Capitolo 29

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Erika's Pov

Ci osservammo per qualche interminabile secondo. Lei guardava me con stupore, ma allo stesso tempo con gioia; io guardavo lei con ammirazione mista a felicità. Sembrava che nessuna delle due volesse interrompere quel momento di riappacificazione.

Io:''Ciao mamma...''-dissi prima di sciogliere l'intreccio della mia mano con quella di Niall per stringere in un forte abbraccio la donna che mi aveva cresciuta.

Si irrigidì visibilmente per la sorpresa, ma durò un attimo perchè il secondo dopo anche lei rispose all'abbraccio.

Madre:''E tu che ci fai qui?''-chiese appena le lasciai un po' di spazio per parlare.

Io:''Appena ricevuta la notizia, abbiamo preso il primo aereo. Purtroppo non ho avuto il temo di avvertire né te né papà.''

Solo quando usai il verbo al plurale sembrò accorgersi degli altri dietro di me che intanto avevano assistito alla scena in un imbarazzante silenzio.

Appena il suo sguardo si posò su di loro la sua espressione assunse un tono confuso, poi dal suo sguardo intuii che doveva averli riconosciuti.

Io:''Dov'è nonna?''-chiesi prima che potesse iniziare il suo interrogatorio, ormai fin troppo nervosa.

Di sicuro avrebbe voluto che le spiegassi la situazione, ma quello non era il momento ed io non ero per la quale.

Ci fece cenno di entrare, ma senza far rumore.

Madre:''Quando l'ho lasciata era ancora sveglia. E' nel letto nella sua stanza.''

Senza aggiungere un'altra parola, mi avviai per il corridoio diretta verso la camera da letto. Alla mie spalle sentii la voce di Giorgia e la felicità di mia madre di rivedere anche lei, ma non ascoltai più di tanto. Non mi accordi nemmeno se qualcuno mi aveva seguito.

Mi ritrovai di fronte la grande porta. Il cuore mi batteva all'impazzata e avevo le mani sudate e tremanti. Presi un respiro profondo prima di abbassare la maniglia ed entrare, cercando di fare il meno rumore possibile, temendo che mia nonna stesse dormendo. Ma era sveglia e, notando che la porta si stava aprendo, alzò lievemente lo sguardo verso di me.

Io:''Ciao nonna.''-dissi sedendomi su una sedia al suo fianco.

Le presi la mano nella mia e notai che era fredda. Troppo fredda. In confronto alla mia sembrava quella di un cadavere.

Alzando lo sguardo sul suo viso notai che era dimagrita parecchio, tanto che adesso gli zigomi erano molto pronunciati e gli occhi le uscivano quasi dalle orbite.

Nonna:''Bella di nonna, cosa ci fai qui?''-chiese con un fil di voce roca.

Io:''Sono venuta a trovarti appena saputo del peggioramento.''

Nonna:''Ma non c'è n'era bisogno. Tua madre non mi aveva detto niente.''-sussurrò con tono di voce ancora più basso.

Io:''E' stata una sorpresa anche per lei.''-risposi con voce rotta.

Sentivo che le lacrime minacciavano di fuoriuscire abbondanti dai miei occhi. Per fortuna lei distolse lo sguardo in modo tale da asciugarmele prima che potesse notarle.

Poi seguii il suo sguardo e notai che si era posizionato su qualcuno sulla soglia della porta. E quel qualcuno era Niall. Non mi ero resa conto che avevo lasciato la porta aperta né che Niall i aveva seguita fin lì. Ma era felice di averlo vicino. Era la mia àncora, colui che non mi avrebbe mai fatto crollare. Ci scambiammo sguardi carichi di significato che persino mia nonna capì.

Dreams Come True (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora