''Più scura la notte, più luminose le stelle.''
-Fëdor Dostoevskij
Nella notte non avevo mai trovato riparto o serenità.
Per me arrivava ogni giorno sempre troppo presto e mi faceva sentire sempre troppo sola.
Eppure ero costretta a ricredermi ogni volta che guardavo quegli occhi tanto scuri, con screziature ancora più oscure.
Le cose dopo l'inizio di noi, erano successe troppo velocemente per qualsiasi persona. Il giorno prima ci vedevi mentre ci guardavamo imbarazzati e timidi e il giorno dopo eravamo mano nella mano a ballare su note silenziose.
Avevamo un modo tutto nostro di amarci, uno che ti inghiottiva incredibilmente e completamente. Non c'importava cosa potessero pensare le persone nel guardarci cosi uniti, perché con lui, avevo imparato a seguire solo ciò che ero.
Amarmi mi era ancora difficile, ma non impossibile.
E niente riusciva ad incrinare il nostro rapporto. Nemmeno Chris che prima della partenza per il lavoro, era passato al negozio.
Daniel era nell'altro negozio e penso che non era lui l'obbiettivo infatti, appena entrato dalle porti scorrevoli i suoi occhi mi avevano subito trovata e si era avvicinato velocemente.
Ero seduta sul pavimento mentre tiravo i prodotti più venduti avanti quando si mise alla mia altezza.
«Sono venuto a trovarti. Oggi parto.» mi sorpresi triste. Dopotutto sapevo quanto poteva essere difficile stare lontani da casa completamente soli. Chris per me rimaneva la persona con cui avevo passato molti anni e, anche se nell'ultimo periodo mi sentivo in gabbia, non potevo cessare di voler bene ad una persona che aveva fatto tanto per me negli anni precedenti.
«Chris, mi dispiace ma io...»
«Non dire nulla. So che Daniel non c'entra nulla con me e te. Lo so da me perché è partito tutto da molto prima di lui. Quindi non devi preoccuparti. Volevo solo salutarti.» capii che mi stava dicendo la verità. Capii che anche lui allora aveva capito l'inizio della nostra fine quale e quando era stato; perché quando qualcosa finisce, come la nostra relazione, dopo la rabbia si passa ad un esame approfondito di tutte le colpe reciproche e Chris evidentemente era giunto a quello.
Anch'io mi ero sottoposta a quest'esame nello stesso periodo in cui eravamo insieme. Eravamo in crisi e non eravamo più capaci di comprenderci e sostenerci. Mi ero allontanata da lui inconsapevolmente e non riuscivo più a trovare una scorciatoia per ritornare indietro e dopo mesi a combattere per trovarne una, mi ero chiesta: Perché devo ritornare indietro se sto semplicemente proseguendo la mia strada?
Mi alzai lentamente e lo abbracciai un po' impacciata. Attenta a non stringerlo troppo ma a fargli capire quanto bene gli volessi ancora.
«In bocca a lupo Chris.» in un minuto le mie braccia erano vuote e il mio cuore pieno di tristezza.
Fu una giornata triste, lineare e monotona. E guardandomi intorno capii che quello non era il posto per me.
Vedevo tutto troppo stretto e se lo era per me, non immaginavo per Daniel che aveva trascorso ben dieci anni in quelle mura.
Sospirai e guardai i lineamenti dei miei colleghi anziani, immaginandomi la loro vita.
Giulio una volta che tornava a casa, non condivideva il letto con nessuno. era sulla cinquantina e solo. Sorrideva a tutti, non si mostrava mai triste ma ero sicura lo fosse.
Sophia a primo impatto poteva essere crudele. Ricordo ancora la prima volta che la vidi, quando Amelia chiese a me e Daniel di aiutare l'altro negozio. Sophia era una dura ma sotto sotto nascondeva un lato tenero che a nascondere per proteggersi e avevo instaurato un bel rapporto con lei, eravamo molto simili infondo.
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Come fiori sull'asfalto
Romance(TRATTO DA UNA STORIA VERA) Spesso è difficile accettare il cambiamento. Accettare di dover porre fine a qualcosa che ci sa fare maledettamente male, mentre prima invece, ci rendeva vivi. Stella non è altro che una ragazza con la voglia impetuosa di...