Quando mi sveglio sto da dio, apro lentamente gl'occhi e sono abbracciata a Jorge che è girato di schiena, ho il braccio intorno al suo petto e in questo momento mi domando che problemi ho, di nuovo durante la notte mi sono avvicinata a lui e mi chiedo se sia una calamita. Alzo piano la testa e noto che dorme ancora e quindi lentamente, molto lentamente sposto il braccio dal suo corpo, ci sono quasi riuscita, quando mi manca poco per liberarmi lui afferra il mio braccio e si volta. Ha gl'occhi ancora assonnati e mi sorride, << Dove vuoi andare? >> domanda lui, io mi tiro su a sedere, << Scusa, di nuovo >> dico io imbarazzata << Non lo faccio apposta, forse è perché da piccola abbracciavo sempre il mio peluche e ora ho l'abitudine di abbracciare qualsiasi cosa durante il sonno >>, dico tutto d'un fiato, lui mi guarda ancora con gl'occhi mezzi chiusi e sembra confuso << Come fai a parlare così velocemente di prima mattina? >>, << Che stupido che sei Jorge >> ribatto io, << Martina è presto e puoi dormire fine a tardi >> afferma lui sollevandosi su un braccio, << Forse è meglio che vado >> e gli faccio un piccolo sorriso. Mi sto alzando e lui di nuovo mi afferra per il braccio e mi fa risedere e poi mi trascina giù per farmi sdraiare in parte a lui e mi avvolge tra le sue braccia << Rimani qui invece >> dice serio mentre mi stringe ancora più forte, << Jorge >> e mi scanso un po' dal suo abbraccio e lo guardo negl'occhi, << Non possiamo dormire insieme così! >> borbotto imbarazzata << E' una cosa intima >> continuo, << Il sesso è una cosa intima Martina >>, io rimango senza parole << Non ci posso credere che tu l'abbia detto >> e più ci ripenso più mi viene da ridere << Comunque questo fa notare cosa è intimo per me e cosa è intimo per te e ci trovo molta differenza e non voglio parlare di sesso con te >>, << Allora dormi! >> ribatte lui. Lui richiude gl'occhi e mi abbraccia ancora << Forse non mi hai capito >> dico, << O mio dio, ti prego Martina dormi e basta, non significa nulla... ok? Perché non ti lasci andare con me, sei sempre chiusa, hai paura quasi a guardarmi negl'occhi. Fidati di me >>, non sapevo più a cosa pensare, come potevo fare così con lui, non posso dormire abbracciata a lui consapevolmente, così come se niente fosse. << Io non ho mai dormito con nessuna >> dice guardandomi << Forse non ti capisco, non so cosa intendi quando dici che dormire insieme è intimo, ma se tu dormi abbracciata solo a chi ritieni il tuo ragazzo allora pensala come vuoi >>, << Come scusa? Non hai mai dormito, che ne so, con la tua ragazza? >>, << No >> risponde tranquillo << Però mi piace dormire con te >> mi abbraccia di nuovo << Ora dormi ne parleremo >>. Io rimango zitta, cosa sta succedendo? Jorge è impazzito? Forse sto solo sognando, guardo il volto di Jorge sembra tranquillo, dopo cinque minuti credo si sia già riaddormentato, si muove piano e un po' si allontana da me << Martina >> dice lievemente, un suono quasi impercettibile << Dove sei? >>, inizia ad agitarsi un po' e poi quando ritorna abbracciato a me sento tutto il suo corpo rilassarsi. Sono paralizzata da questa scena, starà sognando penso tra me e me, eppure sono sicura che abbia detto il mio nome. Qualcuno bussa alla porta << Sveglia >> sento Lodo dire, guardo l'ora e sono le undici, mi stropiccio gl'occhi e Jorge lentamente apre i suoi, << Quanto la odio quando fa così! >> borbotta lui, io rimango in silenzio, veramente non so proprio cosa dirgli, come comportarmi e se mai riuscirò a guardarlo dritto in faccia. Lui si solleva e mi guarda, << Stai bene? >> chiede, << Si certo >> rispondo io abbassando lo sguardo, mi fa voltare verso di lui. << Smettila di pensare troppo >> dice << Ci siamo solo fatti una bella dormita rappacificatoria >> ridacchia lui. << Martina svegliati >> Lodo stavolta urla più forte, Jorge si alza e va ad aprire la porta e lei rimane a bocca aperta, guarda lui e poi me che sono seduta sul letto, << OH MIO DIO! >> dice mettendosi la mano davanti alla bocca, << Non è successo quel che pensi Lodo >> parla Jorge e esce dalla stanza. Lodo è ancora alla porta e mi guarda e poi si avvicina << No Lodo! >> la fermo prima che parli << Non è successo davvero nulla >> dico, << Peccato >> dice lei, io la guardo stordita << LODO! Non pensare mai a queste cose >>, << Perché no? >> dice con un tono che mi fa innervosire, << Perché di no Lodo, toglitelo dalla testa >>, << Uffa! >> esclama lei e io la guardo ancor più male, << OK. OK. Non penso a quelle cose >> e alza le mani come per arrendersi. Quando si dirige verso la porta si gira verso di me << Però siete carini >>, io afferro il primo cuscino lì in parte e glielo lancio addosso e lei mi fa una linguaccia. Mi alzo dal letto, mentre mi sistemo ho la mente in confusione, cosa è successo stanotte, io non saprei proprio chiamare questa cosa, io e lui non andiamo mai d'accordo eppure ce sempre quel momento in cui sembra che niente ci divida ma la realtà è ben diversa, non posso attaccarmi a dei piccoli momenti che poi svaniscono nel nulla.
Sono passati un po' di giorni, mi sento ancora in imbarazzo quando io e Jorge rimaniamo soli anche se per poco tempo, ma devo dire che le cose stanno andando meglio, litighiamo di meno e mi sta meno addosso a parte quando si tratta di guardarmi. Sono nella mia camera e ascoltando la musica sdraiata sul letto, quando mi volto vedo Lodo sulla porta. Mi tolgo le cuffie dalle orecchie lei si avvicina e si siede sul letto sorridendomi, << Dobbiamo andare a fare shopping >> afferma lei e io la guardo confusa, << Va bene! >> le rispondo, << Sai già cosa metterti? >> domanda, << Mettermi per cosa? >> io non capisco, sono confusa, di cosa parla? Lodo è sempre così, ci gira intorno, non ti dice mai direttamente le cose, ti fa penare un po' e poi finalmente arriva al dunque. << Andiamo alla festa di compleanno di Eleanor>> dice alzando le spalle << Non ti ha detto nulla Jorge? >> chiede con una faccia strana, << No >> rispondo << E comunque cosa centro io, non sono di famiglia >>. Lei mi guarda con quella faccia come per dire che sono una stupida, << Tu ci verrai punto e stop >> esclama lei, << Perché dovrei? Non mi ha invitato nessuno >>, << Ti invito io, anche se doveva farlo Jorge >>, io sono sempre più confusa, cosa sta succedendo a tutti? Stanno andando fuori di testa? << Quindi alzati che andiamo a fare shopping >> dice severamente, si alza e si dirige verso la porta, << Lodo >> la chiamo, lei si volta e mi fissa << Io non posso permettermi uno di quei vestiti, per quei tipi di festa >> dico un po' in imbarazzo anche se Lodo non mi farebbe mai sentire diversa per questo, << Oh non ti devi preoccupare di questo Martina! >> e fa un gran sorriso << Andiamo nella Boutique di mia madre >>, << Come scusa? >> dico io, << Mia madre è una stilista e non fa pagare i vestiti a sua figlia >> dice lei alzando le spalle, << Io non sono sua figlia >> gli dico, << Lo so ma sei l'amica, ti prego Tini non preoccuparti >> e esce dalla mia stanza. Il pomeriggio usciamo per fare compere, << I ragazzi alle 4 ci aspettano alla fontana in piazza >> parla Mechi, << Sempre se ci riusciamo ad arrivare alle quattro >> borbotta Cande e insieme ridacchiamo. Quando arriviamo nella boutique della mamma di Lodo rimango senza parole, un sacco di vestiti, di tutti i colori, lunghezze e forme sono appesi e io rimango a bocca aperta. << Ciao Mami >> sento Lodo dire, quando distolgo lo sguardo dai vestiti che mi circondano li punto su loro due che si stanno abbracciando, << Lei è Martina >> e mi indica per presentarmi, io mi avvicino piano e gli stringo la mano, << Piacere >> mi dice dolcemente, questa donna è identica a Lodo, carnagione chiara, occhi scuri e capelli neri con la sola differenza che i suoi sono lunghissimi. << Provate quello che volte >> dice e ci mettiamo a provare vestiti su vestiti. E' stata dura scegliere anche perché i vestiti sono uno più bello dell'altro, << A te sta bene tutto uffa >> mi guarda Cande come se fosse colpa mia che i vestiti mi calzavano a pennello, << Allora hai deciso quale prendere? >> chiede Mechi, sto guardando Lodo scegliere le scarpe da abbinare al suo vestito blu, molto fine, corto con una gonna morbida e un cinturino d'argento, << Si >> rispondo << Credo che prenderò quello Rosso >>, << Rosso passione per far impazzire Jorge immagino >>, << NO >> dico quasi urlando. Cande si sta ancora provando i vestiti, per lei nessuno gli sta bene anche se in realtà stava magnificamente quasi con tutti, << Di questo cosa ne dite? >> chiede uscendo dal camerino, è incantevole, un vestito monospalla, nero con degli inserti rossi che si spargevano sulla gonna lunga, << Perfetto >> dico io, << Si piace anche a me questo >> sorride lei. Dopo mezz'oretta tutte avevamo scelto il vestito con le scarpe abbinate e gl'accessori. Lodo saluta sua madre, lei ci dice che i vestiti c'è li manderà all'accademia e usciamo dal negozio, << Siamo in ritardo solo di dieci minuti >> parla Mechi mentre stiamo andando dai ragazzi, << Finalmente era ora >> esclama Ruggero, << Non siamo poi così in ritardo >> borbotta Cande mentre va a dargli un bacio, << Allora possiamo andare a bere qualcosa di fresco, sto morendo dopo tutto quel provare di vestiti >> parla Mechi, allora decidiamo di andare in un bar li vicino, << Allora come sono i vostri vestiti? Avete scelto bene? >> chiede Jorge, << Non ti impicciare tanto non vi diciamo nulla, lo vedrete sabato >> risponde Lodo severa e Jorge si gira a guardarla, << Perché devi essere sempre così cattiva con me? >> domanda lui simpaticamente, << Fanculo Jorge >> dice Lodo con un finto sorriso << io non sono cattiva >>, << Forse un po' si >> a parlare è Diego, quando si accorge di ciò che ha appena detto si tappa la bocca e Lodo si infuria, giurerei di aver visto del fumo uscire dalle sue orecchie, << Tu cosa vuoi? >> gli urla lei, mi gusto la scena di loro due che litigano e tutti stiamo ridendo, sicuramente Diego si sta pentendo di quello che ha appena detto perché Lodo gliele manda a dire. Qualcosa mi distrae, quando mi volto, un uomo mi sta guardando, << Ciao Martina >> dice e io rimango senza parole.
<< Scusa ho fretta >> dico allontanandomi, qualcuno mi segue, << Martina fermati >>, Jorge e Mechi sono dietro di me e poi gl'altri ci raggiungono, << Chi era quello? >> chiede Mechi, << Nessuno >> rispondo con il fiato corto << Scusate devo andare, ci vediamo all'alloggio >>, << Ti accompagno >> dice Jorge, << NO >> dico e mi giro per andarmene. Sono sdraiata nel mio letto e non posso crederci, quell'uomo, credevo che non l'avrei più rivisto in tutta la mia vita eppure mi è comparso davanti come se nulla fosse. Alzo piano la mia maglietta e guardo una delle mie cicatrici e una lacrima scende sul mio volto, qualcuno senza bussare entra dalla porta, lentamente e facendo poco rumore. Vedo Jorge in piedi difronte al mio letto, << Ti avevo detto di non seguirmi >> dico << Voglio stare sola >>, << E credi che ti faccia bene stare qua da sola a piangere? >> domanda sedendosi sul letto di fianco a me, << Chi era quell'uomo Martina? Dimmelo! >>, al sol pensiero di quel l'uomo le lacrime iniziano a scendermi ancora più forte e appoggio la mia testa sulla spalla di Jorge, lui mi accarezza dolcemente la testa e io inizio a raccontare, non so perché a lui, non so perché mi fidi così tanto da poter raccontare la parte più brutta della mia vita. << Quando i miei genitori morirono io fui affidata a mia zia >>, << Tua zia? >> domanda confuso, faccio cenno di sì con il capo, << Già mia zia >> dico con una faccia disgustata, << Si chiama Carmen o si chiamava ora non so che fine abbia fatto, avevo dieci anni e siccome ero minorenne tutti i beni della mia famiglia andarono a lei, l'unica mia parente e quindi anche io >>, << E perché non sei rimasta con lei? >> mi guarda confuso Jorge, io alzo le spalle << Lei aveva molti problemi, Alcool e Droghe soprattutto, vivevamo in una roulotte che io odiavo da morire, si era presa i miei soldi e li aveva usati per bere e drogarsi e a me non mi rimase più nulla >>, alzo lo sguardo per guardare Jorge negl'occhi, vedevo qualcosa di strano nei suoi occhi, una luce spenta << Tra tutto quello che faceva c'era anche il portare a casa i suoi ragazzi, ed erano uno peggio dell'altro >> faccio un sospiro profondo, << Quell'uomo si chiama Andres un ex ragazzo di mia zia, un giorno quando io avevo 12 anni lui era nella roulotte con noi, lui e mia zia erano ubriachi e drogati e lui si arrabbio con me perché dovevo per forza stare lì mentre lui voleva che me ne andassi, il problema è che cerco di violentarmi >> a quella parola Jorge ha un fremito, << Mia zia non si reggeva nemmeno in piedi e diciamola tutta non le importava nulla di me, cercai di difendermi come potevo, infondo ero piccola non sapevo cosa fare, me lo ricordo come se fosse ieri >> dico con la voce spezzata, Jorge mi abbraccia e mi stringe a se, << Mi prese per i capelli e io presi in mano un coltello lì vicino, ma lui me lo tolse dalla mani e mi ferì alla pancia >> lentamente alzo la maglietta, << Prima di svenire, vidi Mindy entrare nella Roulotte, lei tutti i giorni veniva a controllarmi, per fortuna che c'era lei >>. Jorge non parla, mi stringe la vita con il suo braccio e non dice una parola, << Stai bene Jorge? >> chiedo, lui fissa nel vuoto, << Non sai quanto mi dispiace >> dice poi con un tono di voce basso, << Non è colpa tua >> dico, << E tua zia che fine ha fatto? >> chiede, << Non ne ho idea, quando avevo 14 anni se ne andò scappo con un uomo lasciandomi sola e Mindy mi prese con se >> dico, << E L'altra cicatrice? Quella sul fianco? È sempre stato lui? >>, << No >> rispondo io, << Questo è il ricordo della morte dei miei genitori >> dico alzando le spalle, << Cosa? Tu eri con loro quando sono morti? >>, << Si c'ero anche io in quell'auto e sono stata l'unica a sopravvivere >>. Non so per quanto tempo siamo rimasti in silenzio, lui ogni tanto mi guarda mentre sta ancora in parte a me e io appoggiata a lui, sembra che stia pensando a come rimediare a tutto questo ma non c'è un rimedio, sono cose che ti rimangono dentro per il resto della vita, << Mi dispiace >> dice lui, << La smetti di dirlo, non sei stato tu! >> lo rimprovero io, << Io vorrei poter fare qualcosa >> e si gira a guardarmi << Non puoi fare nulla >>, << Scusa, ma quell'uomo non dovrebbe essere in carcere o cose simili? >> domanda, << In teoria si, per quanto ne sapevo era in carcere, deve essere uscito >>, << Non possono lasciare un pazzo in giro per strada >> dice, << Non puoi più farmi del male Jorge >> gli dico, << Non importa ormai te l'ha già fatto! >>. Si alza dal letto e inizia ad andare avanti e indietro, sembra arrabbiato e frustrato e poi si siede sul bordo del letto e si mette le mani tra i capelli. << Cos'hai Jorge? >> chiedo, << Hai fatto proprio una brutta vita! >> dice << E qui non fanno altro che prenderti in giro perché non hai i soldi, quando quasi tutta questa gente non avrebbe retto quello che è successo a te >>, << Non è un problema tuo >> dico, << Si da quando ti ho conosciuta >> risponde, << Mi sono sempre chiesto cosa ti fosse successo e ora che lo so mi sento male >> dice, lo afferro e lo faccio sdraiare in parte a me e stavolta sono io ad abbracciare lui, << Non ci posso credere che sto consolando Jorge Blanco >> dico ridacchiando e sento ridacchiare anche lui, << Come fai ad essere così forte? >> chiede, << Non lo so, davvero credimi non lo so >> gli rispondo.
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Destiny
RomanceLei una ballerina dal difficile passato, lui un ricco presontuoso. Cosa succede se il destino li fa incontrare? Martina cambierà il suo modo di vivere, di vedere le cose, incontrerà nuovi amici e riuscirà a capire i suoi veri sentimenti. Tra odio e...