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"Devi dirglielo" sussurrò. 

"Glielo dirò, ma non ora"

"Più tardi glielo dirai e peggio sarà" continuò.

"Lo so, ma se glielo dico ora si incazzerà comunque e non mi vorrà più vedere. Quindi perché non posso stare un po' felice accanto a lei e dirglielo dopo?" Domandò un'altra voce.

Era Nathan.

"Se glielo dirai dopo, soffrirà di più" disse Bea. 

Di cosa stavano parlando?

Entrai in cucina di soppiatto e tutti si zittirono.

"Cosa dovrebbe dire? Chi è che soffrirà?" Domandai.

"Evy..." iniziò Nathan ma lo bloccai. 

"Si può sapere che diamine sta succedendo?!" Domandai.

"Evy, preparati, dobbiamo andare da Marcus" disse Caleb entrando in cucina guardando il cellulare. Alzò lo sguardo e si bloccò "non faccio domande solo perché dobbiamo andare" disse.

Stavo per andarmene, ma mi volta verso di loro e dissi "non è finita qua, appena torno voglio sapere di cosa stavate parlando e di chi, ma voglio la verità"

Presi la giacca e uscimmo.

...

"Allora Evelin, hai già iniziato a progettare le cose per il matrimonio?" Mi domandò Marcus.

Stai calma Evy e attieniti al piano.

"No, pensavo lo avresti fatto tu. Per dimostrarmi tutto il tuo amore, organizzerai tu il matrimonio" risposi avvicinandomi a lui e accarezzandogli la guancia.

"Sono pieno di impegni, però... ti dimostrerò tutto il mio amore" disse guardandomi negli occhi.

Vidi una scintilla nei suoi occhi. È tutto quello che aspettava, voleva solo sposarmi.

"Perfetto tesoro" gli lasciai un bacio sulla guancia "Allora io vado già a cercare l'abito da sposa" presi un paio di soldi che c'erano sul tavolo, ovviamente lasciati la per il matrimonio e me ne andai.

Uscii dalla stanza e dopo aver chiuso la porta sentii che urlò "finalmente sarà mia!"

Uscii dall'edificio ed entrai in macchina aspettando Caleb.

Accesi la radio e misi un po' di musica mentre pulivo l'interno dell'auto, dato che non pulivo la mia bambina dall'ultima volta che era morto un papa.

Sotto il sedile trovai addirittura un portafoglio maschile, sarà di Caleb. Guardai dentro per essere più sicura che fosse suo e non di qualcun'altro. Trovai due carte d'identità.

Aprii la prima e lessi il nome di Nathan.

Perché mai aveva due carte d'identità?

Aprii la seconda e...

Mi cadde il mondo addosso...

Non l'avessi mai aperta...

...

Tornammo a casa e restai in silenzio per tutto il viaggio con il portafoglio in mano.

Diverse volte Caleb mi aveva chiesto di chi fosse quel portafoglio e perché mi comportavo così, ma rimanevo sempre in silenzio.

Arrivammo a casa, scesi velocemente ed entrai in casa in cerca di Nathan.

Entrai in salotto e lo trovai la che parlava con Bea.

"Mi volete dire di cosa stavate parlando prima?" Domandai.

"Devo partire" disse Nathan.

"Ah, devi partire?" Domandai "bugiardo"

E in quel momento entrò anche Caleb e si sedette vicino a Bea. 

"Allora perché non mi spieghi anche un'altra cosa" dissi tirando fuori il portafogli e lanciandoglielo "perché hai tutti i documenti di Brandon? Da dove gli hai presi?"

Guardai le loro facce, erano spaventati.

"Evy, posso spiegarti..." disse.

"Sei tu?" Domandai bloccandolo.

Mi guardò negli occhi e rimase in silenzio per qualche secondo.

"Cosa sono tutte queste urla?" Domandò Kris entrando in salotto.

"Si, sono io" rispose "te lo avrei voluto dire prima, ma..."

Lo bloccai di nuovo "ma cosa?! Ti rendi conto che sono stata più di quattro anni a piamgermi addosso?! Ti rendi conto che per giorni non ho mangiato ne bevuto, stavo solo rinchiusa nella mia stanza priva di vita?! Ho sempre pensato che tu fossi morto in quel fottuto incidente, poi ritorni così, con un altro nome e con un'altra vita. Mi hai preso in giro per tutto questo tempo, per cosa?!" Domandai urlando

"Non ti ho preso in giro!" Urlò a sua volta alzandosi dal divano e avvicinandosi a me "non ti ho mai preso in giro" abbassò la voce "dovevo far credere che fossi morto per uccidere Marcus, ma non potevo dirti che ero ancora vivo. Mi avresti urlato come stai facendo ora, mi avresti mandato via e non avrei più fatto parte ne della tua vita ne di nostro figlio"

"Voi lo sapevate?" Domandai guardando tutti quelli presenti.

Abbassarono la testa colpevoli.

"Voi lo sapevate e non mi avete detto niente!?"

"Gliel'ho detto io di non dirti niente" tornai con lo sguardo verso Brandon "non arrabbiarti con loro"

"Quindi è lui il mio papà?" Domandò una voce dietro alle mie spalle.

Charlie...

Mi voltai verso di lui.

Ci guardava interrogativo.

Brandon mi voltò verso di lui "non voglio perderti per la seconda volta... ti prego, piccola..."

The best part of me after him Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora