Liberarono Shon dalla gabbia e gli tolsero quei famelici bracciali. Appena la porta si richiuse e rimanemmo soli, gli saltai addosso abbracciandolo, ma lui cadde in ginocchio e io accanto.
«Scusa!» gridai «Sei senza forze, vero? Scommetto che non ti hanno dato nulla da mangiare quei…» mi baciò facendomi cadere di schiena sul pavimento. Un bacio delicato, armonioso, quasi come una carezza, un bacio di cui sentivo la mancanza.
«Possibile che non stai mai zitta?» mi rimproverò allontanandosi, purtroppo, e guardandomi dall’alto verso il basso con un sorriso dolce. Io abbassai lo sguardo arrossendo, ma lui mi accarezzò i capelli e mi alzò il mento. Costretta a guardare i suoi occhi verdi, profondi e misteriosi, non mi trattenni e lo baciai di nuovo.
«Sono contenta che tu sia tornato.» tuonò una voce familiare nelle nostre teste.
«Nahim?» esclamai sorridendo e guardando il soffitto.
«Si, piccola mia. Vedo che stai bene, Shon.» lui sorrise a sua volta, lo sguardo fisso sul pavimento.
«Si, madre.» l’aria si caricò di tensione all’improvviso e lo fissai mentre fjssava ancora il terreno.
«Così hai scoperto chi sei.» sussurrò una brezza. Sicuramente era la magia della mia maestra, perché le finestre erano tutte chiuse.
«Si. e sono onorato di essere tuo figlio.»
Lei rise. «Ci credo.» poi si rivolse anche a me. «Ragazzi, volevo farvi un dono. È una delle ultime cose che ho imparato nella mia lunga vita. Ho vissuto per secoli, ma certe cose le ho imparate solo qualche decennio fa. Come trasformarsi in altri animali oltre al proprio Dirka.» io e Shon ci guardammo euforici. «Perciò lo vorrei insegnare a voi: i miei unici eredi. Ma solo se siete d’accordo.»
«Io parlo per me,» risposi «ma credo che anche Shon sarà dello stesso parere.» notai che mi fissava sorridente e con gli occhi che brillavano «Accettiamo con piacere la tua proposta.» lui annuì ed insieme guardammo il soffitto, che emanava una luce bianca, pura e splendente. Ci ritrovammo avvolti nel bianco, fluttuando. Il petto cominciò a bruciare talmente che per poco non urlai dal dolore, poi una scarica elettrica mi pervase il corpo e rimasi paralizzata. Un fuoco divampò dentro me e cominciai a sudare. Infine, recuperata la mobilità degli arti, rimasi senza forze e caddi in ginocchio senza fiato. Gli occhi spalancati per lo sforzo. Il bianco si dissolse e tornammo nella sala riunioni.L’energia tornò lentamente e mi alzai appoggiandomi ad una sedia. Shon fece lo stesso.
«Mi dispiace per lo sforzo, ma ho fatto il possibile per ridurlo. Comunque, ho fatto lo stesso il mio lavoro. Purtroppo siete ancora giovani, quindi non potete accogliere tutti gli animali principali.» spiegò «a te, Elois, ho aggiunto il lupo, la fenice, sei pur sempre del fuoco, il cavallo e la tigre. A te, invece, Shon ho aggiunto il serpente, visto che sono tornati, l’aquila, il toro e la pantera. Potete trasformarvi tra di voi, anche, con il semplice tocco.» mi guardai le mani: che meraviglioso potere ci aveva donato?! «Ora vi lascio, buona fortuna con i vostri nuovi poteri.» e si dileguò senza che potessimo nemmeno ringraziarla.La prima cosa che feci? Presi per mano Shon e mi fiondai nel giardino privato. Adoravo quel posto: era solo per me e nessuno poteva spiarmi.
Corsi nel centro del giardino e mi concentrai, ma subito notai qualcosa di strano: Nyx non c’era.
«Nyx dove sei?» urlai disperata. Una fiammella bianca si formò davanti a me ed al suo interno vi erano gli occhi della mia dragonessa.
«Sono qui, tranquilla.»
«Ma il tuo corpo? Cosa…?»
«Nahim mi ha donato di un potere così grande, che il mio corpo era troppo piccolo per contenerlo. Così sono uscita. Non avere paura, il drago rimarrà per sempre la tua forma base.»
«Lei mi ha donato molte cose, ma io non ho mai ricambiato il favore.» mormorai.
«Potresti ringraziarla governando per bene il suo regno. Allora…che si fa?»
Esitai. «Cominciamo con il cavallo.»*~*~*~*~*~*~*~*~*
Era strano avere gli zoccoli, ma soprattutto era strano gareggiare contro un’aquila. Non era giusto! Lui volava! Così gli corsi incontro e gli toccai con il muso un’ala espandendo la magia. Lui mutò forma e divenne un cavallo nero, poco più grande di me.
«Così vuoi essere alla pari? Sono sicuro che sarò io il più veloce, comunque.» disse Shon voltandosi verso me.
«Non credo proprio.» cominciai a correre in direzione del castello. Eravamo piuttosto lontani, quindi una gara ci stava. Lui mi raggiunse ed io accelerai. Arrivammo alla porta in parità. Ci trasformammo ed entrammo.*~*~*~*~*~*~*~*~*
La giornata passò tranquilla e verso il tramonto ordinai una riunione con i capi dei maghi.
«Vi ho convocati perché ho trovato un accordo don il re dei serpenti: Re Dogo.» i nove maghi sussultarono. Erano i nove maghi più potenti ed esperti, tra di loro c’erano anche Màtia e Lera, oltre a Shon, Mirel e Gabriel. Le prime si erano dimostrate molto abili ed affidabili, perciò avevo deciso di inserirle nel Consiglio Dei Maghi. In questo consiglio si riunivano i dieci maghi più potenti: due per tipo di magia. Per il clan “erba” si erano presentati Shon e Varel, un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi smeraldo, con la tunica, anch’essa, verde. Per il clan “acqua” erano venuti Màtia e Gartè, ragazzo dai capelli chiari e gli occhi azzurri, dalla tunica blu. Il clan “terra” aveva deciso di mandare, Mirel e Gabriel, tunica marrone, mentre per il clan “aria” c’erano Lera e Taro, guerriero possente dai capelli mori e gli occhi azzurri, dalla tunica grigia. Per il mio clan “fuoco”, oltre a me, c’era Serafì, una ragazzina poco più giovane di me, dai capelli corti, ricci e rossi, gli occhi verdi e la nostra tunica rossa.«Come avete fatto?» domandò Gartè «Lui voleva il trono a tutti i costi!»
«Questo è vero, ma sono comunque riuscita a trovare una soluzione: lui comanderà, addestrerà le sue e le nostre forze militari. E tutto questo nella reggia di Rohot, dato che nessuno voleva andarci.»
«Mi sembra una buona idea.» affermò Màtia.
«No che non lo è.» protestò Gabriel. «Potrebbe organizzare un attacco verso la città con tutte le truppe che ha a disposizione.»
«Non credo.» risposi.
«Come fai ad esserne certa?» mi fissò lui.
«Almeno diamogli una possibilità! Cosa ti costa?» chiese Lera spostando una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio. Sembrava irritata, oltretutto i due clan, terra ed aria, non andavano molto d’accordo.
«Potrebbe costare la vita ai giovani maghi della città!» rispose Gabriel spostando lo sguardo su di lei e mostrandole i denti con un ringhio. La situazione stava prendendo una brutta piega.«Calma ragazzi, ho chiarito le cose con il re e non credo che potrà attaccarci. E per tenerlo controllato ho pensato che il castello dovrebbe essere più vicino alla città.» dissi infine alzandomi in piedi.
«Volete dire che dovremmo combinare gli elementi per spostare la struttura?» mi guardò perplesso Varel. «Solo una volta sono stati uniti e non siamo molto esperti in questo.»
«Lo so, ma visto che è già stato fatto una volta questa sarà la seconda.»
«Questo, se combinati male gli elementi, potrebbe creare il caos nel mondo.» disse Shon «Una volta sono stati combinati gli elementi erba e aria, che rappresentano la vita vegetale, e ne sono nate le piante carnivore.»
«Ed è per questo che ci serviranno le sfere d’energia.» calò il silenzio nella sala.HEYLÀ!!!
Scusate per il ritardo, ma ho poco tempo in questo periodo..si, lo so, sembra strano, ma è così.
Per il prossimo capitolo dovrete aspettare. Proverò a finirlo entro domenica, ma non prometto nulla, perdonatemi!!!!Elois
~Revisionato
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Alididrago
FantasyLe mie ali possenti... I miei artigli... La mia coda squamosa... Non avrei mai pensato di finire con una spada alla gola e le ali sanguinanti. Avrei voluto crescere diventare grande, ma non credo che arriverò neanche a vedere l'alba di domani. In qu...