Una baraonda generale si era scatenata come un tornado nella camera di Entity, dove vi si trovavano il sottoscritto proprietario della casa, Null, Light, Missing ed Error.
L'argenteo camminava avanti e indietro lungo un tracciato ristretto davanti alla testata del letto, dove era coricato il corpo inerme del piccolo demone dagli occhi di luna. Lì dove i suoi piedi toccavano il pavimento sembrava quasi che si stesse scavando un sottile fosso, sempre più profondo. Continuava a torturarsi le mani o a grattarsi la nuca con nervosismo, ormai la sua coda di cavallo era tutta sfilacciata e in disordine.
Missing ed Error chiacchieravano a bassa voce in un angolo della stanza, più di una volta erano scesi in cucina prendendo bicchieri d'acqua o altro del genere, specialmente cioccolato per quel demone rapito dalla notte con le crisi e i sensi di colpa così intensi da poter esser percepiti in piena regola anche da coloro che gli stanno attorno.
Mentre gli ultimi demoni "dell'allegro gruppo", Null e Light, stavano poggiati alla parete opposta alla porta, accanto alla grande finestra.
Il più grande dei due sembrava impassibile, con gli occhi socchiusi rivolti verso il basso e le braccia conserte. L'albino aveva un'aria torva e seccata, oltre a battere nervosamente un piede a terra.La situazione era più a meno così da circa 18 ore.
«Sono stato uno stupido...» Ripeté incessante per la 163° volta Entity, attorcigliando intorno all'indice destro una ciocca di capelli di fronte ai suoi occhi, tirandola di poco.
Null sbuffò esasperato, aprendo di scatto gli occhi dall'aria più scura e poco rassicurante rispetto al solito. Aveva lo sguardo più corrucciato che l'argenteo gli avesse mai visto sfogiare.
«Piantala, lamentarsi non cambierà di certo le cose» Lo rimproverò quasi ringhiandogli contro, era evidente che si stava trattenendo dal gonfiarlo di botte.
Tutti i presenti si zittirono di colpo, come se un gatto funesto avesse rubato loro la lingua e il coraggio di ribattere.
Che stesse per scoppiare una lite?
Ci mancava solo quella, orami...
«Era un mio compito sorvegliarlo e non l'ho fatto, per colpa mia è successo tutto questo casino...!» Si auto-rimproverò nuovamente l'argenteo, con un risentimento mai visto sul suo volto prima.
Null si sentì spaccare in due: da un lato la collera montava insormontabile sulle sue spalle, inducendolo ad attaccare il suo protetto; dall'altro si sentì intenerito dal comportamento del demone dagli occhi rubini, assolutamente inaspettato a tutti i presenti. Finalmente aveva qualcuno a cui teneva più di sé stesso, finalmente non era più così tetro e restio nei confronti di tutto e tutti. Una nuova luce vedeva rispondere su quelle iridi cremisi è un tempo portatrici di morte e devastazione, anche se momentaneamente coperte da una patina di preoccupazione e rimpianto.
Gli posò con fare affettivo, quasi paterno, una mano sulla spalla, guardandolo dritto in quegli occhi che ne avevamo passate tante.«Sarebbe successo comunque, con o senza di te. Non colpevolizzarti così, lui sta bene e questo grazie al fatto che tu sei intervenuto nel momento in cui ne aveva più bisogno. Non è un bambino come sembra...lo sai meglio di tutti» Delucitó il corvino, più calmo rispetto a prima.
Entity fece un respiro profondo, annuendo due volte consecutive. Lentamente assunse un aspetto più calmo, ma comunque in allerta.
«Era ora che ti dessi una calmata, sembravi un vulcano in procinto di esplodere» Sdrammatizzò Error, dando una lieve gomitata al fucsia accanto ad esso.
Vi fu una lieve, ma ben voluta, risata generale.
Nel mente che i demoni, eccetto Light, conversavano un po' più tranquillamente rispetto a prima, il castano iniziò a destarsi dal suo "sonno" con un insopportabile mal di testa a trapassargli il cranio, uno pneumatico eterno.Mugugnò ancora mezzo addormentato, tirandosi su con le braccia tremanti.
L'argenteo girò di scatto la testa e, notando che il minore aveva ripreso conoscenza, si fiondò a capofitto di fronte a lui. Piegato sulle ginocchia poggiate in maniera scomposta sul pavimento e stretto alla vita del castano.
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"Ꮲꭱꮖꮪꮻ𝙽ꭼꭱꮪ ꮻꮁ̵ ꮪꭺꮇꭼ ꮪꭼ𝙽ꭲꮖꮇꭼ𝙽ꭲ" (Ꮋꭼꭱꮻꭲꭹ)
Fanfiction«La paura è un sentimento naturale, non lo si controlla, non lo si domina...». «...Ma alle volte, avere paura è la cosa più bella che ci possa accadere...». «...E sai una cosa? Ho paura che entrambi siamo divenuti prigionieri dello stesso sentimento...