"With all my strength"

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Nervosa? No. Oggi sono NEVROTICA.
Sto per prendere un aereo, il primo della mia vita, sto per inseguire un mio piccolo desiderio di successo, vivere in una grande città che mi offra l'opportunità di realizzare ciò per cui mi sono laureata, si lo so è un sogno strano, ma è il mio, e cosa più importante, sto per andare da lui.
"Eomma insomma ti sbrighi? Così mi farai perdere il volo!" urlo stressata camminando avanti e dietro per la mia stanza in cerca di sistemare le ultime cose.
"Allora: cellulare? C'è. Cuffie, caricatori e MacBook? Ci sono. Soldi? Eccoli. Mascherina, sciarpa e cappello? Anche. Valigia? Sistemata. Vestiti e accessori? Apposto. Perfetto. Non dovrebbe mancare nulla." ripeto incessantemente puntando con il dito ogni oggetto che chiamo all'appello.
"Eomma allora? Finito?" sbraito correndo giù per le scale con lo zainetto in spalla, la valigia alla mano destra e borsone nella sinistra. Sciarpa al collo, berretto perfettamente sistemato in testa e mascherina tra i denti.
"Si figliola ho finito, santo cielo fatti aiutare" sbuffa scuotendo la testa venendomi incontro "sempre la solita, mai che chiedi aiuto" continua
"Eomma ti scongiuro, anche la ramanzina no" borbotto senza far cadere la stoffa nera tra le mie labbra.
"Va bene va bene, andiamo adesso"
Usciamo di casa in fretta e furia, saliamo in macchina dopo aver sistemato le cose e partiamo. Sistemo la mascherina sul viso e finalmente posso rilassarmi, per modo di dire, contro lo schienale.
"Emozionata?" Chiede d'un tratto mio padre, che per tutto questo tempo ci ha aspettate in macchina. Sant'uomo.
"Insomma appa.. più che altro agitata. Ho paura delle altezze, è un aereoplano proprio non è mio amico" rispondo lentamente affacciandomi dal centro verso i sedili anteriori
"ChoHee sta tranquilla, non sentirai nulla" mi rassicura mia madre mentre papà parcheggia nello spiazzale dell'aeroporto.
"Eccoci.. calma e sangue freddo" sussurro a me stessa varcando la soglia dello stabile, seguita dai miei.
"Allora.. ci vediamo eomma, appa... mi mancherete.." stringo i denti per non piangere. Non mi hanno mai vista farlo, almeno da quelli che sono 4 anni a questa parte.
"Prenditi cura ti te stessa principessa, e chiamaci qualsiasi cosa succeda, d'accordo? Sai che appa correrà da te" sorride accarezzandomi i capelli.
Penso che non sono più una bambina e mi imbarazza questo suo comportamento, ma non voglio dirgli nulla, sono la loro unica figlia e sto andando via, probabilmente per sempre, non meritano un mio rifiuto.
"Si appa, tranquillo" sorrido e lo stringo in un forte abbraccio.
Intanto sento dei singhiozzi dietro di me.
"Eomma non piangere" mi rigiro nelle braccia di papà, restando li e tendo le mani verso mia madre, che si fionda tra di esse, così da creare un abbraccio a tre.
/Il volo 494 diretto a Seoul sta per decollare/
"Devo andare.." sussurro, sciogliendo quel legame, e sorridendo mi avvio al gate. Mi volto per far loro un ultimo sorriso ed entro nel corridoio di vetro che mi porta su quell'aggeggio che mi fa tremare di paura.

"Forza e coraggio, forza e coraggio" mi ripeto bisbigliando mentre batto i piedi sulla superficie "non è niente Cho, sei grande e vaccinata non devi aver paura" continuo senza accorgermi della presenza che è in piedi a sistemante le sue cose nel posto accanto al mio.
"Signorina, sembra che tu stia per svenire, è tutto okay?" chiede una voce profonda che mi fa sobbalzare e voltare alla mia destra.
"C..cosa? Si, credo, insomma.. Dio sono terrorizzata" passo freneticamente una mano tra i miei capelli, questo poverino mi starà prendendo per pazza.
Beh effettivamente... ma vabbè.
Infatti lo sento subito ridacchiare e sedersi al suo posto.
"Sai, anche io all'inizio ero terrorizzato, non mi capacitavo di come un oggetto di queste dimensioni e peso potesse tranquillamente stare in aria, ma poi sai cosa? Mi sono talmente immerso nella curiosità di sapere come facesse, che adesso sto per completare il mio percorso come pilota, pochissimi mesi e potrò pilotare una di queste bestie" sorride con la luce negli occhi di chi è orgoglioso di se stesso.
"E questo dovrebbe farmi sentire meglio..?" azzardo con un leggero sorriso, inquietante direi.
"Beh, potrebbe, insomma, posso assicurarti che una volta in volo, ti ricrederai e anzi, vorrai rifarlo altre mille volte. Inoltre la vista da qui è fantastica" alza le sopracciglia sorridendo ampiamente.
Io lo osservo senza dire nulla.
Ha un sorriso ampio e luminoso. Due occhioni scuri e penetranti. I capelli probabilmente sono tinti perché hanno un color miele scuro troppo bello per essere vero. Dalla camicia bianca che indossa posso benissimo notare il suo fisico tonico e muscoloso.
Beh, forse questo viaggio non sarà del tutto pessimo.. MA CHE CACCHIO PENSO. Sto andando a Seoul da lui e faccio sti pensieri. Sono proprio fusa.
Scuoto la testa e annuisco, spostando lo sguardo fuori dal finestrino imbarazzata.
"Comunque, io sono Jeon Jungkook" sento ancora la sua voce e mi volto sperando che il rossore sulle mie guance sia sparito
"Kim ChoHee, ma da piccola mi hanno sempre chiamata Cho" sorrido cordialmente tenendo lo sguardo sul suo viso.
"Bellezza e gioia.. beh la bellezza ci sta, la gioia attualmente no" ridacchia passandosi una mano tra i capelli.
Io lo guardo aprendo leggermente la bocca.
Questo tizio che neanche conosco mi ha appena detto che sono bellissima e io sto arrossendo, ancora, ma che mi prende?
Non avere attenzioni da tanto tempo non è una bella cosa.
"G..grazie, ma la mia gioia l'ha portata via questo coso qua" mi abbandono sullo schienale e prendo il mio cellulare. Sento le ruote iniziare a scivolare lente sull'asfalto e subito mi drizzo sul sedile, sbiancando sempre di più.
"Cho sta calma, ehi guardami, raccontami di te" sorride sistemandosi in modo da essere con il viso difronte al mio, girato verso di lui "perché stai andando a Seoul?" sussurra poi prendendomi una mano e accarezzandola.
"Sto andando a cercare sia lavoro che una persona.. ho finito l'università, e i miei hanno capito che sono grande abbastanza per potermela cavare da sola in un'altra città.." iniziò lentamente
"Chi stai cercando?" mi sorride sincero
"I..il mio ex ragazzo.. si è trasferito a Seoul 4 anni fa, non lo sento da allora.. ha inseguito il suo sogno e spero davvero lo abbia realizzato.." sospiro. Non ha mai smesso di mancarmi.
"Oh capisco, quindi lui non sa che stai andando a trovarlo? Non sai niente della sua vita? Non hai paura? Non so, di scoprire qualcosa che ti faccia star male" continua alzando distrattamente le spalle.
"Certo, mmh.. Jungkook, giusto?" annuisce ridendo "che se i tuoi amici si sfogano con te anche loro, ne escono più abbattuti di quanto già non lo siano" ridacchio nervosamente.
RAGAZZO BELLO IO GIÀ STO MORENDO, ANCHE TU CON QUESTI DISCORSI NO EH! Penso tra me e me.
Lui se è possibile ride ancora di più tenendo poi una mano sul suo stomaco.
"Che hai da ridere?" lo guardo torvo, questo ragazzo è strano.
"La tua faccia Cho, sei troppo dolce" scuote la testa riprendendo subito dopo "io semplicemente di sto dicendo la realtà dei fatti" si toglie una lacrima dal viso e ritorna lentamente serio "di solito sono una persona abbastanza realista e, se vogliamo metterla così, pessimista, non mi costruisco inutili castelli in aria per poi rimanerci deluso" scrolla leggermente le spalle "e comunque, guarda fuori dal finestrino" sorride voltandomi il viso verso sinistra.
Siamo in volo, ormai si vede tutta la città da qui, e io non me ne sono neanche accorta.
"Wow.." esclamo leggermente
"Visto? Non te ne sei neanche accorta" sussurra dietro di me guardando fuori. I suoi occhi brillano, e quello che trasmettono è passione. Deve amare davvero tanto questo ambiente.
"E di te Jungkook? Che mi dici?" sorriso girandomi, visibilmente più rilassata.
Aveva ragione, non è stato così terribile come sospettavo.
"Di me? Beh come ti ho detto sono un tipo realista e pessimista, mi piacciono le cose concrete no gli ideali. Sono anche un tipo socievole e allegro, i miei amici mi trattano come la mascotte del gruppo, essendo anche il più piccolo.. apporposito, non so tu quanti anni hai.." sorride guardandomi "io 21 quest'anno"
"21? Ti facevo più grande sai? Io 22 quest'anno" ridacchio scostando una ciocca dietro l'orecchio
"Aaaish sei più grande, mi dispiace essermi preso tutte queste libertà, credevo avessi la mia stessa età, non volevo mancarti di rispetto, perdonami" si inchina leggermente
"Ehi ehi Jungkook tranquillo" scuoto le anni davanti a me "non.. non sono una di quelle persone che pretendono rispetto od onorifici dai più piccoli, non mi interessa, non è da questo che valuto il comportamento di una persona nei miei confronti, non devi proprio preoccuparti, abbiamo qualche mese di differenza, mi fai sentire a disagio" sorrido dolcemente.
È vero, pur essendo coreana e avendo questa cultura, mi sento a disagio essere trattata con onorifici da qualcuno più piccolo di me di un solo anno, non ha senso.
"Insomma, tu che ci stai andando a fare invece a Seoul?" Chiedo subito dopo sistemandomi meglio. Ormai il volo non è più un problema.
"Ero a Busan a trovare la mia famiglia, adesso sto tornando a casa. Mi sono trasferito qualche anno fa appunto per fare questo corso da pilota." sorride mostrando quei denti da coniglietto che probabilmente gli fanno davvero l'aria di un ragazzo indifeso, anche se da come parla si nota che è abbastanza maturo per la sua età. "Non vedo l'ora di tornare alle mie abitudini, dopo esserti abituato da solo, tornare e sottostare ai tuoi genitori è davvero una palla" ride grattandosi la nuca.

Rido anche io capendo la sua situazione è ritorniamo a parlare del più e del meno, mi trovo molto a mio agio con lui ed è davvero un bravo ragazzo.

"Aish finalmente" mi alzo portando le braccia in alto così da far scocchiate tutte le mie ossa "non c'è la facevo più a star seduta" rido prendendo la mia borsa da viaggio e il mio zainetto dal cassettone sopra le nostre teste
"Non sei abituata, è normale" la stessa cosa fa lui, per poi uscire, seguito da me.
Dopo aver preso le valige ci fermiamo poco lontano da un bancone bar.
"Allora Jungkook, le nostre strade si dividono, è stato un piacere viaggiare con te, grazie per avermi distratta tutto il tempo" sorrido scuotendo la testa.
"Amore, mi tradisci con una donna?" sentiamo la voce profonda di un ragazzo alle sue spalle e delle braccia cingere i suoi fianchi.
Lui ridendo si volta.
"Stai diventando geloso anche delle donne adesso?" scuote la testa.
L'altro sorride e lentamente si avvicina al miele, lasciandogli poi un dolce bacio sulle labbra.
Credo che stia per sciogliermi.
Sono shookata perché non me lo aspettavo, ma vederli mi riempie il cuore.
"Taehyung, lei è Kim ChoHee, le ho tenuto compagnia per tutto il viaggio, poverina era terrorizzata."
"Jungkook io sono qui, così mi imbarazzi" arrossisco abbassando lo sguardo
"Ciao Cho, scusalo è sempre così, non tiene mai la lingua a posto" risponde prontamente facendo uno sguardo malizioso al compagno, che in risposta gli dà un leggere schiaffo sulla spalla "comunque piacere di conoscerti, Kim Taehyung!" sorride ampiamente mostrando un sorriso rettangolare. Singolare direi.
"Colui che invece al posto non tiene mai nulla" lo calzona Jungkook facendomi ridere.

Dopo un caffè decidiamo di salutarci definitivamente, non senza esserci scambiati i numeri dato che Jungkook è anche una persona abbastanza testarda ed insistente, anche perché devo fare il check-in in albergo o stanotte dormo sotto un ponte.
Quando esco dall'aeroporto, riporto la mia mascherina sul viso, inspiro a pieni polmoni e mi avvio verso quella che sarà la mia nuova vita.

ANNYEOOONGHASEYOOOOO♥️
Eccomi con il primo vero capitolo di questa storia, è abbastanza lungo e spero non sia noioso.
Aspetto i vostri commenti, non vi mangio e sono sempre utili. (~*}*)~

너는 나, 나는 너 (Tu sei me, e io sono te)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora