Capitolo 19

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POV DAVID

L'ho cercata ovunque ma di lei nessuna traccia. Dove si è cacciata?
Sono andato al locale dove ci siamo rivisti la prima volta dopo anni,al vecchio liceo che frequentavamo,anche all'università ma nulla. Si è fatta sera inoltrata,guidando arrivo nel Queens e non so cosa mi ha portato qui,forse in sesto senso. Mi fermo davanti ad un locale,fuori c'è una fila interminabile di persone,scendo e li oltrepasso con il loro disappunto,ma non me fotte un cazzo,entro e mi guardo intorno.

 Mi fermo davanti ad un locale,fuori c'è una fila interminabile di persone,scendo e li oltrepasso con il loro disappunto,ma non me fotte un cazzo,entro e mi guardo intorno

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Da lontano vedo delle persone in cerchio che ridono e saltano euforici,mi avvicino per vedere cosa li entusiasma tanto.
Una ragazza è stesa su un tavolo e i ragazzi fanno a turno bevendo del liquido da sopra la sua pancia,sono tutti ubriachi perfino lei e appena scorgo i suoi occhi capisco che è lei. Non sembra la mia dolce Carola,sta anneggando nell'alcool e le cose passate riaffiorano nei miei pensieri. Di come Marie si faceva del male,di come l'ho aiutata a rialzarsi per poi ricadere e morire non avendola salvata. La rabbia invade il mio corpo e sposto quei brutti stronzi che la toccano e leccano.
-"Ehi amico lei sta con me"dice una voce dietro di me.
Mi giro stringendo i pugni e preparandomi a sfogare la mia rabbia su chi l'ha portata qui.
-"Tu!"dico.
Ancora lui,quel Marc.
È sorpreso nel vedermi e inizia a indietreggiare spaventato,pivello! Lo prendo per il colletto e lo spingo sul tavolo di fianco dove alcuni bicchieri si rompono facendo un rumore acuto. Alcuni si girano a guardare la scena sbalorditi,altri invece continuano a ballare e bere come se niente fosse.
-"Come hai osato portarla qui,in questo quartiere malfamato e farla ridurre così?"urlo dandogli a pugni.
-"Lei me l'ha chiesto"risponde.
-"Impossibile,lei non può averlo fatto,sei stato tu"
-"Fermati David"urla.
È dietro di me,con occhi spenti e capelli scompigliati,è qui ma la sua anima è come se fosse morta.
Lo lascio andare e lui si ricompone aggiustando il collo della camicia. Mi fissano tutti e mi sento fuori posto in questo momento.
Lei non dice nulla,si limita a scrutarmi con le lacrime agli occhi.
-"Carola..."sussurro.
-"No David,adesso basta vattene esci dalla mia vita...non c'è più posto per te ormai"
-"Vieni con me,gli altri sono preoccupati...le tue amiche,Anthony,io"
Fa una risata amara.
-"Tu? se eri preoccupato per me non mi avresti lasciata andare,avresti ascoltato ciò che volevo dirti"
-"Ora sono qui,puoi dirmi tutto"
-"È tardi ormai"dice triste.
-"No,vieni con me ti prego"la supplico ma lei non si muove.
-"Cazzo Carola per favore...tutto questo - indico il locale - non sei tu,non ti appartiene"
-"Mi dispiace"alza i tacchi e sparisce tra la folla.

Corri David,va da lei forza!

Ascolto la mia coscienza e la seguo,non la vedo più ma i suoi capelli sono inconfondibili,sta uscendo fuori al locale. Corro e appena fuori la porta la vedo tremante seduta per terra,i capelli gli sono appiccicati in faccia. Dalla sua borsa prende un flacone,ma cosa diavolo...
Mi fermo vicino a lei e con una mano gli butto via quelle pillole.
-"Cosa vuoi fare?"urlo.
-"No!"dice prendendo le pillole che erano a terra e mettendole di nuovo dentro il flacone. Le prendo le spalle e la alzo portandola davanti al mio viso,il suo respiro sa di alcool,chissà quanto ha bevuto. Dio devo salvarla.
-"Dove l'hai prese quelle,dimmelo?"la scuoto.
Scoppia a ridermi in faccia. Cosa c'è di così divertente?!
-"Tu cosa credi che siano,droga?"
-"Non sto scherzando Carola,non puoi mischiare alcool e droga,moriresti"
-"E cosa ti importa?!"ride.
Mi sta dando sui nervi,ma è la sua ubriachezza a parlare.
-"Mi importa perché ti amo cazzo!"strillo.
Lei di scatto alza il viso,non gliel'ho mai detto in tutto questo tempo.

Inaspettatamente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora