Capitolo 28

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Niall's Pov

Devo ammettere che aveva acceso la mia curiosità.

Erika:''Vuol dire che vorrei organizzare un specie di rimpatriata.''-poi avvicinandosi aggiunse sottovoce per non farsi sentire.-''Magari per il compleanno di Giorgia.''

Io:''Davvero?''-chiesi chiaramente sorpreso.-''E' tra poco?''

Erika:''Sì, la settimana prossima. Ma non dirlo a nessuno, se vuoi solo ad Harry perchè è il fidanzato, ma per il resto acqua in bocca.''-mi avvertì.

C'è da dire che quella ragazza mi sorprendeva sempre. In queste situazioni aveva anche il tempo di pensare agli altri. Cercava di rendere felici prima gli altri e poi lei stessa ed era un aspetto da ammirare.

Io:''Chi vorresti invitare?''-chiesi preso dalla curiosità.

Erika:''Amiche del liceo.''-rispose senza esitazione con un luccichio negli occhi.

Sorrisi nel notare la sua reazione e io non potevo se non essere orgoglioso per averla al mio fianco. Per questo intrecciai la mia mano con la sua, intenzionato a non lasciarla andare.

Io:''Sei una ragazza dolcissima e altruista. Chiunque ti conosca è fortunato ad averti al suo fianco, ma il più fortunato sono io. Non so cosa farei senza di te.''-le sussurrai all'orecchio per goderci il nostro momento che era solo mio e suo.

Bramavo di sentire ancora le sue labbra soffici premere sulle mie, ma fui interrotto dalle hostess che annunciavano la partenza e quindi invitavano ad allacciarsi le cinture.

Purtroppo dovetti interrompere il contatto delle nostri mani per fare quello che mi avevano detto. Quasi mi ero dimenticato del volo. Nonostante lo avessi preso moltissime volte durante la mia carriera, avevo sempre paura che sarebbe successo il peggio.

Quasi senza accorgermene, ripresi la mano di Erika nella mia proprio mentre stavamo decollando. Si girò con sguardo confuso verso di me e appena i nostri occhi s'incontrarono, lei sembrò capire tutto, tanto che mi rivolse un sorriso d'incoraggiamento.

Erika:''Amore, andrà tutto bene. Non succederà nulla, tranquillo.''-mi sussurrò accarezzandomi il dorso della mano per tentare di tranquillizzarmi.

Mi calmai e non poco. Succedeva sempre così quando mi toccava, soprattutto quando lo faceva con tutta quella premura. Era lei che mi faceva sentire al sicuro. Di solito la situazione risulta inversa: è l'uomo che protegge la donna. Ma in quel caso era diverso. Ci proteggevamo a vicenda. Era lei che mi completava, ed ero io che completavo lei.

Io:''Sono sicuro che con te non succederà niente.''-risposi accarezzandole leggermente la linea dello zigomo.

Rimanemmo per un tempo che a me sembrò lunghissimo a fissarci negli occhi poi lei si appoggiò alla mia spalla e dopo pochi minuti la sentii sonnecchiare.

Mi godei quella scena per qualche altro momento prima di addormentarmi abbracciandola.

Sognai lei, il suo sorriso, il suo dolce sguardo quando si posava su di me,...ma fui interrotto da qualcuno che annunciava l'arrivo previsto entro pochi minuti.

Il tempo era volato e lei era ancora tra le mie braccia, ma notai che era già sveglia da un po'.

Aveva lo sguardo perso, triste, malinconico ed era immersa nei suoi pensieri: eravamo arrivati in Italia.

Erika's Pov

Il viaggio non fu particolarmente pesante, almeno per me dato che dormii per quasi tutto il tragitto. Nell'ultima fase mi beai della vista di Niall che dormiva russando leggermente, sembrava un angioletto con i capelli in disordine. Avevo tanta voglia di scostarglieli dalla fronte, ma avevo paura di svegliarlo, per questo intrecciai le mie mani tra di loro per tenerle ferme. Cercai di distrarmi pensando alla festa di Giorgia. Di sicuro non si sarebbe aspettata niente del genere per il compleanno e questo aiutava ad accrescere la sorpresa. In fondo se lo meritava. Da quando l'ho conosciuta, si è sempre rivelata un'amica leale e sincera che ti tirava su se stavi male. D'un tratto mi venne in mente di quando mi sbattè la porta in faccia e mi si gonfiò leggermente la parte superiore del sopracciglio. Sorrisi leggermente tra me e me e mi trattenni dallo scoppiare a ridere a fatica.

Solo quando notai sullo schermo davanti al mio sedile che eravamo quasi a destinazione che mi incupii. Stavo tornando nella mia casa, la casa dove ero cresciuta, la casa dove si erano presi cura di me sin da quando ero appena nata. E adesso in quella casa mi aspettavano solo lacrime.

Quasi non mi accorsi che l'aereo era atterrato se non fosse per Niall che mi incitava ad alzarmi.

Liam:''Dove si va ora?''-chiese una volta entrati nell'aereoporto interrompendo i miei pensieri.

Zayn:''A mangiare.''-rispose.

Niall:''Per una volta concordo con Zayn.''-lo appoggiò rivolgendomi un caldo sorriso di comprensione.

Giorgia:''Io vado al bagno.''-annunciò prima di allontanarsi seguita da Harry.

Mentre Zayn si allontanò a prendere dei panini con Louis, io, Niall e Liam andammo a prendere le valigie.

Niall:''Tutto bene?''-chiese con cipiglio preoccupato.

Io:''Sì, tranquillo.''-cercai di convincerlo.

Ma dal mio tono ognuno avrebbe capito che non stavo per niente bene. Ovviamente, capendo la situazione, mi prese sottobraccio e stampandomi un lieve bacio sulla fronte.

Niall:''Andrà tutto bene.''-mi sussurrò, ma dal modo in cui lo disse capii che in realtà nemmeno lui ne era sicuro.

Comunque mi lasciai avvolgere dal calore del suo abbraccio senza aggiungere altro.

Quando venimmo raggiunti anche dagli altri, decidemmo di mangiare per poi prendere le valigie e prendere un taxi. Gli diedi l'indirizzo e poi partimmo per la nostra meta.

Louis:''E' qui che siete cresciute?''-chiese rompendo il silenzio nell'auto.

Io:''No, in una città qui vicino.''

Giorgia:''Da queste parti c'è un grande centro commerciale.''-aggiunse.

Io:''Poi procedendo per questa strada...''

Giorgia:''Si arriva alla nostra vecchia palestra.''-m'interruppe non riuscendo a reprimere un sorriso che contagiò anche me.

Almeno potevo contare su qualche distrazione.

Per la strada non trovammo molto traffico, dopotutto era il weekend quindi non c'era quasi nessuno.

Giorgia:''Eccola, eccola!''-esclamò indicando la grande struttura che si ergeva dinanzi a noi.

Zayn:''Pala Puglisi?''-chiese leggendo la scritta sullo striscione con aria interrogativa.

Io:''E' il nome della palestra.''-risposi.

Harry:''E' grande.''

Solo qualche momento dopo mi accorsi che eravamo quasi arrivati. Iniziai ad avere le mani sudate per il nervosismo.

Louis:''Stiamo andando a casa dei tuoi genitori?''-chiese ad un tratto.

Io:''No, a casa di mia nonna. Mia madre sarà sicuramente lì e forse anche mio padre.''

Il taxi stava iniziando a rallentare fino a fermarsi di fronte ad un palazzo giallo canarino. Pagammo per poi scendere. Presi qualche momento per osservare la grande costruzione per poi respirare a pieni polmoni e girarmi verso gli altri.

Io:''Se volete potete anche aspettare qui. Non c'è bisogno che saliate con me.''

Niall:''Scordatelo. Non ti lascio sola.''-disse prendendomi per mano.

Sorrisi a quella dimostrazione d'affetto. Quando anche gli altri si unirono a noi, ci avviammo verso il grande portone per poi prendere le scale fino al secondo piano trascinandoci dietro le valigie.

Arrivammo vicino alla porta dell'appartamento di mia nonna. Mi bloccai alla vista di quell'oggetto di legno che d'un tratto temevo tanto. Il cuore mi batteva all'impazzata nel petto. La presenza di Niall al mio fianco riusciva a tenermi leggermente calma, ma non poteva tranquillizzarmi del tutto. Presi un profondo respiro prima di suonare il campanello. Non passò molto tempo prima che qualcuno venne ad aprire la porta e mi ritrovai davanti la faccia sconvolta della persona che avrei tanto voluto rivedere...

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-You are my destiny II Luke Hemmings (Di Arianna1554)

Dreams Come True (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora