Capitolo 14 - Risveglio

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Aprì gli occhi: era sdraiato, il corpo indolenzito e lo sguardo fisso sul soffitto grigio. Sembrava una cella. Girò la testa verso il lato destro: sbarre. Perfetto, era in una prigione. Ma perché? Cosa aveva sbagliato? Cosa era successo?

Provò a ricordare:
Un’imboscata, un piano fallito, il sorriso più bello del mondo davanti a lui e solo per lui, poi luce, buio e lacrime. Si spostava per coprire il nemico dagli attacchi degli alleati: era comandato, come un burattino. Lottava per riprendere il controllo di se, ma invano. Poi fuco e buio…”

«Ti sssei sssvegliato, finalmente.» sibilò una voce.
Shon si mise a sedere e vide un serpente verde a sonagli alto quanto una sedia, che lo fissava.
«Hai parlato tu?» chiese sbigottito.
«Certo, non hai mai visssto un ssserpente? Alzati e sssbrigati: il mio sssignore vuole parlarti.» rispose il serpente. Poi aprì la porta della cella e lo fece uscire. Dov’era? Per quanto tempo era rimasto incosciente? E soprattutto: come stava Elois?
Zanzibar? Mi senti?
Il maestoso drago nero si svegliò e dallo sguardo che aveva sembrava confuso anche lui.
«Certo che ti sento, ma non ricordo nulla. Cosa è accaduto, Shon?»
«Non lo so,» sospirò, «non lo so

La sala era grande: ai lati, su grandi gradinate, dei serpenti di varie taglie e tonalità di verde lo guardavano, chi con interesse chi con riluttanza. Nel mezzo delle gradinate sotto il muro di fronte all’entrata c’era un trono sul quale padroneggiava un cobra alto quanto Shon e di un colore viola scuro. Sulla testa portava una corona grigia di metallo luccicante. Si fermarono nel centro della sala e Shon si guardò intorno.
«Benvenuto portatore di Drago, benvenuto. Sssicuramente ti ssstarai chiedendo dove sssei finito.» tuonò il Re serpente.
«Avete ragione: non so dove sono e quanto tempo è passato dalla battaglia.» affermò Shon con tono calmo e deciso, sostenendo lo sguardo del Re.
«Ah, la battaglia…» disse il serpente pensieroso mentre scendeva dal trono avvicinandosi al ragazzo «Sssiamo arrivati tardi per vedere quel vigliacco morire. Ma vi sssiamo grati per aver messsso fine alla sssua vita. Ha rovinato tutti noi.» abbassò lo sguardo ricordando i tempi passati. Poi si riscosse e alzò il muso: «Ma ora è tempo di fesssteggiare!»
I serpenti sugli spalti gioirono e urlarono «Viva il Re!» e cose simili.
«Concordo, ma non avete ancora risposto ad alcuna delle mie domande.» disse Shon irritato.
«Quesssto è vero, hai ragione. Dunque: sssei nel regno dei ssserpenti ed io sssono Re Dogo. È passsato un po’ di tempo dalla battaglia, circa otto giorni.»
Poco più di una settimana, non era tanto. La porta della stanza si aprì ed entrò il serpente che aveva fatto uscire dalla cella Shon.
«Mio sssignore,»disse chinando il capo «mi hanno appena comunicato che la nuova Regina ha ereditato la magia da Nahim e ha pressso posssto sul trono.»
Elois è viva! Pensò entusiasta Shon Avrei voluto accompagnarla al trono, ma a quanto pare se l’è cavata egregiamente. Vorrei solo poterla raggiungere, e fargli sapere che sto bene.
«Molto bene, grazie Rewa. Puoi tornare da dove sssei venuto.» Rewa si girò ed uscì dalla sala «Umano. Dato che tu sssei l’unico che sssiamo riusciti a sssalvare dallo ssscontro, e noi vogliamo prendere il posssto che ci ssspetta a Drindalsss, volevamo trovare un accordo per poter vivere tranquillamente con i draghi.»
«In poche parole volete arrendervi.» riassunse il ragazzo con un sorrisetto compiaciuto.
«Arrenderci? Mai. Ma trovare una proposssta che vada bene a tutti, sssi. Abbiamo organizzato una sssquadra di sssoldati e tu verrai con noi: partiremo per Drindalsss domani mattina. Sssperiamo che i tuoi amici apprezzino la tua presssenza.»
«Non capisco il mio ruolo in tutto questo.» Shon lo guardò corrugando la fronte pensieroso.
«Tu ci aiuterai a creare un accordo con loro.»
«E se io non collaborassi?» chiese Shon agitato.
«Attaccheremo la città ed uccideremo la Creatrice.»

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

«Non possiamo accelerare le ricerche?» chiesi agli altri membri del gruppo. Eravamo nella sala riunioni e stavamo discutendo su chi avrebbe governato la reggia di Rohot, caduta in nostro possesso dopo la sua morte. Ma l’argomento attuale era: i dispersi. Avevano ritrovato i corpi di quasi tutti i caduti tranne uno. Shon.
«Elois, so che sei in ansia. Lo siamo tutti, del resto.» mi tranquillizzò Mirel «Stiamo facendo tutto il possibile.» poi si girò pensierosa.
«Cosa ti tormenta?» le chiesi studiando il suo volto.
Lei sospirò. «Se non abbiamo trovato il corpo, vuole dire che può essere ancora vivo.» Non può essere, deve essere vivo. «E, di conseguenza, ha trovato rifugio. Ma dove?»
Era questa la domanda che mi assillava ogni giorno. «Non ci sono caverne in quella zona o case abbandonate.»
«Esatto. Stiamo ispezionando i sotterranei, in cerca di un passaggio, o roba simile.»
Molto bene. Annuii. Un cameriere entrò e annunciò che la cena era pronta, così ci dirigemmo verso la sala da pranzo. La serata passò tranquilla e quando le stelle furono splendenti e la luna alta, andammo a dormire.

Dopo colazione mi stavo avviando verso lo studio, dove mi attendevano un sacco di scartoffie da leggere, compilare o siglare, quando le campane suonarono. Mi pietrificai al’istante.
Riconquistato il potere di muovermi corsi verso la sala principale, del trono, dove tutti erano riuniti. Gabriel e Mirel mi raggiunsero correndo erano armati e Mirel mi stava portando le mie armi.
«Mettile.» esclamò Gabriel porgendomi un'armatura e la mia spada «Un attacco, credo. Hanno avvistato un serpente e lo abbiamo catturato. Dice che viene per rendere omaggio alla nuova regina, ma di un serpente non ci si può fidare.»
«Portatelo.» Dissi raggiungendo il trono e sedendomi. Buttai l'armatura vicino al trono e puntai la spada a terra sorreggendola con la mano destra. Un serpente? Come aveva fatto a trovare la città? No era sconosciuta la posizione a loro? Un soldato si fece avanti portando il serpente dentro una bolla di magia e lo mise a terra. Poi indietreggiò.«Cosa ti ha spinto fin qui, Serpente?» gli chiesi con la voce più potente possibile.
«Il mio Sssignore vorrebbe dissscutere con Voi di una faccenda molto importante.» sibilò il rettile.
«Quale faccenda?» cominciavo ad essere nervosa.
«Un accordo. Per far tornare i ssserpenti in questa città.» sorrise.
«Sono più che felice di risolvere questo problema. Quando potrà raggiungerci il tuo sovrano?»
«Sta attendendo fuori da queste mura.» disse sorridendo.
«Benissimo. Fatelo entrare, allora»

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

«Quello che intendo dire è che, in cambio delle nostre forze militari, voi lasciate il posto a me sul trono e i serpenti potranno tornare ad essere Dirka.» esclamò Re Dogo alzando fiero il capo. Eravamo in sala conferenze: solo io e lui. Speravo che parlandoci apertamente avremmo potuto concludere qualcosa.
«E secondo Voi, questo sarebbe un accordo.» lo guardai perplessa. «Il trono in cambio di forze armate. Mi sembra pochino Re.»
«Oh, che sbadato. Non ho detto che oltre a questo c’era anche la vita dell’unico sopravvissuto che abbiamo trovato?» disse sorridendo.
«Sopravvissuto?» corrugai la fronte.
«Fatelo entrare.» dalla porta della sala entrarono cinque serpenti con un elmo di ferro sulla testa, ed al centro del cerchio che formavano c’era…non potevo crederci…non poteva essere lui.
«Shon!» urlai felice e scioccata allo stesso tempo, alzandomi di scatto. Era legato con bracciali di ferro, sicuramente incantati, su polsi e caviglie, dentro una gabbia come fosse un’animale. Le catene stavano ferendo i polsi facendoli leggermente sanguinare e aveva lividi in tutto il corpo oltre ai vestiti strappati. Mi guardò con un’espressione incomprensibile: un misto di felicità e agonia. Ma sopratutto dolore. Ritrovando il controllo delle mie azioni mi sedetti e spostai lo sguardo sul Re. «Non potete chiedermi di lasciare il mio regno per la vita di un ragazzo. È assurdo!» esclamai anche se lo avrei fatto cento volte.
«Allora morirà.» mi sorrise. La collera crebbe dentro me, ma mantenni il controllo. Mancava così poco e l’avrei ucciso sul posto. Oppure l’avrei strozzato…no, la stanza era troppo piccola: l’avrei strozzato!

«Oppure…» quella parola mi mise ancora più agitazione «Potrei chiedere la mano della Creatrice.» Rimasi pietrificata. Solo quando i polmoni mi bruciarono, mi ricordai di respirare. Io? Sposarmi? Con lui poi! No, no, no! Forse avevo capito male. Il mio sguardo passò dal serpente a Shon, che aveva lo sguardo fisso sul Re, i denti scoperti e ringhiava, del tipo “se ti prendo ti uccido!” Non l’avevo mai visto così arrabbiato. Se lo avesse fatto a me, sarei scappata via urlando!
«Mi dispiace sire, ma temo che la vostra richiesta non verrà accettata.» mormorai tra i denti.
«Quindi mi darai il trono?» non ne potevo più del suo sorriso provocatorio. Ma poi mi venne un’idea. «Voi avete molte forze militari, giusto?»
«Certamente.» desse entusiasta.
«E assieme alle mie sarebbero troppe per stare in questa piccola cittadina.»
«A questo non avevo pensato, ma suppongo di si.» erano queste le parole che volevo sentire.
«Dopo la battaglia alla fortezza di Rohot, abbiamo conquistato il castello e nessuno vuole amministrarlo.» spero che gli vada bene altrimenti non so che fare.
«Vieni al dunque signorina.» disse esasperato.
«Potreste governare le nostre forze armate. Diventerete il capo del vostro e del mio esercito.»
Ci pensò su qualche istante. «Mi sembra un’idea logica. Ma,» o cavolo, ora cosa c’è? «voglio avere il pieno controllo sulle tue truppe.»
«Certamente! A parte quando saremo in battaglia. Almeno li ci consulteremo.» risposi sollevata.
«Si, si può fare. Solo che il castello mi sembra un po’ lontano dalla città, non credi?»
«Voi sistematevi nella rocca, a questo problema ci pensiamo noi.» dissi con un ghigno soddisfatto sul volto.

HEYLA' 
Ciao amici! scusate per il ritardo, ma la scuola mi ha tenuta molto occupata... ho qualche capitolo già pronto per essere pubblicato, ma dovrete aspettare un altro po (causa impegni familiari ed altri libri da portare avanti). 
Comunqueee...fino a qui come vi sembra? Votate, commentate e un saluto!
Elois

~Revisionato

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