❦Unusual attention❦

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L'orologio a pendolo nel salotto scoccò le 18:30 precise, con una serie di colpi eleganti e fermi.

Erano passate esattamente trentadue ore dal fastidioso incidente sull'orlo della cascata. Ore un cui per nessuna ragione al mondo Entity si era scollato dalla sedia di legno pungolosa, accostata al letto su cui vi stava accucciato un esemplare di demone febbricitante.

La sua salute cagionevole aveva dato sfogo delle sue arti represse nell'ultimo anno, esibendosi in un trionfo di picchi di temperatura esorbitanti.
Certo il clima temporeggiante non era di favore...

Se un istante prima sembrava che la situazione prendesse una piaga positiva, ecco lo sgambetto che meno ci si aspetta organizzava un incontro di sola andata per il pavimento.

Che botta!

Nei momenti di "tranquillità", un brusio civettuolo e stressante infestava la larga ed accogliente dimora segregata fra le montagne.

Causa i recenti e spinosi avvenimenti, non più due ma ben sei demoni tingevano la pace a cui si era prostata la villa, o meglio il maniero, negli ultimi due anni.

Non che un po' di compagnia fosse mal voluta, forse solo lievemente indiscreta...

Ma, ehi, l'aveva richiesto Null stesso questa sistemazione!

Aveva provveduto in prima persona al rinnovo della casa, alla sistemazione delle camere e all'organizzazione per il quieto vivere.
Aveva disposto tutto alla perfezione, come gli scacchi delle sue adorate scacchiere.

Eppure, proprio in quell'istante, l'argenteo non avrebbe potuto desiderarli più lontani tutti quei chiassosi demoni.

«Cazzo, che trambusto!!» Mormorò a denti stretti, massaggiandosi le tempie stanco, sistemandosi meglio sulla sedia.

Su per le scale un profumo di impasto per cheesecake e glassa imbeveva la gelida area, tale da sembrare uno spiffero.
Error si stava dando da fare da dopo pranzo, aveva detto di voler impastare dei plumcake...ma evidentemente, si era lasciato trasportatore dalla passione culinaria.
La cucina era un campo minato di leccornie.

Nella stanza accanto, un crepitio di carta e un tintinnare di latta ecchegiava limpido. Quasi piacevole, sotto uno sguardo masochista.
Missing stava dando libero sfogo alla sua vena creativa, arricchendo e decorano le stanze dei quattro intrusi -più che altro due stanze, dato che le condividevano a coppie in assenza di spazio-.

Il laboratorio e la biblioteca si erano presi il giorno libero da litigi ed urla. Entrambi i demoni monocolore erano stati reclamati da Eryan nella mattinata per svolgere qualche incarico top secret, non erano ancora tornati.

Così, in quei primi tre giorni di convivenza, Entity esalava un respiro di sollievo. Le sue orecchie e il suo naso avevano ormai catalogato gli odori e i rumori come parte convivente dello scenario.

La luce solare stava cedendo alla notte, quei pochi bagliori rossicci che si insinuavano per le finestre frigolavano sui mobili e sul visetto rosso di febbre di Hero.
In un complesso di mobili in cedro scuro, solo la fiamma di una candela si ergeva protagonista.

Oh, Hero.
Bellissimo anche tutto corrucciato a causa del malanno beccato.

Il maggiore gli accarezzava le nocche della mano sinistra, così minuta in confronto alla sua. Ne tracciava i contorni come a inspessire i margini, creava spirali sulle punte gelide e solleticava il dorso del polso con movimenti rettilinei delle dita.

Assorto nei suoi pensieri, nella sonnolenza, nel gustoso e momentaneo istante di candida pace. Entity si godeva l'attimo, carpe diem. Le palpebre semi socchiuse sulle iridi rosse, scure di torpore ardito, incastonate su quelle labbra carnose e...vive.

"Ꮲꭱꮖꮪꮻ𝙽ꭼꭱꮪ ꮻꮁ̵ ꮪꭺꮇꭼ ꮪꭼ𝙽ꭲꮖꮇꭼ𝙽ꭲ" (Ꮋꭼꭱꮻꭲꭹ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora