"Belle e graziose, variegate e incantevoli, piccole ma inavvicinabili, le farfalle ci portano verso il lato soleggiato della vita. Perché ognuno di noi merita un po’ di sole"
(Jeffrey Glassberg)Certe volte ti fermi a pensare e ti chiedi: "Perché a me? Perché è successo, tra tante persone nel mondo, proprio a me?"
Certo, si potrebbe pensare a questa domanda in un momento di sconforto, in un periodo triste ma anche per le cose belle.
Si, perché ogni tanto ci si deve fermare un attimo e domandarsi:
"Perché questa felicità a me?"Molti l'attribuiscono ad una presenza superiore, altri invece ad un'entità che ci manipola o addirittura qualcuno dice che eravamo predestinati affinché tutto ciò accadesse.
Io? Beh, io penso che qualcosa che comandi il mondo ci sia, non so se una persona o una qualsiasi altra creatura. So, di per certo, che qualcosa, almeno nella mia vita, mi ha spinto verso il meglio, verso quella che tutti chiamano felicità.
Sono qui che ammiro questo bellissimo girasole che ho tra le mani e sorrido.
Si, sorrido faccio quello che mi ha insegnato mio padre sin da bambino.Sí, quell'uomo il cui sorriso lo riconosceresti ovunque, anche in una stanza buia.
Perché lui è il suo sorriso, ed è inconfondibile.Mi ha insegnato che c'è sempre un motivo per sorridere, anche quando tutto il mondo ti crolla addosso.
Mi ha insegnato a non arrendermi perché se lo facessi, non riuscirei più a sorridere davvero."Meglio non farcela per poi sorridere, che rinunciare per poi piangere"
Me lo ripeteva sempre.
E io ci ho sempre provato. A farcela. Per lui, ma soprattutto per loro.Loro che mi hanno amato dal primo istante.
Loro che mi hanno spinto a migliorarmi ogni giorno.
Loro che mi hanno accolto come se fossi loro figlio da quel giorno nel negozio di giocattoli.Si, loro.
Claudio e Mario.I miei papà.
I miei migliori amici.
I miei fratelli.Loro sono sempre stati questo per me.
Ogni singolo giorno si sono dedicati a me e alla mia vita, mettendo da parte anche la loro a volte.E se è vero che uno mi ha insegnato a sorridere, l'altro mi ha lasciato uno degli insegnamenti più grandi.
Mi ha insegnato ad amare.
Lui, che ha sempre avuto paura di essere ferito, mi ha insegnato che l'amore è qualcosa di straordinario.
Che l'amore, quello vero, ti colpisce in piena faccia ma non fa male, no.
Anzi ti sprona ad essere migliore, ti sprona ad aprirti, ti sprona a cercare la felicità che meriti.
Si, perché tutti meritiamo il nostro piccolo pezzo di felicità.Una volta, mentre ero un po' preoccupato per il mio primo appuntamento con la mia prima ragazza, mi si avvicinò e disse:
-Se pensi che questa ragazza ti possa far sentire felice, cerca di farlo anche tu con lei. Falla stare bene, perché lo merita anche lei.
E io quella ragazza la feci felice quella sera. E anche le altre a venire. Fino a quando non è diventata mia moglie.
Ma questa è un'altra storia.Claudio mi ha insegnato a sorridere, Mario mi ha insegnato ad amare.
Alcuni pensano che i veri genitori sono quelli che ti mettono al mondo.
Si, io amo profondamente i miei genitori perché mi hanno cresciuto, per quel poco tempo che li è stato permesso, nel migliore dei modi.
Ma quando ho conosciuto Claudio e Mario, sono riuscito a capire davvero cosa vuol dire avere due genitori che ti amano davvero, ma che soprattutto si amano davvero.
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Come farfalle che sorridono
Fiksi PenggemarLui, Claudio. Bambino vivace e spensierato, nato in una famiglia di tradizione circense. Quello che sa fare meglio e quello che fa per vivere è ridere e far ridere la gente. Lui è Monkey Clown o meglio MonClown. Ma la sera, la maschera cade e l'uomo...