❦Thin jealousy insurmountable❦

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Per l'ora di pranzo si ergeva un campo degno di una squadriglia di scout più che attrezzata, un piccolo capolavoro.
Due tende a igloo bianche ai fianchi e arancioni sul tetto trasparivano contro la viva luce solare, collegate da un piccolo tubo aggiuntivo, dello stesso materiale, al quale si accendeva aprendo una fastidiosa zip concentrica.
Un'altra tenda a casetta color militare troneggiava sulle minori, con aria fiera e gloriosa.
Il camper, sulla sinistra, era stato parcheggiato di sbieco. La tettoia aperta era sorretta da paletti di legno, questa era coperta a un materiale simile alla stoffa delle tende, incastrato a dovere a delle impalcature sul tetto del camper che servivano ad allargarlo. Adesso il tetto aveva dato vita a una nuova stanza, ma al massimo vi entravano due individui stretti come calzini ripiegati su sé stessi.
Al centro di tutto erano stati sistemati a dovere dei tronchi di quercia, o qualsiasi tutti, spessi e lunghi a mo' di panchine e una catasta di legni, anch'essa da completare, più piccoli e sottili pronti per fare da falò.
Il tutto con a sfondo un bosco da far gola ai paesaggi di Tolkien in "Lo Hobbit".
Insomma, non vi era alcun ché di cui lamentarsi.

Passarono la mattinata, dopo aver montato il tutto, alquanto pacificamente.
Ai fornelli Missing ed Error, che più che a cucinare pensavano a ridere e scherzare. Di tanto in tanto si assopivano, inghiottiti da chissà quali pensieri o azioni che solo il cucinino del camper poteva conoscere.
Null e Light si erano dileguati nella tenda a casetta, sottolineando il non voler essere disturbati fino all'ora di pranzo. Nessuno osò contraddirli.
Per ultimi, Entity ed Hero che continuavano ad "ignorarsi".

Almeno così sembrava...

Hero cercava ancora in vano di prestar attenzione al suo libro, distratto dal demone color notte che, con strafottente leggerezza, spostava tronchi o altri oggetti con la sola canottiera.
Il tutto perché glielo aveva chiesto Null...

"Hero, smettila di farti film mentali. È un demone dalla fiamma calda, per lui questo clima è l'ideale, come fossimo alle Hawaii..." Cercava in vano di consolarsi, pur di dare una spiegazione al perché non percepisse quella ghiacciante temperatura che tanto lo snervava, da potersi permettere il l'uso di indossare una semplice canottiera.

O almeno credeva che la ragione del suo sgomento fosse quella...

Si accovacciò nel suo cantuccio, stretto al tronco di un nocciolo e con le gambe piegate al petto. Fece sbucare solo il nasino lentigginoso da sopra la rigida copertina, combattuto fra il guardarlo e il non guardarlo.
Preso da un colpo di caos, emise uno sbuffo, facendo roteare gli occhi come a sostenere la sua tesi: non vi era via di fuga da quella trappola.

«Ti vedo distratto...» Mormorò un Missing in grembiule da cuoco, appoggiandosi al suo capo con un gomito.

Com'era buffo, Missing aveva un aspetto dolce e infantile, se si ignoravano gli orecchini e il piercing; ma a carattere risultava astuto e al contempo sventato quando gli conveniva, quasi in un altro mondo. Anche infido in certe occasioni, in base al suo livello d'interesse per la situazione.

Il castano provò a divincolarsi dalla presa, arrendendosi poco dopo.

«Non stavi cucinando con Error, Tu?» Buttò d'un tratto, sperando di spezzare quella strana atmosfera poco digeribile.

Perché continuava a non tollerare la presenza di Missing a meno di 50 metri da Entity?
O almeno non totalmente...
Che fastidioso bruciore al petto.

Il fucsia annuì col capo «Error sta impiattando le ultime cotolette».

«Bene...».

Un nocivo silenzio, qualche minuto ancora e...

«Ti vedo lievemente in difficoltà» Ghignò complice.

Il demone dagli occhi bianchi storse la testa verso sinistra, grattandosi di poco il naso «Non è vero...Cosa intendi?».

"Ꮲꭱꮖꮪꮻ𝙽ꭼꭱꮪ ꮻꮁ̵ ꮪꭺꮇꭼ ꮪꭼ𝙽ꭲꮖꮇꭼ𝙽ꭲ" (Ꮋꭼꭱꮻꭲꭹ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora