19 - Amici e non solo

2.6K 172 71
                                    

Ansia.
Semplice a pura ansia.
Lydia convive con questa bellissima e straordinaria sensazione ormai dalla sera precedente.

Sono più di due ore che gira per i negozi, insieme ad Allison e Stiles, cercando di non pensare a tutto quello che è successo. A tutto quello che succederà.
Si sente come se un grosso macigno le fosse piombato di punto in bianco sopra il suo esile corpo, e non si fosse più mosso di un centimetro dalla sua posizione.

Vorrebbe urlare come negli allenamenti che lei e Peter continuano inesorabilmente a fare, fino a sentire le sue corde vocali bruciare e cercare una soluzione a tutto questo.
Vorrebbe gridare talmente forte da spaccare tutte le vetrine intorno a lei, proprio come ha fatto quel pomeriggio nel loft di Derek.
Era riuscita a tirare fuori quel qualcosa che Peter le chiedeva ormai da giorni, e il suo grido era stato talmente disperato che le grandi finestre della casa si erano crepare, formando delle immense ragnatele di vetro.

In quel momento si era sentita talmente libera da ogni pensiero, che aveva finalmente sorriso.
Un piccolo sorriso le era spuntato sulle labbra, uno di quelli veri che forse non faceva da fin troppo tempo.
I piccoli passi che avevano fatto, erano serviti a farle accendere un minuscolo barlume di speranza dentro di sè.

Pensava "magari posso riuscirci, magari posso finalmente arrivare prima della morte e non dopo di lei."
Lo aveva pensato, fino a quel momento.

Adesso, quella piccola lucina si sta spegnendo, perchè l'unica cosa che può fare è guardare il ragazzo davanti a lei e cercare di non perderlo mai di vista.
Lo vede sbuffare, ormai stanco di quelle lunghe camminate e di quelle pause noiose nei camerini di quasi tutti i negozi della città.
Non era un caso che fosse lì. Anzi, a dire il vero era stato obbligato a passare quel pomeriggio insieme a loro due.

"Mi stai dicendo che non posso stare da solo neanche un secondo durante tutta la giornata?" Stiles sta letteralmente andando fuori di testa.
Per caso l'Alpha ha fatto uso di stupefacenti negli ultimi dieci minuti?
Non riesce a credere che possa imporgli una cosa del genere.

"Esatto, ti sto proprio dicendo questo!"
Derek è irremovibile.
Si rende conto che da quando hanno iniziato la discussione, i suoi occhi non sono mai diventati rossi, nemmeno per un secondo.
Non è incazzato, non è ansioso, non ha la sua solita espressione da "ti stacco la testa a morsi se non mi dai ascolto", è soltanto fermo sulla sua decisione.
Sa benissimo che nessuno andrà contro la sua volontà, nessuno si opporrà a quest'assurda sentenza.

Stiles dovrà essere sempre scortato, punto. Che a lui piaccia o no, questo sembra non interessare a nessuno.
"Scott!" Il suo è quasi un lamento.
Lo sta pregando con gli occhi di dire qualcosa, qualunque cosa per fermare questa pazzia, ma sembra che tutto in branco sia contro di lui in questo momento.
"Non ci posso credere, siete seri?"

Fa un giro intorno a sé stesso, incontrando gli occhi di tutti i suoi amici, e ciò che legge dentro di essi lo fa soltanto infuriare di più.
Solo Lydia si azzarda a dire qualcosa, ma il suo "mi dispiace" non farà sicuramente cambiare la situazione.

L'umano cerca di non impazzire prima del dovuto e chiude gli occhi, tirando un sospiro lungo.
"Quindi adesso cosa farete, la tabella con tutti i vostri turni?"
Cerca di buttarla sullo scherzo, ma quando incontra gli occhi di Derek capisce che lui non sta affatto scherzando.

Adesso, con in mano una decina di buste piene di non sa cosa e il portafogli decisamente più leggero, Stiles sta camminando spensierato accanto a lei.

Incubus || SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora