Non bisogna avere paura di morire, ma di non cominciare mai a vivere davvero. Saltate dentro l'esistenza ora, qui, perchè se non trovate niente ora, non troverete niente mai piú.
Roberto Benigni
Fin da piccoli sentiamo la necessità di non rimanere da soli. Ci addormentiamo fra le braccia di nostra madre e cerchiamo un conforto nel buio. Crescendo, questo tasto rimane invariato. Cerchiamo chi ci fa compagnia per una notte, per un'ora o addirittura per una vita.
Crescendo non solo ci distacchiamo dai nostri genitori, ma ci distacchiamo da noi stessi. Ci sentiamo a metà, come una goccia di tequila rimasta sul fondo di un bicchiere. E ci sentiamo cosi perché non si sa in che modo, in quale spazio e tempo, abbiamodeciso di separarci da noi stessi. Di cercare la nostra metà in un'altro paio d'occhi, di cercare la nostra forza in un'altro paio di braccia e non più nelle nostre, proprio come quando da piccoli cadevamo dalla bici e ci sbucciavamo un ginocchio, a quei tempi avevamo la forza di alzarci da soli e continuare a correre come se niente fosse successo.
Io questo concetto lo vedevo in un'angolazione più cruda, non riuscivo a guardare il mio riflesso nello specchio perché odiavo un po' i miei occhi che catturavano un'immagine a cui non volevo appartenere.
Odiavo il fatto che mi fossi lasciata scivolare via da me stessa e che per trovarmi avrei dovuto trovare prima la persona che amavo. Non volevo credere a questa realtà dei fatti, volevo credere che mi sarei bastata da sola, che non ci fosse nessuno in grado di potermi amare se non l'avessi fatto prima io. Chi amerebbe l'ultima goccia di tequila rimasta in un bicchiere quando ormai l'acool già ha fatto il suo effetto e quando hai già i primi conati di vomito?
La gente sceglie un bicchiere più pieno, e se proprio non ce ne sono, passa avanti. Sceglie qualcos'altro. Magari riprende un caffè o sceglie una sambuca, un'amaro, una birra, un gelato, un paio di labbra nuove.
Il mondo era troppo pieno di sé, troppo concentrato su altro per accorgersi di quell'ultima goccia perché spesso si salta alla conclusione che quel bicchiero è già finito, si salta subito al finale e all'inizio di un'altra storia.
Valerio parcheggiò fuori al cancello di casa, appena entrai dentro l'auto, sorrisi nel rivederlo. Ero contenta che stesse bene e che non ne aveva passate una delle sue, qualche guaio con la polizia, le litigate a casa, le botte con il fratello.
Lo vidi e mi sentii bene. Lui sorrise e allungò una mano per scuotermi i capelli in modo goffo. Sembravamo due persone che si vedevano ogni giorno e invece, non ci vedevamo da quasi un anno.
Mesi che per me sono stati una sofferenza atroce riducendomi il petto in un rottame sanguinante. Ma ero abbastanza sicura di non riuscire a storcere nulla dalla bocca di Valerio al riguardo. Le sue sofferenze, se le combatteva da solo in perfetta scena muta. Non mi avrebbe mai permesso di entrare cosi dentro, già quello che mi aveva permesso, per lui, era troppo da sopportare.
Su alcuni aspetti, come le battute e lo stare con gli amici, Valerio era aperto e, visto da fuori sembrava un ragazzo come tanti. Ma quando poi si arrivava a parlare di se stessi, si ammutoliva come un pesce.
Questo mi riportò a mesi fa, in un febbraio torrido, quando il sole usciva meno timido nel cielo, e Valerio mi afferrò le mani e iniziò a parlarmi di sé. Non so perché aveva dato questo potere proprio a me, ma fatto sta, che ero perfettamente consapevole dello sforzo che gli costava.
«Sei sempre la stessa. Bellissima.» constatò rivolengomi un'occhiata ammiccante.
«Anche tu, lo stesso coglione.»
«Dove andiamo?» mi domandò, iniziando a guidare di nuovo.
«Ma dove vuoi, non ha importanza» ammisi, rilassandomi sul sedile. Non volevo essere agitata o nervosa, dopotutto era Valerio e io ero quella che lo conosceva meglio.
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Come fiori sull'asfalto
Romance(TRATTO DA UNA STORIA VERA) Spesso è difficile accettare il cambiamento. Accettare di dover porre fine a qualcosa che ci sa fare maledettamente male, mentre prima invece, ci rendeva vivi. Stella non è altro che una ragazza con la voglia impetuosa di...