Piccole paure

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  << Sveglia >> dice Jorge dolcemente nel mio orecchio, oggi non ci sono le lezioni per via delle riunioni dell'accademia, << Perché? >> domando io assonnata << E' ancora presto sono le otto di mattina >> rispondo io, << Dobbiamo andare a fare una cosa >> borbotta Jorge abbracciandomi dal dietro e mi dà dei piccoli baci sulla spalla, << Dove? >> dico voltandomi per mettermi difronte a lui e ancora con gl'occhi gonfi dal sonno lo guardo << Una sorpresa >> sorride lui << Solo che abbiamo un'ora di strada da fare >>, << Ok >> rispondo cercando di tirarmi su a sedere. Dopo essermi stiracchiata mi alzo per vestirmi e Jorge mi dice di vestirmi comoda. Indosso un paio di pantaloncini e una maglietta semplice con scarpe da ginnastica, << Vado bene così? >> chiedo mentre anche lui si veste, << Si benissimo >> risponde. Sto ancora pensando a dove mi vuole portare e perché dobbiamo andare così lontano? Infondo le soprese di Jorge mi sono sempre piaciute ma non so perché ho una sensazione di agitazione. Mentre facciamo colazione Lodo si sveglia e arriva in cucina, << E' vero che oggi andate... >> Jorge la zittisce, << Scusa me ne ero dimenticata che lei non lo sa >> borbotta, << Quindi tu sai tutto? >> le domando mentre sorseggio il mio succo di frutta, << Tutti lo sappiamo tranne te >> alza le spalle lei, io guardo male Jorge che fa finta di nulla. Finita la colazione partiamo, in macchina cerco di fargli domande trabocchetto per fargli sfuggire qualcosa ma nulla da fare lui non molla la presa, << Smettila Martina >> brontola lui << Per una volta puoi smettere di chiedere e goderti la sorpresa? >> sorride, << A me non piacciono molto le sorprese, anzi non è che me ne abbiano fatte molte nella mia vita >> rispondo io guardandolo un po' turbata, << Invece devi abituartici perché io ti farò sempre un sacco di sorprese amore mio >> sorride lui e io ricambio. Amo tutto quello che riguarda lui, anche questo suo modo di viziarmi e coccolarmi, sono sempre al centro della sua attenzione, vuole sempre che io sia felice e contenta, potevo chiedere un ragazzo migliore di lui? Tutte queste sue attenzioni mi portano ad amarlo sempre più, non ho mai avuto questi trattamenti, certo il fatto che abbia tanti soldi fa la sua parte ma non è come pensavo, non si vanta di tutto quello, anzi cerca sempre di aiutare tutti come fa con me, anche se all'inizio pensavo al contrario. Ho sempre pensato che non sarei mai potuta stare insieme ha un ragazzo troppo ricco ma non importa quanto lui abbia o no, se ti innamori di una persona non conta più nulla. Dopo un'ora di strada arriviamo davanti a quello che sembra un deposito di aerei, << Andiamo in viaggio? >> chiedo io ridacchiando, << No >> risponde lui e scendiamo dalla macchina, noto delle persone venire verso di noi, << Salve >> dice Jorge, << Sono Blanco ho chiamato per la prenotazione >>, << Certo signore l'aspettavamo >> sorride un uomo, abbastanza giovane con la barba, << Allora siete pronti per il lancio? >> chiede con un risolino, io guardo Jorge a occhi sbarrati, << Lancio? >> esclamo, << Si lancio >> risponde Jorge ridendo, << Tu mi hai portato a lanciarmi giù da un aereo? >> sono impaurita e le gambe iniziano a tremare, << Stai tranquilla Tini, lo faremo insieme >> ridacchia ancora dopo aver visto la mia agitazione. Sono in ansia e un tizio mi sta facendo indossare una tuta apposta, dall'altro lato guardo Jorge che si mette la sua, ogni minuto che passa e si avvicina l'ora di salire su quell'aereo io mi sento sempre più male, Martina non svenire dico dentro di me, perché mi sono fatta trascinare qui? Perché mai gli ho raccontato che avevo paura di lanciarmi da una aereo e che con lui l'avrei fatto? Quando siamo su quel piccolo aereo, e già ho paura a stargli sopra, Jorge è in parte a me che mi stringe la mano, << Lo faccio solo perché sei tu >> gli dico con gl'occhi iniettati dalla paura, << Beh ne sono lusingato allora >> sorride lui, non riuscivo a capire come poteva restare così tranquillo. I due paracadutisti esperti si alzano e ci dicono che dobbiamo prepararci e si legano a noi, << Ci lanciamo giù mano nella mano, poi quando vi diciamo di lasciarvi vi lasciate perché dobbiamo aprire il paracadute e non potete stare uniti >> dice uno dei due e noi facciamo cenno di si con la testa. Lo sportellone si apre e tengo per mano Jorge mentre sono legata a un altro uomo e lo guardo, respiro profondamente e poi sotto di me sento solo il vuoto. In pochissimo tempo siamo al suolo, mi sembra di non respirare eppure mi sento così viva e tutte le tensioni accumulate in questi giorni se ne sono andate, credo di aver urlato troppo perché ho mal di gola, Jorge è appena atterrato con l'altro paracadutista e appena si sgancia viene verso di me che sono ancora seduta sul prato. Mi si siede in parte e mi porge una scatola, << Per i nostri giorni passati insieme >> dice con un sorriso, apro lentamente, un piccolo ciondolo a forma di aereo brilla dentro la scatoletta con la data di oggi, << Un ricordo per la nostra prima avventura >> sorride e io mi getto su di lui per baciarlo.

Quando torniamo all'accademia, dopo aver pranzato in un bel ristorantino affacciato al mare, ho ancora le gambe molli e i ragazzi continuano a chiederci come è stato, << Io me la stavo facendo addosso però una volta che lo fai è elettrizzante >> spiego a Cande << Però non so se lo rifarei >> dico velocemente prima che a Jorge gli venga in mente di riportarmici siccome mi è piaciuto. << E la collana? >> mi guarda Mechi, << Me l'ha regalata lui dopo che ci siamo lanciati >> sorrido io, << Oh Jorge sei diventato un romanticone >> gli poggia una mano sulla spalla lei e lo guarda con una faccia buffa, << Si forse >> ridacchia Jorge. Verso le quattro di pomeriggio vado a trovare Mindy e le ragazze, quando entro al Rouge Rachel mi salta praticamente addosso, << Ehi cos'è questo entusiasmo? >> dico quando mi lascia dalla presa, << Mi sposo >> urla lei mentre fa salti alti due metri, << Wow >> dico io << Che bello >>, Hanna esce dal retro del locale ed è più felice di Rachel, << Ti sposi anche tu? >> le chiedo sorridendo, << Chi io? Non credo proprio ma sono la damigella e quindi sono super felice >> risponde lei, << Volevo chiederti... >> parla Rachel << Se anche a te andava di farmi da damigella >> io la guardo stupita << Certo >> rispondo << Per me sarebbe un gran onore >>. Rimaniamo per un oretta a parlare di come Ryan abbia chiesto Rachel di sposarla, Mindy non era ancora qua, le ragazze mi hanno detto che è uscita a fare delle commissioni. Poi è il mio turno raccontare quello che è successo stamattina, << Tu ti sei lanciata da una aereo? >> chiede Hanna a bocca aperta, << Si, io >> sorrido << Strano vero >>, << Quel ragazzo ti ha proprio stregato >> dice Rachel, << E' stato bello >> dico con un sorriso a trentadue denti << Sei proprio innamorata di lui >> ridacchia Hanna dandomi una leggera spallata, << La prossima a sposarsi sarai tu! >> borbotta Rachel e io la guardo di traverso, << Non esageriamo >> rispondo un po' terrorizzata da questa affermazione. Mindy torna e tutte insieme ci mettiamo a chiacchierare, era da un po' che non passavamo un po' di tempo insieme senza provare o avere altre cose da fare. Ci stiamo gustando il nostro aperitivo tra le risate e mi sembra di ritornare indietro nel tempo quando ancora era tutto normale per me. Ora le cose sono diverse, sono nella miglior accademia di danza, ho un ragazzo ricco che mi ama, Rachel si sposa, ho nuove amiche su cui contare. Sembra che sia tutto cambiato eppure c'è ancora quel qualcosa che fa sembrare che il tempo non sia mai passato, soprattutto quando mi ritrovo con loro a chiacchierare. Sono sempre state la mia famiglia, il mio punto di riferimento per qualsiasi cosa, le ragazze sono come sorelle, anzi sono sorelle per me, sempre pronte a proteggermi e a darmi consigli, sono le mie maestre di vita e tutto quello che ho passato con loro nessuno se lo può immaginare. Mindy beh lei è come mia madre, certo mi manca la mia vera mamma ma lei è stata una grandiosa sostituta e ringrazio sempre il cielo per avermi dato almeno lei, che qualcosa di buono nella mia infanzia lo avuto. Racconto a tutte anche dell'assegno che ho ricevuto e che non so come spendere quei soldi, << Non voglio essere egoista e spenderli per qualcosa per me >> dico, << invece dovresti >> borbotta Mindy, << Non hai mai avuto molto, concediti qualche sfizio >> sorride lei, << Già comprati qualcosa per te, qualcosa che vuoi veramente e con quello che rimane fai un regalo a Jorge >> sorride Rachel, << Magari qualcosa che puoi indossare per lui >> dice maliziosa Hanna e tutte ci mettiamo a ridere. << Ormai state insieme da un po' no? >> dice Rachel e io nella mia testa inizio a calcolare i giorni e qualcosa non mi quadra, conto i giorni per tre o quattro volte e il mio cuore si ferma. << Devo andare >> dico velocemente << Sono in ritardo >>, << Ehi tutto bene tesoro? >> domanda Mindy, << Si, mi sono ricordata che devo fare delle cose con le ragazze e se non arrivo in orario mi ammazzano >> faccio una mezza risata che suona male e esco dal Rouge. Mi appoggio al muro e non riesco più a respirare, come ho potuto non accorgermene? Non so più a cosa pensare e sto cercando mille motivi per cui non può essere come sembra, mi alzo e inizio a camminare velocemente finché non mi trovo in città e entro in un negozietto. Sto sudando freddo e il mio cuore non da cenno a fermarsi, c'è un po' di fila prima di arrivare al bancone e più aspetto più la mia agitazione aumenta. Finalmente è il mio turno e quando arrivo difronte al bancone guardo la commessa dagl'occhi azzurri con terrore, << Vorrei un test di gravidanza per favore >>

Il giorno dopo sono nello spogliatoio delle ragazze da sola e non ho il coraggio di fare quel test, ieri quando sono tornata è stato difficile mantenere la calma davanti alle ragazze, soprattutto davanti a Jorge che si è accorto che qualcosa mi turbava. Non posso essere incinta, non ora. Chissà se qualcuno lassù ha ascoltato il padre di Jorge che vuole che metta su famiglia, ma io ora non posso, sono spaventata e non so davvero cosa fare. Faccio un gran sospiro e entro nel bagno, scarto la confezione e leggo attentamente le istruzioni. Mille cose passano per la mia testa e io sto andando in confusione, come è possibile che succedano tutte a me? Faccio avanti e indietro nello spogliatoio, devo aspettare cinque minuti che sembrano lunghissimi. Cosa faccio se davvero aspetto un bambino? Come posso affrontarlo? Qualcuno entra nello spogliatoio e io nascondo il test dietro la schiena, << Francesco? >> dico quando lo vedo entrare << Non puoi stare qua! >> dico io guardandolo confusa, << Ti cercavo e poi ti ho visto entrare qua >> dice, << Si ma sei in uno spogliatoio femminile >> borbotto io, << Si ma non ci sono lezioni a quest'ora quindi non c'è nessun problema, piuttosto tu cosa ci fai qua? >> chiede poi lui, << Niente >> rispondo velocemente, << Dimmi la verità! >> mi afferra lui una spalla. Io lentamente gli faccio vedere cosa ho dietro alla schiena e lui rimane basito, << Jorge lo sa? >> chiede, << No, e se fosse vero non so cosa dirgli >>, << Beh glielo dici normalmente >> alza lui le spalle, << Certo! >> sbotto io << Ciao Jorge, ah sai che sono incinta! >> guardo Francesco confusa. Manca ancora un minuto prima del risultato e io inizio a tremare. << Stai tranquilla >> mi dice lui dandomi un piccolo abbraccio e quel contatto non mi è piaciuto molto, ho avuto una strana sensazione, come se volesse intromettersi in questa cosa. Mechi spalanca la porta e entra guardando Francesco con uno sguardo di sfida, << Ci penso io a lei >> borbotta e lui esce senza dire una parole, << davvero ti fai consolare da lui? >> domanda lei con una faccia preoccupata, << No, non so come fa, ma salta sempre fuori nei momenti meno opportuni >>, << Allora cosa c'è che non va? >> chiede e io gli mostro il test di gravidanza, << Ah >> dice << Beh ma non sei incinta >> parla poi tranquilla, il risultato è uscito ed è negativo. Guardo Mechi e poi gli salto praticamente in braccio, sono sollevata e felice, non è che non voglia un figlio con Jorge ma è troppo presto e poi non mi sembrava il caso. << Potevi dircelo >> continua poi Mechi, << Avevo paura ok? >> dico << Non sapevo cosa fare, appena mi sono resa conto che non mi era venuto il ciclo sono andata in panico >>. Mechi appoggia una mano sulla mia spalla, << Qualsiasi cosa succeda tu sappi che puoi contare su di noi e non su quel bamboccio >> borbotta riferendosi a Francesco e io ridacchio. << Andiamo dagl'altri dai >> dice sorridendomi, << Non dirlo agl'altri, tanto non è successo nulla >> dico << Non voglio che Jorge si allarmi ok? >>, lei fa sì con il capo e usciamo dallo spogliatoio insieme. Mi sento decisamente meglio, anche se sono ancora turbata da questa cosa, infondo non me lo aspettavo e ora che ci penso se fosse successo davvero? Se quel test era positivo? << Non ti sarà venuto per tutto lo stress che hai avuto queste settimane >> parla Mechi mentre camminiamo << Quindi ora puoi rilassarti >>, << Già >> rispondo io che ancora in realtà ci penso. Quando raggiungiamo gl'altri mi sento in imbarazzo, << Dove eri? >> domanda Jorge che mi fa sedere sulle sue gambe, siamo in giardino seduti sul prato all'aria fresca, << L'ho trovata che provava alcuni passi >> risponde Mechi perché io mi sono bloccata a quella domanda, << Non smetti mai tu ah? >> sorride lui dandomi un bacio e io gli sorrido. Più lo guardo e più vorrei raccontargli la verità, ma se si spaventasse? Se per la paura che possa succedere di nuovo mi lasciasse? Cosa farei io? Riuscirei a resistere a tutto questo? Di notte faccio un sogno abbastanza strano, sono nella mia stanza dell'alloggio dell'accademia e qualcuno piange, io mi alzo da letto e vado in salotto per vedere cosa sta succedendo. Appena apro la porta c'è solo una culla in mezzo alla stanza e lentamente mi avvicino. Una bambina piccola sta piangendo e io la guardo, assomiglia incredibilmente a me solo che ha gl'occhi verdi. Quando mi volto Jorge è dietro di me e ha una faccia arrabbiata, << Come hai potuto non dirmelo? >> dice, io lo guardo confusa e poi guardo la bambina, << Io non lo so >> dico, non capisco cosa sta succedendo. << Non dovevi tenermela nascosta, io sono suo padre >> afferra la bambina e esce dal mio alloggio e io urlo, inizio a piangere e a battere i pugni sulla porta dove Jorge è appena uscito. Mi sveglio tutta sudata, << Ehi Tini! Che succede? >> domanda Jorge in parte a me, << Niente, ho solo fatto un brutto sogno >> borbotto confusa e mi afferro la testa con le mani, lui mi tira a se e mi abbraccia << Ci sono qui io con te >> dice e mi posa un bacio sulla fronte.  

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