Alididrago

Capitolo 26 - Terra...

La prima cosa che vidi erano i capelli rossi di Ely, poi misi a fuoco e notai l'erba, la terra e gli alberi. Mi alzai da terra e presi in braccio la piccola. Fleys non c'era, ma sapevo cosa fare. Cominciai a correre verso l'istituto che torreggiava sulla foresta, sembrava un castello enorme illuminato dal sole alle sue spalle.

Mi fermai a riprendere fiato vicino a una casa in mezzo al bosco. Sembrava abitata, ma non me ne curai molto. Distesi Elyrija a terra vicino ad un masso e, nel farlo, il mantello bianco mi si impigliò in un cespuglio. Tirai più forte che potevo, ma si strappò lasciando un pezzo di stoffa sul ramo. In quel momento sentii la porta della casa aprirsi e ne vidi uscire un bambino della stessa età di Ely...o forse un po più grande. Mi nascosi dietro un'albero a guardarlo mentre osservava le chiome degli alberi. Aveva capelli bruni ed un corpo ben strutturato.

Chiuse gli occhi un istante ed al suo posto si materializzò un lupetto dello stasso colore dei capelli del bambino. Annusò l'aria e si fermò nella mia direzione. Ely si stava svegliando, così mi allontanai, consapevole che mi potesse aver visto. Evocai le ali e mi innalzai sopra le cime degli alberi. Poco dopo vidi Fleys sulla punta si un pino a contemplare una piccola radura tra gli alberi.

«Fleys.» richiamai la sua attenzione. Lei sorrise guardando sempre lo stesso punto. Vidi una donna che entrava nell'abitazione in mezzo alla radura con accanto un piccolo fiume che scorreva. Dopo la donna vidi un bambino dai capelli rossi ramati e Flaeraya entrare nella casa.
Arrivammo a un piccolo torrente vicino e ci fermammo. Fleys ruppe il silenzio che ci aveva accompagnato fino ad ora. «La loro nuova vita le sta aspettando. Che siano felici e sagge.» sospirò e tirò fuori un'altra perla che, lanciando in acqua, divenne un portale. «Torniamo a casa.  Dobbiamo proteggere il regno.»

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Navi. Enormi e nere. Una bambina che urla dalla paura. Un esercito pronto per la battaglia che attende la nave nemica. Lei arriva, ma non si ferma, sorpassa la costa e capisco che sta fluttuando, non tocca l'acqua. Vola sopra le rocce e mi si avvicina.
«Elois.»
La nave si avvicina sempredi più! 
«Elois! Svegliati!»
Mi sta per uccidere, devo fare qualcosa!!! «AAAHHH!!!!»

«Elois! Ma che diavolo...!» davanti a me c'è Shon con una espressione indecifrabile e guarda la camera come se non la conoscesse, un misto tra sorpresa e terrore. Mi alzo a sedere sul letto e sbatto la testa su qualcosa...ma...cosa??? Mi guardo attorno e non vedo nulla.
«Shon? Che succede?» Chiesi con voce roca.
«Elois? Ma dove diavolo sei?!» chiede allarmato.
Mi alzo e faccio per raggiungerlo, ma sbatto contro qualcosa... é... invisibile! Io sono invisibile! Oddio, ma è un campo di forza! E sono stata io! Mentre sognavo la nave?!  Mi faccio forza e mi concentro. Come lo elimino? L'unica cosa che mi venne in mente fu su e giù. Ok, proviamo. Alzai una mano rivolto verso la barriera, come mi diceva l'istinto e la chiusi come per afferrare la barriera ed abbassai la mano. Il campo di forza scomparve e Shon mi corse subito incontro abbracciandomi.
«Ho avuto una tale paura che fossi scomparsa.» mi accoccolai tra le sue braccia assaporando ogni secondo. Poi un'illuminazione. Devo vedere Fleys.

Le inviai una lettera appena dopo colazione e mi rispose entro mezzogiorno. Mi disse di raggiungerla al solito posto, così mi trasformai in drago e volai più velocemente possibile.

La trovai e lei mi corse subito incontro. «Sai come salvarci dalle navi?»
《Si, e sono sicura che funzionerà.》le mostrai il campo di forza e che chi eramfuori, non vedeva cosa c'era all'interno.

《Sei un genio Elois!!! e ho capito come fare. Rimaniamo daccordo così. Le navi arriveranno fra due giorni. Rimani all'erta tutto il giorno. Appena le vedi alza il campo ed io farò lo stesso con il mio regno appena vedrò sparire il tuo.》
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Bene, cari lettori.  La storia si sta per concludere, ma non disperate. Il seguito è Mixed Destinies, scritto da me e una mia cara amica. Lo trovate nel profilo delle LadiesOfWorld. Al prossimo capitolo ed un saluto,

Elois;)