4 - Nuovi Indizi

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La professoressa Martin, madre di Lydia, entra in aula proprio quando i ragazzi si stanno chiudendo la porta della scuola alle spalle.

"E anche stavolta è andata!"
Il più piccolo alza il pugno in aria, tirando fuori le chiavi della jeep dalla tasca dei suoi pantaloni neri e aprendo così la macchina.
Scott entra dal lato del passeggero, lo sguardo corrucciato mentre scuote ripetutamente la testa.

"Ci è andata bene già troppe volte, dovremmo smetterla di saltare le lezioni."
Butta nei sedili dietro la cartella e si siede comodamente, mentre Stiles mette in moto.
"Ohh andiamo Scott! Ammetti che volevi restare a scuola soltanto per Allison."

Il castano sorride malizioso all'amico, alzando più volte le sopracciglia e quando si accorge dell'aria imbronciata e delle guance rosse dell'altro scoppia a ridere.
"Parti immediatamente se non vuoi essere sgozzato." Lo avverte il lupo, tirando fuori gli artigli dalla mano destra.

"Okay, tranquillo Wolfie. Non essere così suscettibile." Stiles non riesce a non ridere di nuovo, mentre si avvia verso la centrale.
È quasi sicuro moro sia sul punto di ammazzarlo veramente, ma all'ultimo pare ripensarci.

Durante il tragitto i due ragazzi restano in silenzio.
Scott è immerso nei suoi pensieri che, da parecchi mesi ormai, comprendono sempre la solita persona.
Allison.
Quando l'ha rivista il primo giorno di scuola, si è reso conto che per lui niente era cambiato.
Nonostante i suoi innumerevoli sforzi i suoi sentimenti per lei non si erano e non si sono affievoliti neanche un po'

Aveva provato più volte a parlarle, riuscendo soltanto a dire parole sconnesse o un semplice "come stai?", e non riusciva a capire come dopo tutto quel tempo la mora potesse renderlo ancora così nervoso.

Forse è per questo che non vuole credere alle parole di Stiles. Già la sua vita sentimentale è incasinata, non vuole decisamente altri problemi che gli creerebbero soltanto altro caos nella testa.

Il castano invece, mentre guida quasi troppo velocemente verso la centrale, sta provando ripetutamente nella sua mente il discorso da fare al testimone.
Un "Ehi ciao, puoi dirmi chi hai visto uccidere il tuo amico?" può andare bene? Forse no.

Che poi nessuno gli può confermare che il presunto ragazzo, possa essere ancora li alla centrale invece che a casa sua. Magari l'interrogatorio è finito da un pezzo e loro arriveranno troppo tardi.

Quando arriva davanti all'edificio spegne la macchina e tira il freno a mano, scendendo poi in compagnia del suo amico.

"Cosa hai intenzione di fare adesso?"
Scott fa il giro della Jeep e segue Stiles, che nervoso sta giocando con le chiavi dell'auto.

"Sinceramente ancora a questo piccolo particolare non ci ho pensato." Ammette, facendo un piccolo sorriso di scuse.
Il più grande inspira profondamente dal naso e proprio mentre sta per coprire di parolacce il ragazzo davanti a lui, la porta della centrale si apre.

Un biondino minuto, con gli occhi verdi esce a testa bassa, andando quasi a sbattere contro loro due.
"Sc-scusate." Balbetta, non riuscendo neanche a guardarli negli occhi.

Stiles alla vista del ragazzo diventa decisamente euforico.
Sicuramente quello che c'è lassù sopra le loro teste è dalla sua parte, almeno quella volta.

Si esibisce nel miglior sorriso che riesce a fare e mette una mano sulla spalla del biondo.
"Non ti preoccupare.."
Quello lo guarda di sottecchi, passando lo sguardo da lui alla mano ancora sulla sua spalla e "Mike" finisce.

"Mike, senti un po'.." Stiles circonda le spalle del ragazzo con un braccio e Scott gli rivolge uno sguardo nervoso, non capisce bene la tattica del suo amico e la situazione comincia a sfuggirgli di mano.
Sa benissimo che il suo amico sta per sparare una delle sue perle.

Incubus || SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora