Capitolo 25

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POV DAVID

Sto aspettando Carola fuori la clinica,finalmente è arrivata domenica e può tornare a casa per un giorno. Mi ha scongiurato di non dire niente a nessuno perché voleva fare una sorpresa a tutti.
Dovrebbe essere già fuori ma di lei neanche l'ombra,perché ci mette così tanto!
Sto per scendere dall'auto quando lei varca l'uscita della struttura e subito dopo il dottore Liam dietro.
Appena la vedo sorrido come un cretino,poi rivolgo lo sguardo al dottore e dentro i suoi occhi non ci vedo nulla di buono,non mi piace per niente e ho un brutto presentimento. Pensando a questi brutti pensieri non mi accorgo che lei è entrata in auto e mi sta fissando confusa.
-"Carola ciao"
-"Ciao,tutto bene?"
-"Si si"
Do un ultima occhiata al dottore e metto in moto.
-"Perché guardavi Liam in quel modo?"
-"Quale modo?"chiedo e lei alza un sopracciglio.
-"Non mi piace"borbotto.
-"È il mio dottore David,e mi sta aiutando"
-"Non ti guarda come una paziente ma come se fossi la sua preda"
-"Hahaha ma che cosa dici!"ride.
-"Lo vedo Carola,ti mangia con gli occhi e vuole ciò che è mio"
-"Quello che è tuo! sei un po' presuntuoso sai"
-"No,difendo solo il mio terreno"ribatto.
-"Non stiamo più insieme David"sussurra.
Le sue parole mi arrivano dritte nel cuore,bruciano e graffiano.
Sospiro avvilito,ha ragione non stiamo più insieme ma non posso lasciarla andare via,e nel bacio che ci siamo dati tre giorni fa ho sentito che c'è ancora speranza.
-"A proposito dobbiamo parlare di questa cosa"
-"David non mi va per ora"
Mi giro a guardarla,non mi vuole più? Allora devo fare qualcosa.
-"Lo sai che alla fine lo dovremmo fare,soprattutto chiarire che tra me e Cassidy non c'è nulla e non c'è mai stato nulla"
-"Il livido sul collo ne era la prova"borbotta nervosa.
-"Dio Carola non ti tradirei mai,abbiamo litigato quel giorno ma non ti avrei mai fatto una cosa simile,io ti amo"
I suoi occhi verdi mi fissano tristi,non crede a una singola parola di quello che sto dicendo.
Poi gira il viso oltre il finestrino e non dice più nulla. Per tutta la durata del viaggio non parliamo più,sento solo il suo respiro agitato.
Arrivati a casa mi ringrazia,scende subito e si avvia nel viale di casa sua ma la fermo.
-"Carola"urlo dall'auto.
-"Si?"
-"Credimi ti prego"
-"Non lo so,dammi tempo"
Mi da le spalle e suona il campanello.
La mamma esce e dalla contentezza gli salta addosso. Non riesco a trattenere un sorriso,finalmente ritorna a casa dopo mesi.

Sono nella mia stanza disteso sul letto guardando il soffitto,è mezzanotte passata e non riesco a dormire. Domani Carola ritorna al centro,e dopo stamattina non l'ho ne vista ne sentita. Mi manca e vorrei tanto vederla ma a quanto pare non ha bisogno di me.
Sospiro afflitto,lo faccio spesso da quando conosco Carola,prima non avevo questi pensieri perché non credevo più nell'amore ma da quando ho conosciuto lei è cambiato tutto.
Il mio telefono vibra annunciando un messaggio su whatsapp.
<Dormi?>
È lei,la mia Carola. Rispondo subito.
<A quanto pare nemmeno tu riesci a dormire!>esclamo.
<Scusa se ti ho disturbato,infatti hai ragione non riesco a prendere sonno>
<Cosa ti turba Carola?>
Percepisco che è agitata,c'è qualcosa che la irrequieta.
<Domani ritorno lì e non voglio,non mi va...voglio restare qui con voi,David voglio stare qui ti prego>
Mi alzo di scatto e prendo le chiavi della moto,devo vederla e rassicurarla. Quando è così nervosa potrebbe fare qualche pazzia,la conosco bene.
Premo il tasto della chiamata sul suo nome.
-"Ehi David"risponde.
Ha la voce rotta dal pianto.
-"Dieci minuti e sono da te"
Non gli do il tempo di dire altro e stacco. Lei ha bisogno di me,devo farla stare bene perché è quello che io so fare,me l'ha sempre detto: mi fai stare bene.
Anche se tutto questo è colpa mia.

Sono sotto la sua finestra,nella sua stanza c'è una luce fioca. Scruto tra l'erba per vedere se trovo un sassolino,lo prendo e lo lancio al vetro della finestra. Subito dopo compare la sua figura oltre la tenda.
-"David cosa ci fai qui?"sussurra.
-"Ti ho detto che sarei venuto"
-"Non pensavo che facessi suo serio"
-"Io faccio sempre sul serio dovresti saperlo"
Sorride e se non fosse per il buio direi che è arrossita.
-"Allora mi fai salire?"chiedo.
-"Oh si,c'è la scala qui a fianco"indica.
La prendo e la posiziono sotto la sua finestra,spero di non rompermi l'osso del collo. Salgo ogni gradino e arrivo in cima sano e salvo.
-"Romeo ha preso la scala!"dico.
Scoppia a ridere e mi aiuta ad entrare dentro. Volontariamente faccio finta di inciampare e cadiamo a terra,io sopra di lei.
-"Scusami sono inciampato"
-"Ma se l'hai fatto apposta!"ride.
-"Come potrei!"dico sarcastico.
-"Togliti non respiro!"si agita.
-"Suvvia quante storie,questo potrebbe davvero toglierti il respiro"
Gli prendo il viso tra le mani e la bacio,mi prendo ogni suo respiro e gemito di piacere. Amo quando fa così,mi fa venire voglia di lei.

Inaspettatamente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora