"No more dream"

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~Flashback

"Park! Fermati immediatamente e ridammi la berretto! Questi giochi da bambini non mi piacciono!"
Cho insegue Jimin per tutta la scuola tentando di riprendersi il suo oggetto.
"Ho detto fermati idiota!" urla ancora, incurante di poter essere sentita dai professori.

È una mattina come un'altra, sono tutti riuniti fuori dalle classi durante il cambio e Cho sta parlando tranquillamente con la sua migliore amica Lin, quando ad un tratto due braccia si posano attorno ai suoi fianchi facendola sussultare.
"Dio santissimo Jimin, avvisare no eh?"

Park Jimin, suo amico dall'inizio della scuola, assieme ai suoi amici e amiche, tra cui Lin, l'hanno accolta e fatta entrare nel loro gruppo, permettendole di essere felice in un'altra scuola.
Kim ChoHee ragazzina timida e insicura appena trasferitasi da Daegu.

"Sai che adoro darti fastidio Chuchu" dice iniziando a giocare con il cappello della ragazza
"Si, ma sai che io ti detesto quando lo fai" alzo un sopracciglio guardandolo
"Aish, così mi ferisci" sussurra al suo orecchio, facendola arrossire, e in men che non si dica si è già allontanato da lei con il suo berretto in mano.

"Park Jimin mi stai facendo arrabbiare! Fermati subito e ridammi ciò che è mio" si ferma stremata sotto un albero di ciliegio portando le mani sulle ginocchia.
"Sei una vecchietta Kim" ride raggiungendola e sedendosi per terra, proprio davanti ai suoi piedi
"Io vecchia? Vecchio ci sarai tu cretino, e adesso ridammi.." mentre parla porta una mano alla sua spalla per spingerlo mentre con l'altra prova ad afferrare l'oggetto verde. Ma non finisce neanche la frase che viene tirata dal ragazzo da entrambe le braccia facendola così cadere su di lui, ora sdraiato sull'erba fresca di quella mattina di primavera.
Arrossisce di botto quando realizza di essere a due cm di distanza dal suo viso. I suoi capelli corvini ricadono sul terreno creando un forte contrasto.
"C..chim dobbiamo andare in classe.." balbetta cercando di controllare il suo battito cardiaco.
"Abbiamo ancora cinque minuti" sussurra di rimando lui stringendola e osservando il suo viso, perdendosi subito dopo nei suoi occhi
"Sai Chuchu, hai degli occhi bellissimi.. e l'azzurro ti sta d'incanto.." continua fregandosene di una possibile punizione, la campanella si è sentita benissimo
"Jimin.. dobbiamo andare" cerca di divincolarsi, ma lui prontamente ribaltata la situazione portandola sotto di se.
Si perde ad osservare le sue labbra, ed è più forte di lui.
Posa lentamente le labbra su quelle della ragazza, che incredula spalanca gli occhi.
Lui i suoi li ha chiusi da un pezzo mentre assapora ciò che più ha bramato da troppo tempo.
Lei non ha la forza di staccarsi, perché non vuole. Ha desiderato questo momento da quando l'ha visto per la prima volta nei corridoi della scuola. Quelle sue labbra morbide e piene, adesso si stanno muovendo sulle sue, e lei non ci pensa oltre a ricambiare, iniziando una danza dolce e melodiosa.
Jimin passa la lingua sul labbro inferiore di Cho, e Cho gli da libero accesso.
Sa che il ragazzo di cui si è innamorata, adesso sarà suo per sempre.

~Fine flashback

È mezzogiorno e sono entrata da poco nella mia stanza di albergo.
Inizio a tirare fuori giusto quello che mi serve per questa giornata ed entro in bagno, aziono l'acqua e la lascio scorrere. Mi libero di tutti i vestiti e mi posiziono sotto il getto d'acqua calda.

Sono passati 4 anni da quando Jimin è partito. All'inizio è stato atroce.
Non dormivo, o quando mi capitava facevo sempre brutti sogni che mi portavano a svegliarmi nel sonno urlando.
Sono dimagrita tanto perché la voglia di mangiare era nulla.
Mi sono immersa completamente nello studio, anche se è stato difficile il triplo, ma almeno stando sempre sui libri, sono riuscita a laurearmi a tempo record con il migliore dei voti.
Mi sono ripresa dopo quasi un anno, grazie a Lin che pur essendo andata in un'altra università, non ha mai smesso di starmi accanto.
Adesso sono qui, e l'idea di rivederlo mi fa stare in ansia, ma la domanda principale è: come lo trovo?
So che si voleva laureare in economia e il suo sogno era quello di diventare un famoso imprenditore in questo campo, quindi credo che andrò un po' in giro a chiedere se conoscono il suo nome. Spero solo di trovarlo.

Quando esco dalla doccia è già passata un'ora abbondante, mi asciugo i capelli facendoli mossi e infilo un paio di jeans a vita alta blu scuro, una maglia a maniche corte bianca da dentro, un cardigan medio-lungo rosa e delle Nike bianche. Metto anche un cappellino e una mascherina in stoffa bianca e mi trucco giusto con un po' di ombretto e eye-liner per accentuare gli occhi, poco mascara e un rossetto opaco rosa. Prendo anche il K-way, non si sa mai, e agguanto lo zainetto con dentro documenti, soldi, curriculum, portatile e una bottiglietta d'acqua.
Dopo aver lasciato l'Hotel inizio a camminare, grazie alla mappa, santa tecnologia, verso una delle imprese di economisti più famosa presente in zona.
Appena entro mi sento un po' spaesata per l'enormità dello stabile, ma mi avvicino alla reception.
"Emh, salve" sorrido alla segretaria che è intenta ad osservare il pc "vorrei un'informazione"
Lei alza lo sguardo e per fortuna non sembra annoiata dalla mia presenza "Salve signorina, mi dica"
Faccio un inchino e continuo a parlare.
"Senta, ecco, sto cercando un ragazzo, si chiama Park Jimin, lavora qui?" Continuo titubante
"Il signor Park?" Alza le sopracciglia sorridendomi
"S..si, almeno credo.. è un mio vecchio amico.." annuisco lentamente
"Purtroppo il signor Park non lavora qui, ma conosciamo tutti chi sia, qui a Seoul è molto famoso, ha una sua impresa personale proprio in centro" continua a sorridere, ok adesso è un po' inquietante
"D..davvero? Sa dirmi la via cortesemente?" friziono le mani sudate tra di loro, non posso crederci, ci sono quasi.
"Si certo" prende un post-it e ci scrive sopra l'indirizzo "tenga" continua allungando una mano verso di me.
Io prontamente afferrò il pezzo di carta e lo guardo come se fosse la cosa più preziosa che potessi mai avere.
"La ringrazio davvero tanto, davvero, grazie" sorrido ampiamente urlando interiormente.
Faccio un ultimo inchino ed esco.
"Sisisisisi cazzo si!"
Inizio a saltellare come una cretina fottendomene delle persone attorno a me.
Vengo fermata dal mio stomaco che inizia a brontolare. Non ho ancora mangiato. Guardò l'orologio e vedo che è l'una e mezza, così decido di dirigermi in centro, all'indirizzo, prendendo un taxi.
Una volta arrivata vedo davanti a me un palazzo interamente fatto a specchio che sarà, se è possibile, il doppio di quello in cui sono appena stata.
"Wow.. Chim..." sussurro tra me e me "ce l'hai fatta" sorrido orgogliosa di lui.
Conoscendolo, avrà sgobbato come un mulo..
Scuoto la testa per non restare più imparata come una cretina e mi guardò attorno, notando un piccolo locale proprio lì davanti.
Attraverso la strada ed entro.
Subito la campanella avvisa la mia entrata, che odio.
Mi guardò attorno e posso dire che l'ambiente, per la maggior parte in legno e con colori sul nero, grigio e bianco, ti da quella sensazione di calore e famigliarità che ti mette a tuo agio, questo mi piace invece.
Subito però mi dirigo al bancone.
"Salve" mi inchino sorridendo "è disponibile un tavolo? Per uno, sono sola" ridacchio imbarazzata
"Una ragazza così bella, tutta sola?" sorride ampiamente il cameriere, da una strana capigliatura rosso fuoco.
"Beh, direi di sì" abbasso lo sguardo arrossendo, ma sorridendo.
"Poco male" ride poggiando le mani al bancone.
Ha una risata contagiosa e sembra un tipo pieno di solarità. "Beato lui" penso ridendo.
"Comunque seguimi" continua facendo il giro del bancone e scortandomi al mio tavolino "io sono Hoseok, quando avrai bisogno, chiamami pure" si inchina continuando a sorridere
"Grazie Hoseok" sorrido di rimando, inchinandomi anch'io
"CHO! Cho! Non abbiamo avuto neanche bisogno di chiamate"
Sussulto sentendo la voce, quasi famigliare, si un ragazzo. Jungkook.
Mi volto e vedo che sta sventolando la mano. È seduto ad un tavolo con altri ragazzi, sono davvero tanti.
"Waaa Jungkookie! Le conosci tutte e non me le presenti mai?" si lamenta Hoseok da dietro di me. Probabilmente si conoscono.
"Gli amici, tutti bastardi" scuote la testa rispondendo alla mia domanda non fatta.
Io rido, vedendo il leggero battibecco dei due e ricambio il saluto di Jungkook.
"Beh, vorrà dire che è destino incontrarci" ridacchio camminando lentamente verso il suo tavolo, sotto richiesta della sua mano, sventolata ancora per farmi avvicinare.
Adesso posso analizzare i ragazzi seduti: sulla destra ci sono un ragazzo minuto con i capelli verdi, tendenti al bianco, sicuramente scoloriti, medio-lunghi, e un leggero sorriso; uno dalle spalle ampie e una risata più contagiosa di quella di Hoseok, bruno e credo anche abbastanza alto; e un biondo platino, che riconosco come Taehyung, il ragazzo di Jungkook che è seduto a capo tavola, difronte al locale, dando le spalle alla vetrata. Dall'altra parte ci un ragazzo magro, con i capelli corti, biondo cenere, e dietro di lui, con l'aria più shockata che una persona potrebbe mai avere, un ragazzo minuto ma muscoloso come Jungkook, con i capelli biondi e corti, doppio taglio, occhi azzurri mare e due labbra carnose e piccole.
Le riconoscerei ovunque.
Jimin.

ANNYEOOONGHASEYOOOOOO ♥️
Terzo capitolo tutto per voi, spero vi piaccia.
L'HA TROVATO, RAGAZZE: L'HA TROVATO! E ora? Cosa succederà? Come reagirà Jimin? E Cho? E Jungkook? Che ormai sa la sua storia?!?!?
Waaaaa che disperazione!
Anyway!
Aspetto dei commenti per sapere se vi sta piacendo la storia, non siate timide, non mordo.
Anche perché PREMIATEMI ho scritto 10 pagine, me lo merito 😭

너는 나, 나는 너 (Tu sei me, e io sono te)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora