"Il poeta ama giocare con l’invisibile: prende l’aria intorno a una farfalla e costruisce il sorriso di un bambino"
(Fabrizio Caramagna)"Hanno trovato una famiglia per Carlo"
Un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno male.
Rimango impietrito davanti a Mario che mi accarezza dolcemente per darmi conforto, ma lo vedo allo stesso tempo che ha anche lui gli occhi lucidi.
Poggio una mano sulla sua per bearmi della sua carezza e poi mi allontano e mi alzo per andare a vestirmi.
Mario capisce subito dove stiamo per andare e si alza anche lui per andare a vestirsi.Durante il tragitto non parliamo per niente, ma Mario mi tiene la mano, forte, salda come è il nostro amore che anche nel silenzio riesce a fare un rumore pazzesco.
Arriviamo alla casa-famiglia e appena entriamo una vocina che riconoscerei tra mille, inizia ad urlare e correrci incontro:
-Claudio, Mario siete qui!
E corre come se non aspettasse altro da giorni, come se non aspettasse altro da tutta la vita.
Ci raggiunge e noi ci abbassiamo alla sua altezza per accoglierlo a braccia aperte. E lui si butta tra di noi, chiude gli occhi e ci stringe forte.
Vorrei che questo momento durasse per sempre: io, Mario e Carlo. Non riuscirei a spiegare a parole quello che provo.
Mario mi guarda e vede che sono commosso e mi sorride come solo lui sa fare.
Rimaniamo in questo momento solo nostro per attimi che sembrano eterni fino a quando non sento un singhiozzo provenire da Carlo, così ci allontaniamo e vediamo che sta piangendo, così gli asciugo le lacrime col pollice e gli dico:-Ehi piccolino, perché piangi? Non sei felice di vederci?
E lui, come ogni volta, mi spiazza dicendomi:
-Piango per questo. Piango perché sono felice di vedervi.
E Mario, vedendo la mia commozione si alza e gli spettina i capelli in quel gesto che ormai è solo loro.
Mi alzo anche io e raggiungiamo Carmen che ci guarda sempre come se fossimo la cosa più bella del mondo. Ok, forse lo siamo ma vorremmo davvero esserlo fino in fondo.Carmen ci saluta e poi dice:
-Carlo vai a giocare con gli altri, Claudio e Mario ti raggiungeranno dopo per giocare con te, ok?
-Ok va bene - dice Carlo un po' triste - Vi aspetto - conclude poi sorridente.
E quel vi aspetto sa di "Vi aspetto ora, ma vi aspetto anche per sempre". Ed è quelle due parole che mi danno la forza giusta per affrontare Carmen e riuscire a trovare una soluzione.
Ci dirigiamo nel suo ufficio. Ci fa accomodare. E inizia a parlare:
-Allora ragazzi, come vi ho già detto c'è una famiglia che si è interessata a Carlo. Sono due giovani ragazzi che si sono sposati 3 anni fa e non possono avere figli. Sono di Roma e hanno entrambi un lavoro stabile che li permetterebbe di creare una famiglia e dopo vari incontri hanno deciso di richiedere l'adozione di Carlo.
A queste parole butto giù un magone enorme e mi giro verso Mario come a supplicargli di fare qualcosa come se lui potesse farlo.
Lui però mi salva comunque poggiandomi una mano sul ginocchio e guardandomi dritto negli occhi trasmettendomi tutto l'amore di cui è capace e dandomi la forza necessaria per continuare a sentire il discorso di Carmen.-Sono riuscita a prolungare un po' i tempi, perché so che vi sposerete tra poche settimane però non so che altro inventarmi per la questione del vostro lavoro. Claudio lo sai che non ho niente contro il vostro bellissimo lavoro, ma sai anche che..
STAI LEGGENDO
Come farfalle che sorridono
FanfictionLui, Claudio. Bambino vivace e spensierato, nato in una famiglia di tradizione circense. Quello che sa fare meglio e quello che fa per vivere è ridere e far ridere la gente. Lui è Monkey Clown o meglio MonClown. Ma la sera, la maschera cade e l'uomo...