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Salii in macchina, misi in moto e sfrecciai per le strade di Manhattan. Non mi voltai indietro, nemmeno con uno sguardo, troppo impegnata a capire come dovevo dire a Charlie ciò che è appena successo con semplici parole.

"Dove andiamo mamma?" Domandò dal passeggino "perché ce ne siamo andavi via dagli zii? È lui il mio papà?"

"Ansiamo a farci un piccolo giretto" lo guardai negli occhi attraverso lo specchietto retrovisore evidi che annuì.

"Sei arrabbiata con papà? Per questo siamo andati via?" Domandò.

"Non è solo per quello, tesoro" dissi "proverò a renderti le cose più facili, ma penso che poi lui ti spiegherà meglio" tornai con lo sguardo sulla strada dopo avergli dato un ultima occhiata.

Mi fermai davanti al bosco, scesi dalla macchina e senza dire una parola aiutai anche Charlie a scendere.

Presi una sigaretta e l'accesi. Dovevo trovare le parole giuste per parlargli, deve essere anche in modo semplice, poi vedrò cosa gli dirà Nath... Brandon...

"Perché papà non c'era quando sono nato?" Mi domandò guardandomi con i suoi occhioni scuri.

Aspettai qualche secondo, poi presi coraggio e mi sedetti accanto a lui sull'erba.

"Allora... è abbastanza difficile da spiegare, Charlie... sai benissimo che pensavamo che tuo padre fosse morto..." lo guardai per un piccolo istante, dove vidi che annuì, e poi continuai "ecco..."

"Ci ha voluto proteggere" disse la sua piccola vocina "ha detto che Marcus è tanto cattivo, e che ci avrebbe fatto del male" mi guardò con i suoi occhioni neri "gli ho detto che io ti avrei protetta, che ero grande e forte e che gli avrei fatto male" sorrisi a quella affermazione.

"Vedi Charlie, ha ragione, quell'uomo è veramente cattivo e avrebbe trovato un modo per fare del male anche a te, anche se sei molto più forte di lui. Il papà l'ha fatto solo per il nostro bene" dissi, avevo le lacrime agli occhi, ma nom potevo farmi vedere da lui debole, doveva ricordarsi di avere una mamma forte.

"Ora starà con noi, vero mamma? Ti voglio tanto bene ma voglio anche il mio papà" in quel momento non riuscii più a trattenermi, e una lacrima mi rigò la guancia. L'asciugai subito.

"Si tesoro, papà da ora resterà sempre insieme a te" risposi.

"E anche con te, mamma" disse.

Restammo ancora in quel bosco, stesi sull'erba a guardare il cielo e a descrivere le nuvole nelle loro forme strane.

"Tesoro, ti va di andarci a prendere un gelato?" Domandai.

Lui si alzò in piedi e urlò un forte "siiii" con un sorriso stampato in faccia. Salimmo in macchina e andammo nella nostra gelateria preferita.

...

Presi Charlie in braccio e mi avviai verso la porta d'ingresso mentre lui sonnecchiava beatamente.
La porta si aprì rivelandomi Bea e Caleb ad aspettarmi, quest'ultimo prese mio figlio dalle mie braccia e lo portò in camera.

"Evy... mi dispiace così tanto. Sapevo che dovevo dirtelo, ma avevo pensato che fosse stato meglio se te lo avesse detto lui, infatti l'ho spronato più volte a dirtelo" iniziò a dire e io la bloccai.

"Lo so Bea, stai tranquilla" le risposi sorridendo, mi abbracciò "ti voglio bene Bea"

"Anch'io Evy, tantissimo"

Entrammo dentro e Brandon era la ad aspettarmi.

"Possiamo parlare?" Domandò.

Annuii e ci avviammo verso la cucina. Mi sedetti e mi accesi una sigaretta.

Era l'ora della verità.

The best part of me after him Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora