"È ubriaco" mi disse Brandon dall'altro capo del telefono "penso che sia perché vuole capire come comportarsi appena tornerà a casa"
"Penso di si, ha sempre avuto paura che in futuro sarebbe diventato padre... pensa che sarà come nostro padre..." sospirai.
"Bea come sta?" Domandò.
"Sta male, sa che glielo doveva dire prima, ma aveva paura" risposi e la osservai mentre continuava a guardare il vuoto "tornate in casa"
"Arriviamo" disse lui e chiusi la chiamata.
Mi avvicinai a Bea e la avvolsi tra le mie braccia "tra poco arrivano, vedrai che andrà tutto bene"
"Voglio solo che sia qui... con me..." disse.
Dopo qualche minuto sentimmo le macchine che rientravano nel vialetto, e lo sguardo di Bea immediatamente era sulla porta d'ingresso.
La porta si aprì rivelando uno dei ragazzi di Alan che aprì la porta, seguito da Sebi e Brandon che reggevano Caleb. Lo sguardo di quest'ultimo si posò su Bea, si stacco dagli altri e si avvicinò a lei. Si mise in ginocchio e sollevò leggermente una mano ma si ritrasse, poi si fece coraggio e la appoggiò sulla pancia di lei osservando. Poi spostò lo sguardo sulla sua amata e sorrise.
"Avremo un bambino" sussurrò, lei annuì sorridendo.
Mi alzai e dissi anche altri di andare nelle stanze sopra per lasciarli soli.
Entrai nella mia camera insieme a Brandon e, dopo esserci cambiati, ci sistemammo accando a Charlie.
"È bello stare accanto a te quando sai finalmente chi sono" sussurrò facendo aderire la mia schiena al suo petto.
"Vero" risposi "ma cerca di calmare il tuo pitone, c'è nostro figlio con noi nello stesso letto"
Rise piano "nostro figlio" ripeté
...
Mi svegliai, di malavoglia come sempre. Ma accanto a me non c'era ne mio figlio, ne Brandon.
Mi alzai di scatto dal letto e mi guardai intorno, poi vidi un foglietto.
Buon giorno baby
Ho portato io a scuola nostro figlio, volevo che tu ti riposassi per bene e che fossi in forze per oggi.
Ti aspetto di sotto.
Tuo B.Sorrisi.
Scesi dal letto e andai al piano inferiore.
"Eccola la bella addormentata" disse Alan sorridente.
"Buon giorno" risposi.
"Ti va un caffè?" Mi domandò Jess, annuii.
Mi avvicinai a Bea, mentre gli altri continuavano a parlare tra di loro beatamente, "tutto apposto?" Domandai.
Lei si voltò verso di me e mi sorrise, annuì "oggi andiamo insieme dal ginecologo" sorrisi anch'io e la abbracciai.
"Scusate" disse mio fratello facendo zittire tutti e con lo sguardo puntato su di lui "so che dovrebbe essere più... romantico... ma preferisco farlo davanti a tutti voi, che siete la mia famiglia" sapevo cosa avrebbe voluto fare, e non vedevo l'ora; si schiarì la voce e continuò dopo i continui aw, che dolce tesoro o anche noi ti amiamo da parte di Alan e Sebi "voglio raccontarvi una storia... circa sette anni fa, ho conosciuto una ragazza. Ricordo che la trovavo bellissima, era popolare e appunto era sempre circondata da amici. Ho sempre pensato che non avrebbe mai guardato uno come me, uno che infrange le regole, uno che era già finito cinque volte in prigione, uno che ammazza senza scrupoli. Ma dopo qualche settima entrò nel nostro bar" si sedette sul tavolino di fronte a Bea e la fissò "ordinò un cappuccino e una brioches alla nutella..."
"Era una fredda mattinata d'inverno, e la ragazza voleva staccarsi dalla scuola per un giorno. Voleva staccarsi da tutte quelle false amicizie e da tutte le persone che credevano fosse una poco di buono" lo interruppe Bea e sorrise.
"Passò tutto il pomeriggio in quel bar" continuò mio fratello "iniziammo a parlare, a ridere e a scherzare su cose sciocche. E, nello stesso pomeriggio, le chiesi di uscire. Ovviamente si può già sapere che risposta abbia dato, nessuno può resistere al mitico Caleb" si vantò guardando tutti gli amici che lo circondavano, che risero alla suaaffermazione, poi si voltò di nuovo verso Bea e continuò "dopo quel giorno abbiamo continuato ad uscire, le ho chiesto di metterci insieme, poi più passava il tempo e più mi innamoravo di lei. Il primo anniversario insieme, il primo natale, il primo di ogni cosa, ma di certo non spieghero tutto nei dettagli" disse abbassando lo sguardo sorridendo, gli tremavano le mani "ormai sono cinque anni da quando sto con quella stessa ragazza" frugò nella tasca dei pantaloni e appena trovò quello che cercava, si inginocchiò "è da un mese che continuo a portarmi dietro questo pensiero, ma non sapevo mai quando sarebbe stato il momento giusto per chiedertelo" sospirò, tirò fuori una scatolina in velluto rosso e l'aprì mostrado un bellissimo anello con un enorme diamate al centro; Bea era già in lacrime, Caleb tornò con lo sguardo sulla sua amata "ma ieri, dopo che mi hai detto che aspettavi nostro figlio, e dopo tutto ciò che e successo dopo, sono riuscito a tirare fuori le palle per chiedertelo" sospirò di nuovo e poi disse "sai che ti amo alla follia e che mi piacerebbe passare tutto il resto della vita con te e nostro figlio felicemente, quindi... Beatriz Lortec, vuoi rendermi l'uomo più felice di questa terra e diventare mia moglie?"
Bea si mise allo stesso livello di Caleb "ti direi un milione di volte di si, Cal" disse trale lacrime, lo prese per la maglietta e lo baciò.
Tutti urlammo di felicità e a fare complimenti per la prossima coppia di sposini.
Il mio sguardo cercò Brandon, lo trovai subito che guardava qualcosa nella sua mano pensieroso, poi la mise in tasca e si guardò intorno per poi incontrare il mio sguardo.
Cosa nascondeva?
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The best part of me after him
Chick-Lit"Credi nel destino?" gli domandai guardando l'orizzonte. Amavo il contrasto che c'era tra il mare e il cielo con sfumature arancioni a causa del tramonto. "No, io penso che le cose che accadono sono solo grazie a noi" rispose, mi voltai verso di l...