Capitolo 13

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Erika's Pov

Riconobbi il profumo di quelle mani delicate.

Niall:''Chi sono?''-chiese scherzando.

Io:''L'irlandese.''-risposi spostandogli le mani dal mio viso per voltarmi e fronteggiarlo.

Niall:''Ehi.''

Io:''Ciao.''

Continuai a sorridere come un'ebete mentre lui sembrò squadrarmi da capo a piedi. All'improvviso mi sentii in imbarazzo notando come lui era vestito bene: pantaloni scuri, camicia e un paio di nike.

Niall:''Tutto bene?''-chiese notando il mio disagio.

Io:''Si...solo che...ecco penso che...non so...dovuta vestire meglio.''-balbettai per l'imbarazzo e cercando di nascondere le mie guance che si facevano ancora più rosse.

Niall:''Sei perfetta come sempre.''-disse in tono serio.

A quel punto diventai rossa come un peperone. Di certo non mi sarei mai aspettata un complimento del genere.

Eppure mi sciolsi notando la sua grande gentilezza.

Io:''Vogliamo andare?-chiesi per cambiare argomento.

Niall:''Certo. Alla fine ho deciso di portarti in ristorante italiano se per te va bene.''

Io:''Dipende. Fanno le pizze?''

Niall:''Non credo. Però c'è una pizzeria sempre italiana non molto lontana...''

Io:''Perfetto. Ho proprio voglia di pizza.''-lo interruppi.

Sembrò leggermente confuso dalla mia reazione, ma alla fine sul suo viso crebbe uno di quei sorrisi che mi facevano impazzire.

Niall:''D'accordo.''-rispose ridacchiando.-'' Ti dispiace se prendiamo la tua macchina? La mia l'ha presa Harry per portare fuori Giorgia.''

Io:''Certo, nessun problema.''

All'inizio ci fu un battibecco su chi doveva guidare. Dovetti per forza cedergli il posto del guidatore dato che non conoscevo la città. Ma sia ben chiaro, quella è stata la prima ed ultima volta che qualcuno guidava la mia macchina. Era troppo preziosa per me.

Niall:''Si guida bene la tua macchina. Ed è anche spaziosa.''-cercò di rompere il silenzio.

Io:''Già e se non ti spiace vorrei tenerla per me.''

Nel mio tono di voce c'era più acidità di quanto avrei voluto. Non volevo rispondergli in quel modo, ma la mia macchina veniva guidata solo da me.

Però sembro cogliere l'ironia della cosa dato che non gli sfuggì una leggera risata.

Il tragitto non durò molto e alla fine parcheggiò di fronte ad una pizzeria che nell'insegna riportava i colori della bandiera italiana.

Notai che non era un posto particolarmente affollato quindi pensai che si mangiasse bene. Avevo presupposto che i posti frequentati dai ragazzi fossero i più buoni, ma i meno affollati.

Io:''Vieni spesso a mangiare qui?''-chiesi anche se pensavo di conoscere già la risposta.

Niall:''Sì, abbastanza. Ci vengo più volte la settimana. Non è per niente male.''-rispose.

Ci accomodammo ad un tavolo vicino alla cucina dove, nonostante le porte chiuse, potevo sentire l'odore del basilico, tipico della pizza margherita.

Solo allora mi resi conto da quanto tempo non mangiavo una pizza.

Non persi tempo a prendere il menu delle pizze per vedere quale scegliere.

Dreams Come True (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora