Povero Mario.

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Eravamo ancora stesi nel letto, ormai erano le 11 perciò decidiamo di andar a parlare con Mario.

G. "Ehi bro, ma Chiara?"

M. "....scusate ho preferito non dirvi nulla. Comunque niente ci siamo lasciati."

Io. "Mi dispiace tanto Marietto, potevi dircelo non è giusto che tu hai aiutato noi mentre tu stavi male!"

Mario. "Tranquilla nanetta, se è andata così vuol dire che è giusto. Ne troverò un'altra stai tranquilla" mi disse dandomi una pacca sul culo.

Mi viene da ridere. A quel gesto lo sguardo di Gion si concentrò sulla mano di Mario ed io stavo morendo.
Gio gli lanciava uno sguardo di sfida, fulminandolo con gli occhi. 
Mentre Mario disse scusa con lo sguardo alzando le mani in alto mimamdo un " Scusa ma non potevo resistere ".

Li guardai un po' e poi mi metto a ridere, e anche loro iniziarono a ridere.

G. "Guarda che se la ritocchi di addio alla tua manina."

M. "No Federica no!!"

Io. "Mariooooo!!"

M.  "Scusa ma ora mi sono pure lasciato, come farei senza di lei?"

Okok stavo morendo sia per il tono di voce usato da Mario che per il suo sguardo ed il contesto di cui stavamo parlando.

Io tornai in camera lasciando quei due a parlare.
Presi un cambio, ovvero un paio di jeans corti ma non troppo ed una felpa molto leggera, dopotutto era estate.

Entrai in doccia, misi una canzone a caso ed accesi l'acqua.
Iniziai a pensare che ora che Mario e Chiara si erano lasciati io e lei avremmo di nuovo perso i rapporti.. questo mi spiace molto ma io non potevo farci nulla...

Esco mi avvolgo in un asciugamano e vedo Gion che entra.

Io." Amore.. mi sto vestendo" dico arrossendo.

G. "Continua pure io devo solo fare la pipì"

Io. "Ah.." dissi abbastanza imbarazzata.

Inizia a mettermi l'intimo e sentivo i suoi occhi sulla mia pelle.
Dopodiché mi vestii e raccolsi i miei capelli bagnati in un ciuffo spettinato.

G. "Come sei bella" disse con uno sguardo perso.

Io. "Ma se mi sono messa delle cose a caso"

G. "sei bella proprio per questo, sei bella perché non sei come le altre.
Sei bella perché non hai bisogno di abiti firmati, anelli e collane preziose e sei bella anche perché non hai paura di farti vedere struccata o vestita completamente a caso"

Io andai verso di lui e gli diedi un bacio.
Quelle parole erano davvero stupende.

Dopo poco mi arriva una chiamata, era il mio datore di lavoro, alle 4 sarei dovuta andare da lui perché dovevo provare 2 o 3 abiti nuovi.

Io. "Amore devo andare a fare qualche set fotografico, mi hanno appena chiamata"

G. "Andiamo insieme, non ti lascio sola, quelli li ti mangiano con gli occhi!"

Io. "Pure tu lo fai"

G. "Ma io posso, loro no." Disse facendo una smorfia per poi andare ad aiutare Mario a fare il pranzo.

Per le due finimmo di mangiare.
Perciò iniziai a prepararmi e abbiamo deciso di chiedere a Mario se voleva venire con noi, ci dispiaceva che rimanesse a casa da solo.

La mia mente •|sfera ebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora