❦Dangerous wishes❦

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Il tempo si dice sia sempre contrario al nostro volere.
Alle volte cauto, ozioso, avvinghiato ad ogni singolo snoccioloso secondo mal voluto dalle lancette; così esasperante da suonare caustico al solo pensiero.
Altre sempre in fuga, restio, subdolo, enigmatico, stuzzicante come una birra alla spina rossa, disinteressato anche a quelle minuzie che solo una volta nella vita possono mostrarsi a occhi indiscreti.
Il tempo è un abile mercante di maschere, non saprai mai quale delle due sta indossando nel momento in cui busserà alla tua porta. Perciò sii vigile, dicono, non lasciarti intimorire dai pericoli sempre in agguato, sostengono, buttati nel vuoto e cerca a tentoni le braccia che ti guideranno nella luce...

Tutte parole rivolte al vento, no?

Fosse così facile certi rimpianti non creerebbero crepe così odiose lungo i cristalli dell'anima, unico errore in un opera che intesa perfetta è un eufemismo.

Furono proprio così quei primi 10 giorno, sfuggenti, snervanti, misteriosi, crudeli e giusti a modo loro.

Certo, era un pessimo giocatore il nostro Hero, di occasione da cogliere ne ebbe a bizzeffe tali da prosciugare tutta l'acqua di cui disponeva il globo.

“Sarà per la prossima” Rammentava a sé stesso, mordendosi il tondo labbro inferiore “La prossima mi faccio coraggio e lo guardo negli occhi...lo faccio davvero”.

Ma, scontato quanto era, non rispettò mai le sue stesse parole.

Ed eccola lì, ridente, la piccola e nera paura che annoda i cuori in un cappio stretto stretto, strozzandoli come cervi in trappola.

Quante volte si era ritrovato solo con Entity nella radura dei Pini, alti quanto i giganti montagne della mitologia, intento ad allenarsi?

Quante volte avevano discusso di tecniche di concentramento, su come domare i poteri basilari, quali fuoco e giaccio, nel caso del minore; quante volte avevano discusso di punti deboli nelle reciproche difese da sistemare?

Troppe, davvero troppo. Al limite del comprensibile.

Non una volta in cui lo sguardo lucido di timore e desiderio d'affetto dei rotondi occhi color luna non si liberasse delle pesanti catene che lo ancoravano a terra, loro prigioniero prediletto.

Eppure non sembrava poi un atto da chissà quale sforzo, oppure occorreva un libretto delle istruzioni?

"Farsi capire: Fase 1, Come guardare negli occhi una persona".

Mmmh, no. Purtroppo non esiste nulla di del genere, né ora né mai...

Forse, ma solo forse, era il caso di metter da parto l'orgoglio e abbassare la guardia. Almeno per un istante.

«•⋆•»

Un calcio, l'aria schioccò.
Un pugno, come acqua che si infrange al suolo.
Un salto, il sottile rumore di sassi che rotolano.
Una fiamma, lo scoppiettare della vita.

Da quanto stavano combattendo?
Forse 4 ore, considerando che prima aveva affrontato alcuni "esercizi di riscaldamento" con gli altri.

Null, al suo solito, non ci andava leggero per niente.

Saettava da un albero all'altro, agile come un ghepardo nel proprio territorio, attaccando con quella sua odiosa fiamma nera pece.
In confronto ad essa, la sua piccola lingua di fuoco blu ghiacciaio, per quanto suoni come un ossimoro, era nettamente passiva.

Schivò ogni attacco e, con uno slancio esagerato, si scaraventò contro il tronco del pino su cui stava Null.
Una scarica elettrica scendeva lungo le spalle, disegnando il contorno di ciascun osso, specie le giunture nelle braccia e nelle gambe. I suoi occhi emettevano un sinistro bagliore azzurrino-giallastro, la gravità lo attraversa senza riscuotere successo.

"Ꮲꭱꮖꮪꮻ𝙽ꭼꭱꮪ ꮻꮁ̵ ꮪꭺꮇꭼ ꮪꭼ𝙽ꭲꮖꮇꭼ𝙽ꭲ" (Ꮋꭼꭱꮻꭲꭹ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora