Inizio flashback
"Evelin" il mio sguardo si staccò dal motore della mia auto e si concentrò sull'uomo davanti a me "volevo chiederti una cosa..." il suo sguardo era puntato sulle sue mani che continuavano a torturarsi l'un l'altra.
Aspettate un attimo... Brandon White è in imbarazzo?
"Mi dica, grande capo" risposi tornando con lo sguardo sul motore, ma lui rimase in silenzio "sai... penso che dovrei cambiare il motore, questo mi sta iniziando a dare un po' di problemi"
"Vuoi uscire con me a cena stasera?" Sussurrò talmente piano che non sono sicura che l'abbia detto veramente.
"Poi volevo anche oscurare le luci" continuai spostandomi hn po' indietro per guardarle "dici che si può fare?" Lo fissai.
Il suo sguardo era puntato su di me, in un attimo era al mio fianco e fissò la macchina.
"Si, si può fare" disse per poi incamminarsi verso Caleb.
"Ah, grande capo" lo richiamai, si fermò e si voltò guardandomi "si, ehm... prenota per un bel posto"
Sul suo viso nacque un sorriso, una cosa che comunque vedi raramente sul suo volto. Certo, sorrideva ogni volta che portavamo a casa una vittoria, ma quel sorriso era diverso. Ovvio, non era un sorriso da vittoria dopo una gara, era più naturale. Era... felice?
Può essere che sia felice perché ho accettato di andare a cena con lui?
Fine flashback
"Ti ricordi?" Gli domandai stendendomi sulla pancia accanto a lui sul letto, il suo viso mi fece capire che dovevo essere più specifica "la prima volta chemi hai chiesto di uscire con te"
"Oh" rispose "si, quando lo stavo chiedendo non mi usciva la voce, infatti non pensavo che mi avessi sentito" sorrise.
"Invece ti avevo sentito eccome, ma non ci potevo credere. Cavolo, il mio grande capo mi aveva chiesto di uscire dopo anni che continuavamo a dircene di tutti i colori" dissi accomodandomi sul suo petto.
"Beh, ora in realtà sei tu il grande capo, dovrei iniziare a chiamarti così, baby?" Domandò.
"No" risposi sinceramente "io non sono il capo di nessuno" continuai "ma..."
"Mamma! Papà!" Urlò Charlie saltandoci addosso.
"Amore mio" dissi abbracciandolo e riempiendolo di baci sulla testa riccioluta.
Brandon e Charlie iniziarono a giocare, rincorrendosi da una parte all'altra della stanza.
Diavolo, mancava poco e finalmente non avremmo più dovuto pensare a niente se non ad essere felici, insieme, come una famiglia.
"Penso che sia arrivata l'ora" dissi a Brandon.
Non gli serviva che dicessi in modo chiaro a cosa mi stessi riferendo, lo capiva dal mio sguardo.Annuì.
Andammo tutti e tre di sotto, radunando tutti.
"Immagino già sappiate perché siamo tutti qua, di nuovo" dissi prendendo fiato, Bea era in cucina con Charlie affinché quest'ultimo non sentisse ciò che stava per accadere. Certo, aveva solo quattro anni, ma era un bambino intelligente. "Marcus è partito oggi, tornerà domani. Dobbiamo attacare" rimasi un attimo in silenzio e poi continuai "oggi"
"Ma non doveva essere la prossima settimana?" Domandò un ragazzo.
"È vero, ma... diamine voglio togliermi questa cosa dalla testa una volta per tutte. E penso che questa cosa non riguardi solo me, ma anche voi. Non volete essere felici per una cazzo di volta?" Domandai e tutti risposero di si "bene, perché non abbiamo tanto tempo. Ho bisogno di due persone che rimangano a proteggere Bea e mio figlio, in caso ci fosse qualcosa che va storto" mi voltai verso Brandon, ma lui subito scosse la testa.
"Non ci pensare nemmeno Evy" disse serio "io vengo con voi"
"Brandon, nel caso qualcosa andasse storto, ho bisogno che Charlie abbia almeno un genitore con se. Io non posso rinunciare a questa cosa, lo progetto da anni e lo voglio vedere morire sotto ai miei piedi" dissi accarezzandogli una guancia "devi rimanere con lui, fallo per noi"
Non ero sicura di ciò che sarebbe successo tra poche ore, ma Charlie aveva bisogno di suo padre nel caso fossi morta.
Sospirò, e senza esserne completamente sicuro annuì.
"Grazie" dissi dandogli un bacio casto sulle labbra.
Poi mi voltai verso mio fratello, Caleb.
"Come scusa?" Intervenne lui "non ci pensare nemmeno!" Urlò
"Caleb! Ti stai per sposare e stai per avere un figlio, pensi che rischierei di farti ammazzare?" Domandai.
"Dio, non ci posso credere che me lo stai chiedendo veramente" disse prendendosi i capelli tra le mani "non ci pensare nemmeno. Non mi farò manipolare dalle parole come hai fatto con Brandon. Io lo voglio vedere morto tanto quanto te!" Disse guardandomi negli occhi "cosa pensi? Che non sia stato di merda in questi anni perché pensavo mi avesse tolto il mio migliore amico?!"
Non potevo discutere. Ma mi promisi a me stessa che gli avrei parato il culo, in qualsiasi situazione. Non può abbandonare Bea.
"Okay..." mi arresi.
"Cosa?" Domandò Brandon sconvolto "perché non lo manipoli con le tue caz..." lo guardai di sottecchi e si zittì.
Sapeva cosa stavo facendo, in un certo senso mi leggeva nel pensiero.
"Diamine Brandon, sei diventato un pappamolle?" Domandò Alan ridendo. Lo guardai male e si zittì anche lui abbassando la testa e tutti risero.
"Okay, allora..." mi guardai intorno e mi soffermai su Chris.
No, di lui avevo bisogno in missione, avrebbe manipolato le telecamere di sorveglianza. Spostai leggermente lo sguardo e sussurrai "Matt" lui annuì.E anche lui sarebbe stato al sicuro, sapevo che aveva una moglie e tre figli, sarebbe stato meglio così.
Spero non ci siano morti nel mio gruppo. Voglio a tutti un mondo di bene, ma non posso lasciare tutti a casa e andarci da sola.
Ripetei il piano agli interessati, poi iniziammo a prepararci.
"Ho un brutto presentimento, baby" disse Brandon mentre mi allacciavo le scarpe "ora capisco come ti sentivi la sera della gara" si sedette accanto a me "non ci posso ancora credere che mi hai ordinato di stare a casa mentre tu vai a combattere. Dovrebbe essere il contrario!"
Mi votai verso di lui "hai già rischiato una volta" mi alzai e presi la mia amata VP9 da sotto il materasso "ora tocca a me" dissi, mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio.
"Stai attenta" disse portando le nostre labbra di nuovo in contatto "promettimelo"
"Te lo prometto, starò attenta" gli diedi un ultimo bacio prima di uscire dalla stanza.
Misi la mia giacca di pelle "dove vai mamma?" Dio, avevo dimenticato una cosa così fontamentale.
Guardai mio figlio. Aveva un biscotto in mano e mi osservava.
Mi inginocchiai davanti a lui e lo abbracciai. Le lacrime iniziarono a rigarmi il volto. Lo staccai leggermente da me affinchéi nostri occhi fossero in contatto "la mamma deve fare una cosa molto importante... papà e zia Bea si prenderanno cura di te" lo guardai dritto negli occhi e continuai "ti amo da morire piccolo mio" lo abbracciai di nuovo e altre lacrime rigavano le mie guance.
Mi staccai da lui e me ne andai.
"Mamma!" Stava piangendo, lo capivo dalla sua voce. L'avevo detto che era un bambino intelligente, aveva capito che forse non sarei tornata "mamma!" Urlò ancora "non andartene!"
Salì in macchina e partì, seguita dal resto della squadra.
Mi dispiace piccolo... tornerò presto, in un modo o nell'altro...
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The best part of me after him
ChickLit"Credi nel destino?" gli domandai guardando l'orizzonte. Amavo il contrasto che c'era tra il mare e il cielo con sfumature arancioni a causa del tramonto. "No, io penso che le cose che accadono sono solo grazie a noi" rispose, mi voltai verso di l...