-chiede.

Io:''Avevo pensato di andare a vedere per le schede telefoniche dato che queste italiane sono inutilizzabili.''

Giorgia:''Giusto. Poi?''

Io:''Poi...boh. Penso che si va a visitare la città. Hai qualche idea?''

Giorgia:''Per niente...sono troppo stanca per pensare. Ci vediamo domani. Notte.''-dice.

Mi da un bacio sulla guancia e poi esce per dirigersi in camera sua.

Poco dopo faccio lo stesso. Solo quando non mi sistemo bene nel letto capisco quanto fossi stanca. Quindi lasciai che il sonno mi trasportasse, lasciando tutti i problemi al giorno successivo...

Dreams Come True (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora