capitolo 20

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Martha's pov

Torno a casa dalla pizzeria e noto solo mia nonna. La saluto e vado in camera, mi butto letteralmente sul letto pensando a ieri. Giornata indimenticabile. Quel clown lo odio...da quando ho visto quel palloncino mi sento sempre osservata.
Poi inizio a pensare a Chloe ed Eddie, soprattutto alla reazione dei genitori. Eddie sarà a prendere medicine e Chloe...non lo so. Non ci parliamo più molto, dalla litigata.

Mi alzo e vado alla scrivania dove faccio un po' di compiti (matematica la farò la notte prima del primo giorno di scuola, me lo sento).
Dopo un po' di studio vado a prendere lo zaino per metterci dentro i libri e controllo l'ora, le sette e mezza. Ora di cena!

Scendo e vedo mia nonna a braccia conserte che mi guarda "hai sentito prima il telefono?" Chiede "si" cavolo...sembra arrabbiata "secondo te chi era?"
"Qualche tuo amico o amico della mamma" dimmi di sì ti prego! "Sbagliato,sai chi era? La nostra vicina!" Deglutisco...inizio ad avere paura "cos'avrá mai detto?! Prima di tutto ieri hai detto che andavi a dormire dagli Hack e Chloe ha detto che veniva a dormire qua, dov'eri? Secondo: la signora Hack ha detto che Chloe aveva tagli e ferite, ora ho deciso! Starai a lavorare sempre nel negozio! I tuoi amici? Li vedrai il pomeriggio...niente storie ora!" Prima che potesse dire qualcos'altro la interrompo "vuoi dire che non posso più frequentare i miei amici?! Che devo rimanere a vita in quelle quattro mura, dietro una cassa?! Neanche per sogno!" Prendo di fretta la mia felpa e esco di casa, non me ne frega nulla se sono le sette passate!

Cammino per un po' e poi mi siedo sul marciapiede. Delle lacrime iniziano a rigarmi il volto. Non mi sembra giusto! Ma in parte me lo merito no? Va bene...ho salvato Chloe da morte certa ma...se non fossimo entrati nella Neibolt House adesso Eddie non avrebbe il gesso. Mi sento così in colpa.

Sento dei passi davanti a me,  ma non me ne frega più di tanto. Le lacrime continuano a scendere. Poi quella persona si mette vicino a me "va tutto bene?" Riconosco la voce. È Stan. Mi asciugo le lacrime e mi giro verso di lui "si si benissimo, tu?" Lui alza un sopracciglio...questa volta non sono stata affatto credibile "a me è arrivata una chiamata a casa..."
"Da parte della signora Hack vero?" Gli chiedo, tanto ormai credo abbia chiamato tutti "si, ha chiamato pure te?" Chiede, annuisco "e mia nonna vuole che lavori sempre al mattino in quel fottuto negozio, ma io non voglio" lui sembra pensare qualcosa poi dice "sai, potrei sempre farti compagnia" e mi prende la mano. Ho le farfalle nello stomaco. "C-c-certo!" Sembro Bill "ah e poi devo dirti un'altra cosa!" Sorride "ok dim..." non mi fa finire di parlare che si avvicina a me e mi bacia. Finalmente! La persona che mi piace dall'inizio delle medie mi ha baciata! Però sento qualcosa, come se mancasse un pezzo...chissene frega! "Era da un po' che volevo farlo" dice, menomale che è sera perchè sennò vedrebbe che sono un peperone in viso "quindi...ora siamo?" Chiedo "fidanzati, sempre se tu vuoi..." annuisco energicamente.

Rimaniamo lì per un po' fino a quanto non si fanno le otto e mezza passate "dovrei andare io..." dico controllando l'orologio "allora ti accompagno" sorride e mi accompagna a casa tenendomi la mano. Che dolce!

Quando sono sulla soglia di casa gli dico "grazie, a domani" mi da un bacio a stampo "a domani" e se ne va.

Entro in casa e vedo mia mamma "e lui chi era?" Chiede facendo un sorriso malizioso "non lo conosci, si chiama Stan Uris" sbuffo alzando gli occhi al cielo "ah si so chi è, il figlio del rabbino, eravamo compagni di classe al liceo...comunque"ritorna a fare una faccia pervy "ho visto cos'ha fatto quel ragazzo, stai attenta ai ragazzi" sbuffo e salgo in camera. Mi metto il pigiama e mi stendo sul letto per pensare a cosa è capitato oggi.

Richie's pov

Mi alzo e vado a fare colazione...se ancora penso a ieri sera... ha chiamato la mamma di Chloe dicendo che l'ha trovata piena di graffi. Mia madre e mio padre non l'hanno presa bene e diciamo che qualche scappellotto me lo sono preso.

Finita la colazione mi preparo ed esco di casa. Non ho intenzione di stare chiuso lì dentro per tutto il tempo. I miei potrebbero tornare dal lavoro e non voglio avere altri scappellotti.

Passo davanti al negozio della mamma di Martha e la vedo. È seduta dietro la cassa e la vedo chiacchierare con qualcuno, ma non so chi. Entro e vedo...STAN?! Quello sgorbio?! Si tengono per mano...sento il mio cuore andare in frantumi. Esco di fretta dal negozio e corro alla cava. Almeno è un posto tranquillo.

Mi siedo su una roccia e inizio a piangere. Aspetta...Richie Tozier che piange? Lo so è strano anche per me.
Sento dei passi dietro di me ma non ci faccio caso "bene, bene guarda un po' chi c'è il piccolo frocetto Boccaccia. I tuoi amici? Non ci sono?" Riconosco la voce di Belch e le risate di Victor. Menomale che non c'è Patrick Hockstetter, è scomparso qualche settimana fa. "Che volete, ho giá avuto una giornata di merda in più ci mettete anche voi...andate da Gretta e le altre zoccole" Victor si avvicina a me e mi alza dalla maglietta "zoccola sará tua madre...oppure la tua amichetta Marsh oppure la Stone" quando pronuncia quel cognome gli tiro un calcio nelle palle e lui si china. Cavolo, Belch si avvicina pure lui a me "cosa c'è? Ti piace la Stone? Quella troia come la Marsh?" Io mi avvicino ancora di più e gli dico "senti bullo di merda non insultarla mai più o giuro che ti stacco le palle e te le faccio ingoiare una a una" lui aiuta Victor ad alzarsi e dice "tanto l'hai vista oggi no? Insieme all'ammazza cristiani Uris" e se ne vanno.

𝐈'𝐦 𝐚 𝐥𝐨𝐬𝐞𝐫 // 𝐥𝐨𝐬𝐞𝐫𝐬 𝐜𝐥𝐮𝐛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora