Quanto era diventato difficile alzare lo sguardo?
Ritrovarsi davanti quelle iridi magma, così magnetiche da risultare spaventose.
Così sincere, così...indescrivibili, perché ci stava provando a scavare nel enigma?
Erano come la riva del mare, pianeggiante lontano dalle folate di vento, intenta ad inghiottire il sole.
Più le guardava, pari a gioielli servati dietro una teca, più ne memorizzava le sfumature che li conponevano.
Magenta, vermiglio, scarlatto, castagno. Tutt'intorno alla pupilla, come venature, rosso falun con qualche traccia d'oro.
Ogni qual volta un raggio di sole ne accarezzava la superficie, una macchia di luce opaca oscurava una porzione della pupilla a spillo dal colore della sua pelle, creando una simpatica interferenza fra le varie gamme di rosso.
Quelli erano occhi accattivanti, più potenti di qualsiasi veleno o sortilegio, non come i suoi...
Delle vuote, piatte e apatiche lande bianche, con qualche falla circolare color bianco fumo a ricreare le macchie della luna. Prive di pupilla all'apparenza, in realtà era semplicemente di un altro colore rispetto al consueto, ovvero bianco perla, e sempre così dilatata da non riuscire a distinguerla dell'iride o, peggio, dallo stesso bulbo oculare.
Aveva riflettuto su quel insignificante dettagli finché il sole non era tramontato oltre le cime degli alberi giganti.
Anche quanto si era ritrovato fianco a fianco ad Entity, così vicini da aver il timore che il suo battito incessante venisse udito dal maggiore, non aveva osato pronuncia alcun vocabolo.
Si era limitato a fissarsi i piedi, come fossero fatti d'oro, camminando allo stesso ritmo dell'argenteo.
D'altro canto, Entity non lo aveva degnato di uno sguardo. Forse si aspettava che Hero desse voce a un discorso, che avesse qualche dubbio da chiarire...
Come se il demone più piccolo avesse l'audacia di dire "Sai, ogni qual volta che ti guardo sono sull'orlo di un infarto. Ho un costante fremito e le farfalle allo stomaco...insomma credo di essermi preso una cotta bollente per te, tu che ne pensi?".
Lasciò che le sue "patetiche" iridi roteassero lungo tutto il paesaggio rischiarato da un aureo tramonto, sbuffando impercettibile.
Gli alberi pungenti definivano un sentiero tutto ciottoli ed erbe, qualche fiore qua e là aveva la sfacciataggine di sopraffare il clima alpino.
Il castano sospiro, ormai era divenuta un'azione intermittente.
Forse quella fantomatica prima e decisiva occasione non si sarebbe mai presentata, aveva saltato l'appuntamento dopo una lunga ed estenuante attesa.
Peccato...
Con addosso sdegno e rammarico, misto a qualcos'altro di indefinibile al momento, proseguì lungo il sentiero per tornare al campo.
Ormai i colori della natura tendevano a delle tonalità inchiostro, come fossero parole sfuggite da un libro di fiabe.
«Be', vado ad accendere il fuoco...» Si espresse in un sussurro imbarazzo il maggiore, come se metter fine a quel silenzio fosse l'equivalente di commettere un omicidio.
Entity portò una mano dietro la nuca, stringendo con le dita la pelle del collo per formare una sorta di rettangolo con il braccio. Stiracchiò il muscolo, allungandolo poi verso l'alto, e ripeté la medesima operazione anche col secondo braccio.
«Ah, si, certo...i-io vado a vedere se serve una mano a Missing o Light» Rispose il minore, con un sapore d'amaro in bocca.
I due si scambiarono uno sguardo, una tempesta elettrica più che altro, dandosi le spalle per poter sbrigate i propri incarichi.

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"Ꮲꭱꮖꮪꮻ𝙽ꭼꭱꮪ ꮻꮁ̵ ꮪꭺꮇꭼ ꮪꭼ𝙽ꭲꮖꮇꭼ𝙽ꭲ" (Ꮋꭼꭱꮻꭲꭹ)
Fanfiction«La paura è un sentimento naturale, non lo si controlla, non lo si domina...». «...Ma alle volte, avere paura è la cosa più bella che ci possa accadere...». «...E sai una cosa? Ho paura che entrambi siamo divenuti prigionieri dello stesso sentimento...