Incubus || Sterek

23 - I Love You

Non lo sa nemmeno lui cosa sta realmente succedendo.
Non si rende ancora conto degli avvenimenti che si sono susseguiti in quei giorni; a partire dallo scontro che hanno avuto con l'incubus, fino ad arrivare a quel momento nella casa abbandonata degli Hale.
Il ragazzo è stanco, affaticato sia fisicamente che mentalmente e non riesce più a capire cosa sta capitando intorno a lui.

Si è ritrovato sballottato a destra e sinistra, con Scott e Derek che non fanno altro che allenarsi e Lydia che gli continua a chiedere se ha trovato il qualcosa.
Ma cosa?
Ah già, sta cercando un modo per indebolire l'Incubus e per renderlo più vulnerabile. Il peggio è che ha già trovato qualcosa.
Il corallo rosso avrebbe dovuto fermarlo e non farlo avvicinare, invece aveva strappato dal suo esile collo quella pietra come se non provasse assolutamente niente.
Perché questa volta doveva andare diversamente?

"Aiden se continui ad alzare troppo il gomito lascerai scoperto il fianco." La voce di Isaac gli arriva dritta in un orecchio, e per un momento storce il naso dal fastidio.
È quasi impossibile concentrarsi con quella confusione, ma è ancora più impossibile concentrarsi con l'Alpha senza maglietta e completamente sudato.
Sono ormai passati un po' di giorni dallo scontro e dal momento in cui Derek ha rischiato la vita, da quando si è lasciato andare, abbracciando il più grande fregandosene del resto.

Da quell'istante sono arrivate tante domande dagli altri come da se stesso. L'hanno visto praticamente trasferirsi al loft -era veramente impensabile lasciare il suo sourwolf da solo- e giorno dopo giorno hanno capito tutto anche senza bisogno di parole.
Isaac non si è risparmiato con le battutine e Stiles pensa che ci possa entrare Allison in tutto questo. Lei e Scott hanno iniziato di nuovo a vedersi, da quanto ha capito il castano; sono usciti insieme già un paio di volte e non può che essere veramente felice per il suo migliore amico.

Per quanto riguarda lui invece beh, non sa davvero dove battere la testa.
Derek si è comportato da fidanzato per metà settimana, il bacio del buongiorno e quello della buonanotte dati così naturalmente da fargli tremare le gambe.
Le ore passate a parlare della sua famiglia, di quello che erano prima che ogni cosa venisse distrutta, e Stiles che gli parlava delle poche cose che si ricordava di sua mamma.
La colazione, le poche volte che lo aveva accompagnato a scuola, il pranzo della domenica.
Si stavano conoscendo ed ogni cosa che scopriva di lui lo portava soltanto ad amarlo di più.

Poi però quella mattina il castano si è svegliato da solo nel letto, Derek di spalle a lui già vestito e con in mano il suo cellulare. Gli ha detto di mettersi le prime cose che trovava, perché gli altri stavano già andando verso la vecchia casa degli Hale.
L'unico pensiero che è riuscito a formulare, dopo che il più grande ha finito di impartirgli ordini è stato "adesso sta bene" e non ha capito il motivo di quel macigno che gli si è depositato subito sullo stomaco.
Perché non può pensare che Derek non abbia più bisogno di lui, si rifiuta di far scivolare ancora una volta quel maligno pensiero nella sua testa.

È soltanto una sciocchezza, si ripete, e se lo ripete fino a che non sente una mano sul suo collo. Delle dita gli sfiorano dolcemente dietro l'orecchio e lui alza la testa, non si è nemmeno reso conto che si sono tutti presi una pausa da quello che stanno facendo.
"Dovresti smetterla di pensare così tanto." Sussurra l'Alpha, scrutandolo con quegli intensi occhi verdi.
Si sta dondolando sui talloni per essere allo stesso livello di Stiles, che si trova seduto sui gradini di quella casa ormai distrutta.

"Scusa, non me ne rendo conto." Il più piccolo accenna un sorriso, l'ultima cosa che vuole fare è far arrabbiare Derek.
Non riuscirebbe a sopportare anche questo.
"Ti ho sempre detto che non ti fa bene." Continua la sua ramanzina il moro, avvicinandosi a lui per lasciargli un bacio soffice sulle labbra.
Il ragazzo si blocca immediatamente, ogni pensiero si offusca e nel suo cervello riesce a vedere soltanto quello che è successo pochi attimi prima.