Odia quel posto, lo odia con tutto se stesso davvero.
L'odore opprimente di chiuso, sudore e disinfettante gli fa venire il voltastomaco.
Riesce a sentire la bile che piano piano raggiunge la sua bocca.Scott è davanti a lui e sta parlando con uno degli infermieri.
I capelli brizzolati, gli occhi verdi contornati di piccole rughe e le mani ormai piene di calli per gli anni passati li, lo fanno sembrare più stanco e più anziano di quanto sia in realtà.Tutto in quel posto sembra così pulito ed immacolato.
Il castano avrebbe voglia di prendere la sua amata mazza da baseball e iniziare a colpire ogni cosa che gli capita sotto tiro.Vorrebbe prendere quei vasi bianchi, con quelle stupide rose rosa dentro e spaccarli contro il muro. Soltanto per riuscire a dare un po' di vita ad un posto così morto.
"La signora Moor è laggiù." La voce di George, o almeno così c'è scritto sul cartellino attaccato al camice, risveglia Stiles dai suoi pensieri.
"Vi prego di fare con cautela e di non agitarla troppo, potrebbe avere delle reazioni molto.. brusche."Il signore balbetta un attimo sull'ultima parola, come se avesse quasi paura di quella donna.
Stiles si chiede se i pazzi li dentro siano veramente quelli che vengono imbottiti di medicine, oppure quelli che si fanno chiamare "dottori".Dopo aver fatto un cenno di assenso a George, i due ragazzi si avvicinano alla donna e quando la inquadrano per bene, non riescono a credere che sia veramente così tanto fuori di testa.
È seduta su un piccolo divano a due posti, posizionato davanti ad una finestra che da sul cortile esterno.
I capelli biondi sono ormai accompagnati da piccole ciocche bianche, ma dai suoi occhi trasuda ancora tanta vita.Non sembra adatta per quel posto, sembra decisamente fuori luogo in mezzo a quella sala bianca e spoglia.
Il pullover grigio scuro e la gonna blu sembrano starle un po' troppo grandi, ma ha comunque una postura posata e quasi elegante.Stiles è un passo dietro Scott e non riesce a spiccicare parola, si sente troppo ansioso a stare lì dentro.
"Salve, lei è la signora Moor?"
Il suo tono è dolce, somiglia tanto a quello che fanno i genitori per parlare con i loro figli.Ma quando il lupo si accorge che la donna non è intenzionata a rispondere, cerca di provare in un altro modo.
"Io sono Scott e lui è Stiles."Indica il ragazzo alla sue spalle, ma i suoi occhi non si spostano da quella signora, immobile come una statua, davanti a lui.
Non batte ciglio, il suo sguardo resta fisso su quella vetrata.I ragazzi iniziano a chiedersi cosa ci sia di così bello lì fuori.
Si stanno chiedendo se ci sia qualcosa, che nemmeno gli occhi sovrannaturali del lupo riescano a vedere."Scott." Il più piccolo scuote la spalla del suo amico.
Gli sta pure venendo una nausea pazzesca, perfetto! Mancava soltanto questo per completare la bellissima giornata che stavano percorrendo."Non ti sta minimamente sentendo. Sembra... assente."
Lancia uno sguardo di sottecchi alla signora davanti a lui e si accorge che lo sta fissando.
Lo sta davvero fissando?Un brivido gli percorre la schiena, fino ad arrivargli all'attaccatura dei capelli.
"Jeremy, attento."
È un sussurro, ma all'orecchio dell'umano arriva chiaro e deciso.
Adesso vomita, se lo sente."Attento, attento, attento, attento.."
Anna inizia a dondollarsi avanti e indietro sul divano. Il suo sguardo è fisso sul pavimento, le braccia strette al petto, come a proteggere il suo esile colpo da un attacco imminente."Devi stare attento." La sua voce è rauca adesso, inclinata e sembra sul punto di scoppiare a piangere.
Scott la guarda e la vede invecchiata di dieci anni.
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Incubus || Sterek
FanfictionVerranno sommersi dal dolore, ma continueranno ad amare. Saranno leali tra di loro e creeranno una famiglia. Lotteranno per la loro amicizia, e dovranno essere forti, facendosi coraggio a vicenda.