La luce del sole sta svanendo dietro le montagne e l’oscurità pare inghiottire sempre di più ciò che lo circonda, rendendogli quasi impossibile distinguere bene gli oggetti.
Se non conoscesse a memoria il poco arredo di quella casa, sicuramente sarebbe già andato a sbattere venti volte contro qualcosa nel suo irrefrenabile camminare su e giù.È teso ed irrequieto, questo è di facile intuizione.
Da quando Peter aveva iniziato ad allenare Lydia, quel primo pomeriggio, non era stato in grado di distendere i nervi nemmeno un attimo.
Si era guadagnato più di un’occhiataccia e un richiamo da ogni membro del branco.I suoi pensieri si erano schiariti, solo quando la mano di Derek si era stretta al suo polso per un secondo, lasciandolo interdetto e con la sensazione delle dita calde dell’Alpha sulla sua pelle.
Lo aveva fissato a lungo prima di tornare a sprofondare nell’ansia, quando un’ultimo urlo aveva lasciato le labbra di Lydia, costringendo i presenti a tapparsi le orecchie.Peter aveva spiegato che l’urlo poteva connettere la Lydia umana con i suoi poteri sovrannaturali.
Era certo però che dopo un pomeriggio intero a sentire la ragazza urlare, avrebbe perso il 60% del suo udito.Le urla miste alla calma più totale intorno a loro avrebbero dovuto spronarla a concentrarsi al massimo, solo che non era successo nulla in tutte quelle ore.
Nessun minimo miglioramento o passo avanti.
Nada de nada.“Qualcuno può accendere una dannata luce?” Sbotta Scott da dove è seduto sul pavimento, interrompendo quel lungo silenzio.
Un sospiro scocciato si leva da metà dei presenti che fulminano il ragazzo con lo sguardo, ma lui si stringe nelle spalle come a domandare cosa abbia fatto di male.“Basta, non ci riesco.” Esclama Lydia, alzandosi da dove è stata seduta tutto il pomeriggio sul divano.
Peter di fronte a lei rotea gli occhi.
“Devi concentrarti! Se non riesci qui in mezzo al branco, come farai in mezzo magari ai corridoi della scuola? O a una partita di lacrosse per esempio?” Chiede l’uomo con tono sarcastico.
“Devi essere un tutt’uno con i tuoi poteri, per poter riuscire a sentire in ogni momento.”La ragazza fa un gesto seccato con la mano e raggiunge la cucina per poter bere un po’ d’acqua. Sente la gola in fiamme, la testa le pulsa in modo doloroso e crede di avere qualche crampo sparso per il corpo dopo aver mantenuto così lungo la stessa posizione.
Dietro di lei sente il mannaro sibilare un “umani” in tono sdegnoso.
Ma lei non è umana, pensa inviperita.
Ma non è nemmeno una banshee capace abbastanza da controllare i suoi poteri.
Non è niente.Sente dei passi alle sue spalle ed è già pronta a urlare contro a Peter che è stanca e non ne può più, quando una voce familiare e confortante le arriva alle orecchie.
"Non devi farlo per forza." Le dice Stiles rassicurandola.
Un grosso sospiro lascia le labbra della bionda, che poggia il bicchiere nel lavello e si volta a fronteggiare il suo amico.Sente distintamente il branco discutere animatamente nella stanza adiacente, ma al momento non le interessa.
"Non credo che sarò mai in grado di controllare questa cosa." Mugugna con una smorfia.
Ammettere di non riuscire in qualcosa la fa innervosire. Sente la testa esplodere mentre le parole di Peter le rimbombano nel cervello, sta seriamente pensando di impazzire.“Devi saper come aprire la porta che separa te e il tuo subconscio di banshee.” Ha inizio il lupo più grande, appena si è seduta di fronte a lui. “Una linea sottile vi divide, e tu devi essere capace di superarla in modo del tutto autonomo, quando più ne hai bisogno.”
Lei lo aveva guardato con un sopracciglio alzato in maniera comica, che quasi sembrava avere preso lezioni da Derek per riuscire a farlo.
Come poteva attraversare un confine che non sapeva nemmeno esistesse nella sua mente? Come poteva trovare qualcosa quando non sapeva dove cercarla, o cosa esattamente stesse cercando?
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Incubus || Sterek
FanfictionVerranno sommersi dal dolore, ma continueranno ad amare. Saranno leali tra di loro e creeranno una famiglia. Lotteranno per la loro amicizia, e dovranno essere forti, facendosi coraggio a vicenda.