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"Susan Mclogan?" Domandai.

"Si, ciao Evelin" disse facendomi segno di entrare "accomodati"

Attraversammo il corridoio per arrivare in cucina e intravidi due bambini che stavano giocando in salotto. Avranno avuto uno o due anni in più di Charlie.

Ci sedemmo al tavolo e mi offrì un caffè.

"Spero tu sia venuta qui solo per parlare e non per uccidermi" disse ridendo indicando la pistola.

"Oh, no, puoi stare tranquilla" dissi "voglio solo sapere la verità"

"Bene" disse accomodandosi di fronte a me, guardandomi negli occhi disse "Brandon aveva detto che eri una bellissima ragazza, aveva proprio ragione"

"Ha solo esagerato" risposi "ma possiamo arrivare direttamente al sodo? Ho bisogno di saperlo, non riesco a pensare..." distolsi lo sguardo dal suo "non riesco a capacitarmi dell'idea che abbiate fatto sesso"

"Oh, dritti al punto" disse ridendo. La odiavo, cosa aveva da ridere? "Non ho mai fatto sesso con Brandon" disse "una sera è successo che si fosse talmente ubriacato che pensava avessimo fatto sesso. Ma io ti assicuro che non è successo niente di tutto ciò"

"E come fai a esserne sicura? Tu non avevi bevuto?" Domandai riportando il mio sguardo su di lei.

Scosse la testa "non avevo bevuto niente che fosse alcolico, anche perché in quel momento ero incinta. Devi sapere che io ho il mio uomo, il padre dei miei figli. Brandon era solo il mio lavoro in quel momento. Abbiamo fatto finta di esserci sposati, gliel'ho spiegato anche quando ci siamo visti ieri, quando mi ha chiesto il cosidetto divorzio. Gli ho spiegato che non c'era niente di vero in quello che ha firmato, basta solo fare a pezzi quel foglio ed è come se non fosse mai successo niente" disse tranquillamente "ieri non sapevo realmente di cosa volesse parlarmi, ed evidentemente lui non ha avuto nemmeno il tempo di spiegartelo" disse riferendosi di nuovo la pistola.

"Direi di no" dissi fissando la mia amata VP9 "ma in quel momento non volevo sentire nessuna spiegazione" tornai con lo sguardo su di lei, che era attenta alle mie parole "ma lui non voleva stare zitto, infatti gli ho addirittura puntato la pistola contro" sorrisi, rise.

"Oddio, penso che avrei fatto la stessa cosa" disse con il sorriso ancora stampato in faccia.

Sentii dei passi, nascosi la pistola.

"Mamma" sbucò dalla porta un bambino "c'è un uomo alla porta" disse.

Guardò sul telefono e disse "oh, penso sia tuo fratello" disse guardandomi, poi tornò con lo sguardo sul bambino "digli di venire qua, amore"

Poco dopo vidi mio fratello entrare dalla stessa porta.

Mi guardò severo, poi guardò Susan, poi le tazze di caffè sul tavolo.

"Niente spargimenti di sangue" disse per poi tornare con lo sguardo su Susan "cos'hai messo nel caffè?" Domandò.

Rise. Amava così tanto ridere? "Non ho messo niente di strano, solo zucchero. Ma Evelin è venuta solo per parlare" rispose guardandomi e io confermai "accomodati, vuoi un caffè?"

"No, grazie, non ti disturbare" disse.

"Non è un disturbo" disse alzandosi e andando a preparare il caffè. Mio fratello si sedette e mi prese la mano.

"Stai bene?" Mi domandò.

"Si, ora si" risposi.

"Perché non fai entrare anche i tuoi amici?" Domandò lei posando la tazza di fronte a mio fratello "penso che Brandon si debba far perdonare, no?"
Mi guardò sorridendo.

Forse sono io quella che si deve far perdonare. Non gli ho dato nemmeno il tempo di una spiegazione.

Spazio autrice: arriviamo sempre più vicini alla fine😢😟😖
Spero che poi rispondiate alla mia domanda finale

The best part of me after him Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora