The Voice on Carpet (parte 3)

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Il pomeriggio lo passammo tutti insieme, noi del gruppo degli scelti, mi sentivo un po' come Harry Potter. Ci conoscemmo abbastanza da poter dire che Austin è una ragazzo molto garbato, a tratti sbruffone e ci stava provando con me in modo spudorato, Charlie è un bravo ragazzo che è stato molto ferito in passato e credo abbia intrapreso una brutta strada per degli anni e che poi la musica l'ha salvato, e che Bea era infondo una docile ragazzina molto a modo. E forse mi infastidiva ancora di più, perchè quell'atteggiamento da carina e coccolosa sarebbe potuto piacere a Lauren, e io ero l'unica carica e coccolosa che doveva volere.

Eravamo tutti e quattro nella sala camerini, perchè a breve sarebbero arrivati i giudici e avremmo accordato gli outfit per la serata, e eravamo intenti a chiacchierare. 

"Austin è la quarta volta che ti dico di no", rido e dico al biondo che cercava di tirarmi fuori dalla bocca qualche complimento di lui, per capire se io ci stessi o meno alle sue avance. I ragazzi, a parte quelli trogloditi e rudi, non riuscivo a trattarli male, anche se ci provavano e io non ci stavo. A scuola molte ragazze mi davano della troia, solo perchè ho sempre avuto amici maschi, e anche quelli che ci hanno provato con me venivano rifiutati con eleganza, e agli occhi di tutti sembrava che io me la stessi solo tirando, per farmi desiderare. Per non parlare di quando ero fidanzata, dove tutte spettegolavano sul fatto che io avessi subito avuto rapporti sessuali, ma poi a loro cosa interessava? E cosa c'è di male nel fare sesso con la persona con cui stai? E' un bellissimo atto, e soprattutto naturalissimo.

Perciò in questo momento Austin era uno dei tanti che ci stava provando, e che stavo rifiutando. Ma anche lui, credo che prendesse il mio modo di fare come un farsi desiderare. Ma è più forte di me, non so comportarmi in modo diverso e cattivo, non mi sentirei io e mi sentirei in colpa.

Nel momento in cui la porta si aprii, e i giudici entrarono, Bea e Charlie erano seduti sul divano a parlare e io ero appoggiata al muro con Austin che appoggiava una mano al muro per reggersi davanti a me, e mi guardava con occhi da latin lover passando tutto il mio corpo in rassegna. Io non riuscivo a non ridere, i ragazzi quando si comportano così sono buffi, sembrano dei bamboccioni. E sotto gli occhi di tutti i giudici questa scena venne consumata nel giro di mezzo secondo,

"Avanti, piccola, ammettilo che sono bello tanto quanto lo sei tu. Siamo perfetti per stare insieme."

Io scoppio a ridere alzando una mano, come se stessi caricando uno schiaffo, e arriccio la bocca come un ringhio, andando poi a posare la mano senza forza sul volto del biondino che ride sicuro di sè, "Ahhh, sparisci Mahone, sei un cretino."

Tutti ci accorgiamo della presenza dei giudici e Austin si stacca da me, prestando attenzione, ignaro del torto che stava facendo alla Leader.

Lauren aveva gli occhi infuocati di rabbia, sembrava essere appena uscita da una rissa. Io mi imbarazzai, per il momento inopportuno con Austin, che tutti hanno notato. Lei fulminò il ragazzo, che non sembrò accorgersi del motivo di quello sguardo, poi guardò me con occhi duri. Cercava forse di capire a che gioco stessi giocando? Non la biasimo, sa che sono sempre stata con ragazzi, verrebbero dubbi anche a me, nella sua situazione.

Io e Lauren stavamo girando per gli enormi corridoi di vestiti, alla ricerca di qualcosa di giusto per noi. Non mi aveva rivolto la parola. Qualcosa mi disse che dovevo dimostrarle che non la stavo usando solo per il programma, in quel momento capii che era umana anche lei e aveva bisogno di certezze.

Presi la mano di Lauren, che camminava davanti a me in modo serio e deciso, la tirai appena verso di me. Lei si girò non aspettandosi una mia mossa, e attorcigliai subito le mani intorno al suo collo, scontrando le nostre labbra. Lei ci mise due secondi prima di ricambiare il bacio. Era arrabbiata, lo sentivo dalle sue vibrazioni del corpo. "Mi piaci gelosa, ma allo stesso tempo non voglio che tu lo sia, Lo.", le dissi con il mio solito tono da gattina, che riservavo solo per lei. Attorcigliai le mie dita nei suoi capelli, tirandola a me in un altro bacio. Lei mi prese i fianchi e con una presa salda scese sui miei glutei, afferrandoli per bene come se si volesse sistemare le mani su, e sospirai nel bacio. Ci staccammo qualche momento dopo, lei non disse nulla. Potevo vedere il suo cambio d'umore, era rilassata ora, con un sorriso tranquillo, e capii che anche senza parole lei mi stava dicendo che ero riuscita nel mio intento di dirle che voglio solo lei.

I WANT YOU || CAMRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora