❦New reality❦

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Quando riaprì gli occhi, la testa gli pulsava così forte che con tutto se stesso desiderò svenire di nuovo. Malgrado si sforzasse non riconosceva nulla della stanza in cui si trovava.
Era poggiato su di un letto dalle lenzuola azzurro cobalto, la stanza era per lo più vuota, solo una cassettiera di legno bianco alla sinistra della porta d'ingresso dinnanzi a lui.
Parecchio confuso, ma incuriosito, si alzò dal materasso. Dei suo vestiti neppure l'ombra, difatti indossava una felpa verde chiaro di una taglia più grande e dei pantaloncini grigi chiari che astengo sbucavano da sotto l'orlo della felpa.
Poi...dov'era il suo zaino??

"Se questo è lo scherzo di qualche idiota non fa ridere" Pensò sarcastico, allungando una mano verso il pomello della porta.

La serratura emise uno sonoro scatto, concedendo la via libera verso un corridoio dalle pareti di carta da parati bianca con varie decorazioni rosse, alcune porte emergevano dalla parete a intervalli regolari. Sulla destra una scala di legno scuro scendeva vorticosamente verso il piano inferiore, si sentivano delle voci provenire da lì.
Hero fece un respiro profondo, scendendo i gradini con lentezza estenuante, una sensazione orribile lo invase.

Chi c'era al piano di sotto?

Giunto all'ultimo gradino si ritrovò al centro di un salotto color sabbia, alle sue spalle davanti a un caminetto vi erano due divani di stoffa grigia invasi da svariati cuscini dalle tonalità scure; e sulla parete davanti ad essi vi erano diverse libreria stracolme di libri. Nella stessa stanza, solo dal lato opposto, un pianoforte nero lucente governava la scena sopra un tappeto bianco. A sinistra della scala un corridoietto conduceva a una porta doppia, come quelle di tela cinesi che si aprivano ritirandosi all'interno del muro. Il tutto arricchito con qualche finestra dalle imposte bianche o piante rigogliose, ma nulla di esagerato. Le voci, ora più forti, provenivano da oltre la doppia porta. A passo felpato si avvicinò alla stanza, poggiando l'orecchio contro la superficie di legno.

«Andrà tutto bene, non dirmi che ti fai prendere dal panico per una situazione del genere...» Esclamò con tono ironico e da presa in giro una voce sconosciuta al minore.

«Ma non dire cretinate...» Rispose seccata la voce di un certo demone ben noto al castano: Entity.

Per la sorpresa Hero poggio per sbaglio la mano sul pomello della porta, facendo girare e, a causa del carico del suo peso su essa, la porta sgusciò nella sua insenatura spalancandola, facendolo così ritrovare poco dopo a pancia in giù a terra. Fece leva con le braccia si mise a sedere, mugolando dal dolore.

«Guarda un po', parli del diavolo è spuntano le corna» Disse un ragazzo interamente nero, dalla punta dei capelli a quella dei piedi.

Hero lì guardò con occhi sgranati, il sangue gli si bloccò nelle vene per alcuni istanti. Le orbite rosso sangue del demone dalla pelle color notte erano intente a scrutarlo da testa a piedi, come fosse la prima volta che si vedessero.
Abbozzò un sorriso sorione, mettendo in mostra le fauci bianco perla.

«Tutto ok piccoletto?» Lo derise, incrociando le braccia sulla camicia bianco seta e sorreggendosi con la schiena contro il tavolo della cucina.

«D-dove sono? P-perché ci s-sei pure t-tu qui?» Balbettò il minore, troppo spaventato dalla situazione per celarsi sotto il solito velo di indifferenza.

Il corvino, ovvero il secondo individuo lì presente con Entity, ridacchiò fra sé e sé, allungando un braccio verso di lui così da aiutarlo a rialzarsi.

«Sono Null, prima guardia scelta di Magnethos» Si presentò con fare teatrale, accennando un inchino. I suoi sottili occhi colore ghiaccio emanavano sicurezza e pericolosità, ma al contempo cordialità e comprensione.

"Ꮲꭱꮖꮪꮻ𝙽ꭼꭱꮪ ꮻꮁ̵ ꮪꭺꮇꭼ ꮪꭼ𝙽ꭲꮖꮇꭼ𝙽ꭲ" (Ꮋꭼꭱꮻꭲꭹ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora