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Il sole sembrava appesantirsi e abbassarsi, dopo una faticosa giornata di intenso sole.

Secondo l'orologio di Thomas non eravamo abbastanza lontani dai spaccati, dovevamo continuare a camminare in direzione delle deboli luci che provenivano dalla città distrutta.
Dopo molto il sole scomparve del tutto dietro all'orizzonte, tirando la notte e le stelle sul cielo come se fossero una tenda.

Iniziava a farmi male la testa, sempre di più come ogni notte e camminare non aiutava affatto. Il mio corpo bruciava come non mai, stare lontana da Newt e Thomas mi aiutava a non perdere la testa; stare vicino a loro e vederli costantemente preoccupati non aiutava assolutamente.

Winston era sempre carino con me, mentre camminavamo mi teneva per il braccio e non faceva troppe domande fortunatamente.

Poco dopo che si era fatto buio sentimmo qualcuno gridare, sembrava un lamento, il genere di suono che ti fa accapponare la pelle. Il buio rendeva tutto più spettrale.

<<Sai cosa mi ricorda?>>
Sussurra Minho a Tommy
<<Ben. Alby. Me, immagino. Gridare dopo essere stati punti dai dolenti?>>
<<Esatto>>
<<No, no no>> si lamenta subito Frypan <<Non ditemi che ci beccheremo quegli stronzi anche qui, è troppo!>>
<<Ne dubito>> risponde Newt che si trova a mezzo metro da Thomas e Aris sulla sinistra <<Vi ricordate che pelle umidiccia e appiccicosa avevano? Se si mettessero a rotolare qui diventerebbero delle grosse palle di polvere>>
<<Beh>> risponde Thomas <<Se la C.A.T.T.I.V.O. Può creare I dolenti, può creare un sacco di altri mostri anche peggiori. Odio doverlo ripetere ma quel Janson ha detto che a questo punto le cose sarebbero diventate difficili>>

E non so perché ma le sue parole mi hanno messo tanta paura e consapevolezza che può davvero essere così.

<<Penso che dovremmo fare una sosta>> consiglia Minho <<Mangiamo e beviamo qualcosa, magari ci facciamo qualche ora di sonno prima dell'alba>>.

Seguimmo tutti il suo consiglio ma per qualche ragione non riuscivo a mangiare e dormire; mentre ero seduta con Aris e Winston, lontana dagli altri, mi uscì sangue dal naso. Non volevo far preoccupare nessuno e siccome nessuno se n'era accorto mi allontanai all'istante.

C'era un albero non lontano da lì, era messo parecchio male.
"Povero albero" pensai mentre accarezzandolo pensavo che assomigliava a quello del labirinto, quello mi piaceva e mi mettevo sempre lì per poter pensare in pace.

Ma pensare non mi veniva bene, la testa bruciava troppo, era insopportabile come il bruciore al braccio. Janson mi aveva avvisata, mi aveva detto che non era una buona idea allontanarmi da lui e dall'antidoto che mi avrebbe aiutato.  Mi sarei trasformata in uno spaccato di sicuro, o forse in qualcosa di peggio se non fossi riuscita a superare tutto.

Mi faceva male lo stomaco ma non riuscivo a vomitare e soprattutto a mangiare. Continuavo a premere il fazzoletto sul naso mentre sentivo gli occhi ancora più pesanti di prima, c'era qualcosa che non andava.

Maze Runner-The Group B girl 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora